Circolare – 2012115 – 2015.12.31 – Politica – Gestori Snai modifica contratto AWP

Circolare – 2012115 – 2015.12.31 – Politica – Gestori Snai modifica contratto AWP

Nell'area riservata del sito www.assoagisco.it é stata pubblicata la circolare  2012115 – 2015.12.31 – Politica – Gestori Snai modifica contratto AWP, il cui testo si riporta di seguito:

GESTORI SNAI
MODIFICA CONTRATTO RACCOLTA AWP

Gentile Associato, caro collega,

Mi riferisco alla circolare SNAI  n. 1224315 relativa  alla revisione dell’aggio spettante al Gestore per la raccolta delle giocate sulle macchine da intrattenimento denominate “AWP”.
Ho rappresentato all’attuale amministratore delegato Fabio Schiavolin che modifiche agli accordi contrattuali non possono essere assunte unilateralmente.
Abbiamo quindi convenuto di negoziare le nuove condizioni, divenute necessarie a seguito dell’approvazione delle norme sui giochi nella legge di stabilità 2016, in una prossima riunione che dovrà tenersi entro il 15 gennaio, data entro la quale il  gestore è obbligato a versare le somme dovute a SNAI per i saldi di gioco riguardanti gli apparecchi da intrattenimento.
A seguito dell’incontro entro la data suddetta, confido nell’invio di nuova comunicazione  congiunta o comunque concordata con AGISCO. Da quanto esposto consiglio pertanto di non firmare la nota di SNAI avente ad oggetto “legge di stabilità 2016 – variazione PREU”, anche in considerazione che, contrariamente a quanto indicato da Snai, lo svolgimento dell’attività di raccolta non può costituire accettazione del contratto
Colgo l’occasione per augurarTi i miei più sinceri Auguri di Buon Anno.
Un cordiale saluto.

Francesco Ginestra

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Con la Stabilità lo Stato ammette la non volontà di risolvere il problema delle doppia rete. Il bando di gara darà vita comunque a contenziosi”

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Con la Stabilità lo Stato ammette la non volontà di risolvere il problema delle doppia rete. Il bando di gara darà vita comunque a contenziosi”

Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Con la Stabilità lo Stato ammette la non volontà di risolvere il problema delle doppia rete. Il bando di gara darà vita comunque a contenziosi

 “Ogni anno per i giochi c’è un momento – la legge di Stabilità – di forte instabilità. Se lo Stato riordinasse definitivamente il settore dovrebbe rinunciare alla possibilità di fare cassa con i giochi”.

Maurizio Ughi, AD di Obiettivo 2016, non nasconde il profondo disappunto per le norme della Stabilità che dovrebbero gettare le basi per il riordino del settore: “Le istituzioni, ogni volta che devono fare un annuncio sulla situazione del settore, fanno un’analisi perfetta di quali siano i problemi. Poi però non trovano le soluzioni adeguate” commenta a Agimeg. “Io credo che ormai il problema della doppia rete lo Stato non lo voglia risolvere, perché dalla confusione riesce a fare cassa”. E in particolare sull’adesione che avrà la sanatoria non dà anticipazioni: “Difficile dirlo. Ma bisogna considerare che gli operatori paralleli vanno al traino delle battaglie condotte da un bookmaker in particolare – Stanley, NdR – che è l’unico che finora si è dimostrato in grado di portare avanti un simile contenzioso. Anche qualora tutti gli altri sanassero, se l’ideatore del contenzioso non lo fa, nasceranno altri bookmaker paralleli sulla stessa scia”:

E Stanley ha già annunciato che non parteciperà alla sanatoria, visto che ritiene di non avere alcuna situazione irregolare da sanare: “da quello che capisco dei ragionamenti che ha fatto Stanley, parteciperà alla gara ma non alla sanatoria. Le possibilità a questo punto sono due: o lo ammetto o non lo ammettono alla gara. Nel primo caso, saranno gli altri bookmaker ex-paralleli a impugnare il bando, visto che loro hanno dovuto aderire alla sanatoria. Nel secondo sarà Stanley a farlo, e può darsi che nel tempo ottenga una vittoria a livello comunitario”.

Ughi lancia quindi la proposta di un accordo, non solo con gli operatori paralleli discriminati, ma anche con i concessionari che hanno subito una concorrenza irregolare che lo Stato non è riuscito a eliminare. L'obiettivo è che "chi vanta dei diritti lesi rinuncerà a farli valere, e da quel punto si potrà partire con il piede giusto. Non ci sono altre soluzioni" dice a Agimeg. "Lo Stato è stato condannato più volte dalla CGE a rimuovere i provvedimenti discriminatori. Nelle gare successive lo ha fatto, ma probabilmente non è riuscito a rimuovere i disagi in precedenza creati. Adesso si accinge a dare vita al codice dei giochi su queste basi, ma per avere una base di partenza solida, si deve rimuovere tutto quello che di non solido si è creato finora".

I problemi sono due. Da un lato i costi: "Questi accordi nel futuro genereranno cassa, ma nell'immediato provocheranno un esborso. Non si tratta certo di grosse cifre,  i concessionari saranno favorevolissimi a trovare un punto di incontro". Dall'altro, "Lo Stato deve fare un atto di umiltà e ammettere i propri errori". Secondo Ughi, gli operatori, regolari e non, sono i primi a auspicare una simile soluzione: "Per le aziende è meglio un cattivo accordo, una via di mezzo o anche meno, che non l'incertezza perenne". E non c'è un problema di tempi: "La gara è di diritto subordinata all'accordo con gli enti locali che deve essere siglato entro il 30 aprile. Per inciso, occorre vedere se le istituzioni saranno in grado di rispettare questo termine, altrimenti sarà necessaria una proroga tecnica. In ogni caso, lo Stato può contemporaneamente portare avanti le trattative con gli operatori. Oltretutto si tratta di poche decine di soggetti, non sono le migliaia  di Comuni con cui deve discutere delle distanze minime. E' sicuramente una trattativa più facile".

Ughi respinge infine l'idea che la soluzione che prospetta sia molto simile a quella che da tempo suggerisce la StanleyBet: "Io resto dell'idea che serva la concessione di Stato, visto il timore che circonda i prodotti di gioco, è utile che vengano commercializzati sotto la garanzia dello Stato". Ma poi aggiunge: "bisogna partire dall'analisi di quello che è successo negli ultimi anni, e dalla situazione che si è determinata. Ovvero un sistema che non garantisce regole uguali per tutti. L'unica soluzione a mio avviso è l'accordo transattivo".

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Legge di stabilità, via libera del Senato: nessuna modifica alle norme sui giochi

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Legge di stabilità, via libera del Senato: nessuna modifica alle norme sui giochi

22/12/2015 | 17:23

Legge di stabilità, via libera del Senato: nessuna modifica alle norme sui giochi

ROMA –  Via libera del Senato alla fiducia sulla legge di Stabilità. I voti favorevoli sono stati 162, i no 125. L’Assemblea di Palazzo Madama ha approvato la fiducia sul testo della manovra, identico a quello licenziato la scorsa settimana dalla Camera, che conteneva alcune modifiche relative alle norme sui giochi.

LE NORME SUI GIOCHI

AUMENTO PREU SU SLOT E VLT – La legge di stabilità 2016 prevede un aumento del prelievo sulle VLT al 5,5% e sulle slot al 17,5%, con la percentuale destinata alle vincite (pay-out) fissata in misura non inferiore al 70%.

TASSA DA 500 MILIONI ABROGATA –  La tassa da 500 milioni prevista dalla manovra dello scorso anno è stata abrogata; per il 2015, la quota in capo a ciascun concessionario si dividerà in maniera proporzionale al compenso effettivamente trattenuto dai singoli operatori della filiera (concessionari, gestori ed esercenti), come stabilito sulla base dei relativi accordi contrattuali.

APPARECCHI SCOLLEGATI E TOTEM – Inasprite le sanzioni per chi gestisce slot non collegate al totalizzatore di Sogei e “totem” telematici. Nel primo caso, i titolari degli esercizi in cui sono installati gli apparecchi non regolari – e i proprietari di questi ultimi – saranno multati con una sanzione di 20mila euro. Analoga stangata per chi possiede e per chi ospita nel proprio locale i “totem” telematici, apparecchiature che consentono il collegamento con siti web non autorizzati e premiano i giocatori con il meccanismo dei giochi promozionali (senza premi in denaro), aggirando così le norme in vigore per le slot autorizzate: la sanzione sale fino a 100mila euro per il titolare della piattaforma web.

SANATORIA CTD – Le agenzie di scommesse collegate ai bookmaker esteri che non hanno aderito alla sanatoria prevista dalla manovra 2014 hanno un’altra possibilità per regolarizzare la propria posizione, versando una tantum di 10mila euro e l’imposta unica pregressa. Con questa norma, si prevede di agire sugli operatori senza licenza che abbiano una “stabile organizzazione” nel nostro Paese, tramite gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate: i centri pagheranno – oltre all’imposta unica anche per l’attività pregressa accertata e le relative sanzioni – anche un extraprelievo. E’ previsto un intervento degli “intermediari finanziari” – dunque banche e istituti di credito – sui versamenti dei centri verso gli operatori esteri: dove è verificata la “stabile organizzazione” verrà applicata una “ritenuta d’acconto pari al 25 per cento” sugli importi “generalmente pagati con carte di credito e bonifici internazionali” dai gestori dei punti alle società estere. Le attività svolte dai gestori potranno "essere desunte dai dati, dalle notizie e dalle informazioni comunicate dalla Guardia di finanza".

GARA SCOMMESSE – Con una gara da svolgere dal 1° maggio, saranno assegnate le concessioni – della durata di nove anni – di 10 mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32 mila euro) e di 5 mila corner (con base d’asta di 18mila euro), di cui solo mille potranno essere installati “in bar ed esercizi similari” che hanno come attività principale “la somministrazione di alimenti e bevande”. Per evitare interruzioni della raccolta, è prevista la proroga degli attuali concessionari di scommesse e Bingo fino alla firma delle nuove convenzioni siglate dopo il termine delle procedure di gara.  

(Nota: la proroga è prevista ove l’attuale concessionario faccia domanda di partecipazione al nuovo bando)

GARA BINGO E GIOCO ONLINE – Nel 2016 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli effettuerà una gara per l’attribuzione di 210 concessioni per il bingo con una soglia minima da 350 mila euro, per un totale una tantum di 73,5 milioni. La legge di stabilità prevede anche che "la gara per il gioco online sia bandita per l’attribuzione di 120 concessioni" con base d’asta pari a 200 mila euro. Il Governo prevede di incassare 24 milioni una tantum.

ACCORDO CON ENTI LOCALI – Per risolvere il conflitto normativo tra Stato ed enti locali, la legge di stabilità prevede che, entro il 30 aprile 2016, in sede di Conferenza unificata, siano “definite le caratteristiche dei punti di vendita ove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e prevenire il rischio di accesso dei minori di età”. Gli accordi nella Conferenza unificata “sono recepiti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le Commissioni parlamentari competenti”.

PUBBLICITA’ – Stretta sulla pubblicità dei giochi, che sarà effettuata “tenendo conto dei principi previsti dalla raccomandazione della Commissione Europea del 14 luglio 2014”, i cui criteri per l’attuazione dovranno essere individuati entro 4 mesi con decreto del MEF da adottare, di concerto con il Ministro della salute, sentita l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. E’ vietata la pubblicità “nelle trasmissioni radiofoniche e televisive generaliste” dalle 7 alle 22, ad esclusione dei “media specializzati individuati con decreto del MEF, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico” e “le lotterie nazionali ad estrazione differita”, oltre alle “forme di comunicazione indiretta derivanti dalle sponsorizzazioni nei settori della cultura, della ricerca, dello sport, nonché nei settori della sanità e dell’assistenza”. Le violazioni – da 100mila a 500mila euro – saranno “irrogate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni” nei confronti del “soggetto che commissiona la pubblicità, al soggetto che la effettua, nonché al proprietario del mezzo con il quale essa è diffusa”.

SANZIONI DEL DL ABRUZZO – Le sanzioni previste dal decreto Abruzzo saranno applicate "esclusivamente ai concorsi a premio per i quali è stata accertata la coincidenza con attività di gioco riservate allo Stato o l’elusione del monopolio statale". Tali norme "si applicano anche alle sanzioni già irrogate, ma non definitive al momento dell’entrata in vigore della presente legge, in quanto non impugnate o ancora suscettibili di impugnativa".

CAMPAGNE SU GIOCO PATOLOGICO – Il Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, anche attraverso l’utilizzo dei propri siti web, predisporrà "campagne di informazione e sensibilizzazione sui fattori di rischio connessi al gioco d’azzardo, al fine di aumentare la consapevolezza sui fenomeni di dipendenza correlati, nonché sui rischi che ne derivano per la salute, fornendo informazioni sui servizi predisposti dalle strutture pubbliche e del terzo settore per affrontare il problema della dipendenza da gioco d’azzardo".

RIDUZIONE E SOSTITUZIONE APPARECCHI – La legge di stabilità prevede una progressiva riduzione del 30% delle slot nei prossimi anni. Il processo tecnologico di trasformazione dalle attuali slot alle cosiddette AWP 3 "da remoto si potrebbe realizzare nell’arco di due anni, a partire dal gennaio 2017, per concludersi nel 2019. "Al fine di semplificare il processo di certificazione dei sistemi del gioco", le modalità di certificazione di slot e VLT saranno uniformate.

TASSAZIONE SUL MARGINE – Dal 1° gennaio 2016, sulle scommesse a quota fissa, escluse le scommesse ippiche, si applicherà la tassazione sul margine (la differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte): in particolare, l’imposta unica sarà fissata al 18% nei punti fisici e al 22% per l’online. Si allinea al 20% la tassazione sul margine per poker a torneo, skill games e bingo online, che finora erano tassati al 3% della raccolta. A partire dal 2017, anche per il bingo a distanza la tassazione sul margine sarà allineata al 20%.

FONDI A DISABILI E DIPENDENZE – Le maggiori entrate derivanti dalle norme sui giochi serviranno a finanziare un fondo da 70 milioni di euro per l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali”. Inoltre, per “garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico (GAP), sarà un fondo da “50 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016” che si aggiunge ai 50 milioni di euro già assegnati dalla manovra dello scorso anno.

CESSIONE RETE – Abrogata infine la norma che prevede la cessione gratuita della rete di gestione e raccolta del gioco all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al termine del periodo di concessione. Tale norma – che era stata introdotta per evitare una “carenza” di servizio di raccolta e di “presidio” di ordine pubblico e sicurezza – avrebbe potuto costituire un ostacolo alla partecipazione alle prossime gare per le scommesse, bingo e gioco a distanza. MSC/Agipro   

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Legge di Stabilita: emendamenti sui giochi in Commissione Bilancio

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Legge di Stabilita: emendamenti sui giochi in Commissione Bilancio

Di seguito una rassegna sugli emendamenti presentati in Commissione Bilancio della Camera, non ancora approvati.

 

AGIPRONEWS – LEGGE DI STABILITA': EMENDAMENTI SUI GIOCHI IN COMMISSIONE BILANCIO CAMERA

ROMA – Sono poco più di 60 gli emendamenti sui giochi presentati alla Commissione Bilancio della Camera che Agipronews ha potuto visionare che hanno superato il vaglio dell’ammissibilità di questa mattina. Una quindicina di proposte non ha superato l’esame per problemi di copertura, poche le modifiche bocciate per estraneità di materia: si tratta degli emendamenti Giorgetti 48.4, Pagano 48.13 e Massa 48.63, di quelli Giorgetti 48.5, Pagano 48.11 e Massa 48.62 che elevano la misura dell’aggio dovuto ai rivenditori di tabacchi lavorati e dell’emendamento Braga 48.30, limitatamente al primo periodo, volto a concedere al Comune di Campione d’Italia a decorrere dal 2016 un contributo finalizzato a compensare eventuali minori proventi derivanti dal gioco. 

PRELIEVO SLOT E VLT – Diversi gli emendamenti che chiedono di innalzare il prelievo erariale sulle slot: Rampelli (Fratelli d’Italia) propone una percentuale compresa tra il 17% e il 20%, Formisano (Gruppo Misto) il 20% e, per compensare le eventuali perdite, il maggior gettito per lo Stato è ottenuto "attraverso la decurtazione per due terzi dei profitti per i gestori e per un terzo del montepremi". Gigli, Sammarco e Valiante chiedono invece di intervenire sul payout (non inferiore al 72% e non superiore al 78%). Formisano propone, inoltre, di innalzare il prelievo sulle VLT al 10%, Paglia scende al 7% e Rampelli propone il 6 o il 7%. Di Maio (M5S) chiede di incrementare il prelievo su slot e VLT di un punto percentuale al fine di assicurare entrate non inferiori a 400 milioni di euro per il 2016. Gli emendamenti Abrignani 48.26 e 48.27 propongono di aumentare il prelievo erariale delle slot (al 17% o al 16,3%) e di fissare il payout al 72% e di innalzare la tassa sulle vincite al 7%; inoltre, per assicurare maggiori entrate" chiedono di disciplinare "il processo di evoluzione tecnologica delle slot per la loro integrale sostituzione, senza incrementare il numero degli apparecchi complessivamente installati" con apparecchi che consentano esclusivamente il gioco da remoto, con un costo di un euro a partita, un premio massimo di 100 euro a partita, una percentuale di restituzione in vincite non inferiore al 70%". Inoltre i concessionari potranno installare tali apparecchi in concessione novennale corrispondendo un costo di 2.500 euro ad apparecchio in tre rate annuali.

CONTRIBUTI AI COMUNI – Il deputati Pagano (Ap) chiede di redistribuire ai Comuni, "in misura proporzionale al numero di punti di raccolta di gioco presenti sul territorio", 100 milioni di euro all’anno derivanti all’aumento del prelievo sulle slot e sulle VLT; Massa innalza il contributo ai Comuni fino a 250 milioni, mentre Giorgetti di redistribuire una quota pari all’1% del preu su slot e VLT.

DIVIETO DI PUBBLICITA’E DISTANZIOMETRO – Alcune proposte di modifica chiedono di introdurre il divieto di pubblicità dei giochi: si tratta degli emendamenti Rizzetto, Formisano, Matero, Zaccagnini e Basso che propongono il divieto di "qualsiasi forma di propaganda pubblicitaria di giochi con vincite in denaro, offerti in reti di raccolta sia fisiche che online". I proventi delle sanzioni – variabili da un minimo di 50mila euro a un massimo di 500mila – potranno essere usati per la cura e la prevenzione del gioco patologico. Mantero chiede anche l’introduzione del distanziometro di 500 metri per le sale da gioco.

GARA SCOMMESSE: Formisano propone di abbassare a 5.000 il numero delle agenzie scommesse, a 2.000 i corner e un massimo di 500 bar e tabacchi. Guidesi e L’Abbate vogliono innalzare a 35mila euro la base d’asta per i punti scommesse. Guidesi chiede anche di destinare, per ciascun punto vendita di scommesse, 3.000 euro di premi al traguardo delle corse ippiche. D’Alessandro, Sammarco e Romano chiedono di "predisporre uno schema di contratto tipo recante le clausole minime dei contratti di commercializzazione di servizi di gioco”. Saltamartini propone di dimezzare la rete di accettazione delle scommesse: in particolare chiede di «sostituire le parole "tutte le concessioni" con "un numero di concessioni pari alla metà delle concessioni in scadenza”».

SANATORIA CTD – Formisano, Rampelli e Paglia, inoltre, propongono di sopprimere la sanatoria per i bookmaker esteri non autorizzati prevista dalla manovra. 

STABILE ORGANIZZAZIONE – I deputati Misiani e Mantero chiedono di sopprimere le misure che riguardano l’accertamento di una stabile organizzazione dei soggetti esteri in Italia e l’eventuale ritenuta del 25% sugli importi delle transazioni. Formisano propone di abbassare a 200mila euro invece che 500mila euro la soglia dei flussi finanziari nell’arco di sei mesi e di innalzare la ritenuta al 40%. 

PARERE DELLE COMMISSIONI – Basso chiede che venga ascoltato anche il parere delle Commissioni parlamentari sulle modalità tecniche dei giochi che, secondo la legge di stabilità, sono stabilite con decreto del MEF su proposta dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e che, a decorrere dal 1° ottobre 2016, "tutti i pagamenti negli esercizi e nei centri scommesse autorizzati dovranno essere effettuati in forma elettronica”. 

GARA BINGO – Dellai vuole innalzare a 240 il numero delle concessioni per il bingo messe a gara, fissando al 10% il limite massimo delle concessioni alle quali può concorrere lo stesso soggetto. Formisano chiede di abbassare a 6 anni la durata delle concessioni. 

GIOCO ONLINE – Piccone propone di portare al 20% il prelievo erariale sul gioco online. IPPICA – Faenzi propone due emendamenti per assegnare un contributo di 30 milioni di euro all’ippica per il triennio 2016-2018, in attesa della riorganizzazione del settore. 

IPPICA – Diverse le proposte di modifica che vorrebbero incrementare le risorse all’ippica. L’emendamento Lattuca sul «riassetto delle modalità di finanziamento e gestione delle attività di sviluppo e promozione del settore ippico nazionale» prevede l’istituzione della Lega ippica Italiana, oltre ad alcune «disposizioni per il riordino della disciplina sulle scommesse ippiche a totalizzatore ed a quota fissa», prevedendo «una percentuale della raccolta totale destinata al pagamento delle vincite non inferiore al 74 per cento, la stabilità degli attuali livelli di gettito da destinarsi al finanziamento della filiera ippica, nonché le modalità di riduzione delle aliquote destinate all’erario a fronte di un eventuale aumento della raccolta delle suddette scommesse». Con un altro emendamento, Lattuca propone che «le risorse destinate alle spese connesse alla gestione, alla vigilanza e al controllo del settore ippico, nonché quelle destinate agli interventi relativi allo sviluppo dei medesimo settore» siano incrementate, per il 2016, «di un importo pari ai crediti vantati dallo stesso Mipaaf derivanti dalla gestione dell’ex-ASSI e dai crediti maturati nella gestione corrente, valutati in 10 milioni di euro. Le somme eventualmente incassate oltre l’esercizio 2016 saranno pagate agli aventi diritto nell’anno d’incasso». L’Abbate, con due emendamenti, chiede che le spese per gli interventi relativi allo sviluppo del settore ippico siano incrementate di una cifra compresa tra i 9 e i 15 milioni di euro. 

PRELIEVO SU VINCITE VLT – I deputati Patriarca, Venittelli, Romanini chiedono di applicare un prelievo del 3% sulle vincite delle VLT, «operato all’atto del pagamento delle somme a credito del giocatore e versato dal concessionario unitamente al primo versamento utile della quota della raccolta del gioco dovuta all’erario».

APERTURA CASINO’ – L’emendamento Fontana chiede l’apertura del Casinò nei comuni di San Pellegrino Terme in Provincia di Bergamo e Taormina in Provincia di Messina. 

SPOT SU GIOCO PATOLOGICO – L’emendamento Binetti chiede che un massimo di «un milione di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, sia destinata a progetti sperimentali nel campo del recupero delle dipendenze in particolare delle dipendenze «sine materia», compresa la ludopatia, nonché all’adozione di una campagna di comunicazione pubblica televisiva volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gioco patologico, prevedendo altresì che la trasmissione dei relativi spot sia effettuata immediatamente dopo quella degli spot del gioco online».

COPERTURE FINANZIARE DA AUMENTO PREU – L’emendamento Pelillo chiede di stabilire «l’opportuno aumento della misura del prelievo erariale unico» sulle VLT per finanziare il costo di «ogni terminale POS acquistato nel 2016 da parte di tutti i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi».

ADDIZIONALE APPARECCHI 2015 – Due emendamenti di Librandi e Palese riguardano la tassa da 500 milioni per i concessionari slot contenuta nella legge di stabilità dello scorso anno: i due parlamentari propongono che «la ripartizione da parte dei concessionari delle somme residue disponibili per aggi e compensi» avvenga «in misura proporzionale alle competenze dovute agli operatori, in forza dei contratti al momento di entrata in vigore della legge». Inoltre «i concessionari hanno diritto di rivalsa sui soggetti con essi contrattualizzati per le somme eventualmente anticipate antecedentemente all’avvenuta rideterminazione».

CONTRASTO AL GIOCO PATOLOGICO – La Binetti (PI) propone di riassegnare il finanziamento previsto dalla manovra 2014 per l’adozione di un software che consenta al giocatore di monitorare il proprio comportamento (un milione di euro per gli anni 2015, 2016 e 2017) a «progetti sperimentali nel campo del recupero delle dipendenze», tra cui il gioco patologico.

LOTTERIA DELLO SCONTRINO – Con tre emendamenti, Speranza, Pollastrini e Fassina (PD) chiedono l’introduzione della lotteria dello scontrino, per disciplinare «giochi di sorte con premi in denaro legati al consumo, senza pagamento di alcuna posta di gioco».

RIDUZIONE IRAP – Mantero (M5S) propone che, «a decorrere dal 2016, l’aliquota IRAP sia ridotta al 3,50% per gli esercizi commerciali che provvedono volontariamente, entro il 31 dicembre dell’anno precedente quello a cui si riferisce l’agevolazione, alla completa disinstallazione» di slot, VLT e sparapupazzi.

CANONE SPECIALE – Con tre emendamenti, Giorgetti (FI), Pagano (AP) e Massa (PD) propongono che il canone di abbonamento speciale non sia «dovuto per la detenzione di apparecchi utilizzati esclusivamente come videoterminali per l’esercizio della raccolta del gioco pubblico con vincite in denaro, in forza di concessione rilasciata dall’amministrazione pubblica».

STOP A CONTRATTI PUBBLICITA’ IN RAI – Per «tutelare i minori e di arginare il fenomeno della dipendenza da gioco patologico è fatto divieto dal 1° gennaio 2016 alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo RAI Spa di sottoscrivere contratti pubblicitari con i concessionari del gioco»: è la proposta di Paglia e Bordo (SEL). MSC/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – DICHIARAZIONI SU ANNUNCIO STANLEYBET DI PARTECIPAZIONE AL BANDO 2016

RASSEGNA STAMPA – DICHIARAZIONI SU ANNUNCIO STANLEYBET DI PARTECIPAZIONE AL BANDO 2016

AGIPRONEWS – Scommesse, Ughi (Obiettivo2016): «Con Stanleybet in gara rete unica e stop a contenziosi, ma alle parole seguano i fatti»

ROMA – «Se Stanleybet è veramente interessata a partecipare alla prossima gara scommesse ben venga, una volta che diventerà concessionario di Stato ci sarà un’unica rete. Ma mi permetto di essere molto dubbioso fino a quando non leggeremo gli atti di gara, altrimenti è come fare una previsione meteo senza satellite».

E’ quanto dice Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo2016, commentando la possibile partecipazione del bookmaker, annunciata dal Ceo della società John Whittaker in anteprima ad Agipronews. «Su alcuni aspetti mi trovo perfettamente in sintonia con Whittaker: una volta regolarizzata Stanleybet, sono convinto che altri operatori che gestiscono Ctd non saranno capaci di reggere un analogo livello di contenzioso, sarà molto più difficile aprire altri centri transfrontalieri – dice ancora Ughi – Quando saremo ad armi pari vedremo, sarà uno stimolo a fare cose migliori rispetto ai concorrenti, ma questa è la cosa che mi preoccupa di meno». Dichiarazioni su cui però Ughi mantiene ancora qualche dubbio «e le parole andranno verificate con i fatti. Stanley ha sempre vissuto di contenzioso, basato su cavilli per contestare eventuali discriminazioni. Mi sembra stano che Whittaker sia così sicuro di una partecipazione massiccia, senza sapere come andrà a finire la legge di stabilità e come verrà disegnato il bando». PG/Agipro

AGIMEG – Scommesse, Ginestra (pres. Agisco) "L'annuncio di partecipazione alla gara di Stanleybet ci lascia perplessi per i problemi ancora aperti con la Magistratura e per il rispetto di chi ha aderito alla Sanatoria"

"Potrebbe essere la fine di una storia infinita, ma voglio vedere che succede ai fatti". Francesco Ginestra, presidente dell'associazione Agisco, è molto prudente sull'annuncio di StanleyBet di voler partecipare al prossimo bando delle scommesse. In una nota emessa ieri John Whittaker, Ceo del bookmaker anglo-maltese, ha detto che la compagnia ha concordato "da tempo con le autorità italiane le modalità di ingresso nel circuito ufficiale".

Sembra insomma che Stanley abbia finalmente ottenuto garanzie su quegli ostacoli – uno per tutti i procedimenti penali avviati contro i dirigenti che sarebbero causa di decadenza delle concessioni – che finora le avevano impedito di partecipare ai bandi. Un salvacondotto, insomma.

"Non conosciamo il contenuto di questo accordo, e il tutto potrebbe essere più banale di quanto si creda" replica Ginestra. "Tuttavia, nessuno può fare promesse del genere, anche perché la Magistratura è indipendente e segue il suo corso senza che le altre Autorità possano interferire. L'ADM e i Ministeri competenti, inoltre, non hanno replicato alle affermazioni di Whittaker". Ma Ginestra ipotizza anche che StanleyBet "abbia semplicemente avanzato delle richieste, per poi far leva sul fatto che queste non siano state  accolte. Forse stanno solo mettendo le mani avanti, per scaricare la responsabilità su altri". Per il presidente di Agisco, insomma, un simile accordo appare improbabile: "I primi a lamentarsi dovrebbero essere i bookmaker che hanno partecipato alla sanatoria, ci sarebbero due pesi e due misure". gr/AGIMEG

AGIPRONEWS – Scommesse, Whittaker (Ceo Stanleybet): “Ughi si associ a noi per costituire davvero una rete unica legale in Italia”

ROMA – “Invitiamo Ughi a dimenticare il passato e ad associarsi con Stanleybet, per costruire insieme la rete unica legale di cui parla da sempre”. John Whittaker, Ceo di Stanleybet, risponde così a Maurizio Ughi, amministratore di Obiettivo 2016, che aveva espresso qualche perplessità sulla partecipazione del bookmaker inglese ai bandi di gara del 2016. “Tre sentenze della Corte Ue e una quarta in arrivo in favore di Stanleybet dimostrano che, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni rappresentanti del settore, la nostra strategia legale non si basa su cavilli. Ughi non ha capito che è Stanleybet ora ad avere il controllo dei satelliti e non più lui come era avvenuto nel 2000: ora siamo noi a poter fare previsioni”, conclude Whittaker. NT/Agipro

 

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RASSEGNA STAMPA – DICHIARAZIONI STANLEYBET SU SENTENZA CORTE EU E PARTECIPAZIONE ALLA GARA 2016

RASSEGNA STAMPA – DICHIARAZIONI STANLEYBET SU SENTENZA CORTE EU E PARTECIPAZIONE ALLA GARA 2016

AGIPRONEWS – Corte Ue, Whittaker (Ceo Stanleybet): “Parteciperemo a gara scommesse del 2016, ottimismo per sentenza Laezza”

ROMA – Nel giorno in cui l’Avvocato generale della Corte Ue anticipa – con le sue conclusioni – una nuova sentenza probabilmente favorevole a Stanleybet, il bookmaker inglese annuncia – in questa dichiarazione rilasciata in esclusiva ad Agipronews – una virata decisa alla strategia per il mercato italiano.

“Abbiamo già da tempo concordato con le autorità italiane le modalità di ingresso della Stanley nel circuito ufficiale. Dopo le assicurazioni ricevute stiamo preparando una massiccia partecipazione alla prossima gara del 2016 e questo metterà la parola fine alla avventura dei Ctd”, afferma John Whittaker, Ceo di Stanleybet.

Partiamo dall’attualità. Qual è stata la sua prima impressione dopo aver letto le conclusioni dell’avvocato UE?

"E’ stata la conferma che la nostra posizione era corretta ed il bando Monti illegittimo. Il tutto accompagnato da un senso di profonda tristezza: la Stanley è stata tenuta lontano dal sistema concessorio con ogni tipo di artificio. I grandi operatori storici sono riusciti a influenzare i governi che hanno confezionato, in quindici anni, tre gare che, si è poi confermato dopo gli appelli Stanley, hanno violato il diritto dell’Unione. Sappiamo però che con la prossima gara sarà tutto diverso perché sono mesi che parliamo con le autorità italiane che ora vogliono a tutti i costi favorire l’entrata di Stanley nel sistema".

Si attendeva queste conclusioni dopo un’udienza pubblica che aveva visto la Commissione Ue schierata dalla vostra parte?

"Si, mi sembra che le conclusioni dell’Avvocato generale della Corte di Giustizia rispettino l’andamento dell’udienza orale, che aveva visto gli avvocati dello Stato in grande difficoltà  di fronte alle contestazioni del collegio. Non solo per l’appoggio che abbiamo ricevuto dalla Commissione Europea: il Presidente, il giudice relatore, lo stesso Avvocato Generale, con le loro domande, avevano fatto percepire quale fosse l’orientamento della Corte".

A questo punto, si attende una sentenza della Corte UE sulla stessa linea? E se così fosse, cosa cambierebbe per Stanley in Italia?

"Si deve tenere conto che la vicenda si concluderà con la sentenza e che, sia pur raramente, le conclusioni dell’Avvocato generale sono state poi disattese nella sentenza finale.  Per la Stanley comunque non cambia nulla. Abbiamo già da tempo concordato con le autorità italiane le modalità di ingresso della Stanley nel circuito ufficiale. Dopo le assicurazioni ricevute stiamo preparando una massiccia partecipazione alla prossima gara del 2016 e questo metterà la parola fine alla avventura dei Ctd. Una volta che la Stanley sarà entrata nel sistema attraverso una gara che si preannuncia equa e rispettosa delle leggi dell’Unione,  non ci sarà più alcuna  nessuna giustificazione al mantenimento di una rete parallela".

Il Governo ha inserito nella legge di stabilità 2016 una norma che elimina la clausola di devoluzione gratuita della rete a fine concessione. Come giudica questa decisione?

"E’ come chiudere la stalla dopo che i buoi sono già usciti. Però meglio tardi che mai. D’altra parte abbiamo offerto tutta la nostra competenza per la prossima gara. Errori del genere non ce ne saranno più".

In sostanza state dicendo che parteciperete alla gara del 2016: ma che ne sarà dei Centri trasmissione dati?

"Ad ogni centro Stanley sarà assegnato uno dei diritti conseguiti all’esito del processo di gara. Dato che puntiamo ad una partecipazione ‘massima’ i diritti in più saranno assegnati ai migliori gestori del mercato, in precedenza collegati a concessionari e altre reti. Con la cancellazione del palinsesto di Stato, ottenuta anche grazie al nostro lavoro di quest’anno, puntiamo sull’innovazione e la sana competizione tra gli operatori. Vediamo, quando saremo ad armi pari, chi sarà il più bravo".

NT/Agipro   


AGIMEG – Scommesse: Stanleybet punterà, per il prossimo bando, all’acquisizione di duemila agenzie e mille corner. Sul piatto della bilancia almeno 82 milioni di euro. Finisce l’era dei ctd

E’ stato un annuncio a sorpresa quello di Stanleybet relativo alla sua partecipazione al prossimo bando di gara. L’azienda di Liverpool ha infatti svelato che sarà tra i partecipanti al bando che riassegnerà le concessioni in scadenza a giugno 2016. Secondo fonti di Liverpool interpellate da Agimeg Stanleybet punterà all’acquisizione di duemila agenzie e mille corner di scommesse, diventando, nel caso di aggiudicazione di tutti i suddetti punti, uno dei più grandi operatori presenti sul mercato italiano.

Alla soglia minima di partecipazione al bando, per Stanley si tratterebbe di un investimento superiore ai 82 milioni di euro. Si tratta di una mossa a sorpresa che sancisce la pace tra la Stanleybet e lo Stato italiano, dopo anni di battaglie legali. Si tratta anche di un annuncio che di fatto segna la fine del mondo dei Ctd, visto che Stanleybet era di fatto il baluardo di questo segmento nei confronti del mercato italiano.

Ricordiamo che il prossimo bando prevede l’assegnazione di 10mila agenzie (base d’asta 32mila euro) e 5mila corner (base d’asta 18 mila euro).

lp/AGIMEG