RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Condono ctd, Garrisi (board Stanleybet): “Rinvio del Tar Lazio decisione saggia, ora per Stanley soluzione condivisa con autorità italiane”

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Condono ctd, Garrisi (board Stanleybet): “Rinvio del Tar Lazio decisione saggia, ora per Stanley soluzione condivisa con autorità italiane”

09/07/2015 | 14:02

Condono ctd, Garrisi (board Stanleybet): “Rinvio del Tar Lazio decisione saggia, ora per Stanley soluzione condivisa con autorità italiane”

ROMA – “Una decisione saggia”. E’ l’opinione di Giovanni Garrisi, membro del board Stanleybet, sulla decisione di ieri del Tar Lazio di rinviare la discussione del ricorso del bookmaker inglese, che contesta la regolarità del condono per i centri trasmissione dati previsto dalla legge di stabilità 2015. “E’ una decisione saggia perché dà tempo alla Stanleybet e alle autorità italiane di ricercare una soluzione al problema dei ctd in Italia. Perché è chiaro che risolvere la questione Stanley vuol dire sciogliere il nodo di tutti i ctd in Italia. Ho la piena consapevolezza che questa sia la strada giusta e sarei meravigliato se l’Amministrazione e il ministero dell’Economia non avessero lo stesso obiettivo”. Secondo Garrisi, è interesse di tutti che alla Stanleybet sia “consentito di stabilirsi in Italia: al riconoscimento della sua legittimità seguirebbero sia la regolarizzazione fiscale di Stanleybet che la partecipazione alla creazione di ricchezza e di occupazione in Italia”. 

Agipronews ha incontrato Garrisi all’uscita del Tribunale di Roma, dove ha chiesto di essere sentito dalla Procura della Repubblica, in relazione all’ennesimo procedimento penale che riguarda lo stesso Garrisi e i principali dirigenti di Stanleybet. Pochi giorni fa, la Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza sulla richiesta (respinta) di un maxisequestro da 56 milioni di euro a carico di Stanley e dei dirigenti sotto indagine. La Corte di Cassazione, su parere conforme della Procura Generale, ha respinto il ricorso della Procura di Roma, proposto dopo che il Tribunale del Riesame aveva già dato ragione a Garrisi e alla Stanley. 

Secondo la Cassazione, “è pacifico che l’attività di gestione della piattaforma di gioco non è in alcun modo svolta in Italia" e che "la presenza di figure manageriali, unitamente all’attività dei centri trasmissione dati, non può certo esaurire la più complessa attività di gestione”. 

Garrisi auspica l’archiviazione anche di questo procedimento, al fine di definire i contenziosi giudiziari pendenti in Italia che hanno ripercussioni sul gruppo societario, danneggiato da vicende giudiziarie che ormai si protraggono da oltre 15 anni. 

Ma quali potrebbero essere le linee guida di una possibile soluzione? "Dopo le discriminazioni – aggiunge Garrisi, ipotizzando uno scenario futuro – che hanno impedito alla Stanley la partecipazione alle gare del 1999 sono stati instaurati nel tempo migliaia di procedimenti penali che consentirebbero all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a sua discrezione e qualora Stanley si aggiudicasse delle concessioni, la revoca delle concessioni stesse e la escussione delle fideiussioni, che sono "a prima richiesta e senza alcuna eccezione ammessa". Anche nell’ultima gara Monti era così: è chiaro che un operatore in queste condizioni non può partecipare, per definizione, a nessuna gara”. 

"Si profilerebbe quindi un vero e proprio incubo per tutti, Stanley compresa" – continua Garrisi – "Il fenomeno Ctd continuerebbe ad esistere anche dopo il 2016, qualora anche alla prossima gara la Stanley non potesse partecipare. E’ necessario un approccio speciale al problema. Perfettamente inutili sarebbero – a mio parere – nuove e più restrittive leggi contro i Ctd. La Stanley riuscirebbe ad ottenerne la disapplicazione dai tribunali e si profilerebbe il rischio, per i concessionari, di definitivo svuotamento del valore delle concessioni. Il mercato potrebbe addirittura anticipare questi eventi e considerare la nuova gara, in queste condizioni di incertezza, di dubbia convenienza. In tale scenario si sarà così realizzato nei fatti una sorta di sistema autorizzatorio del tutto fuori controllo. Sono certo che non lo vogliono i concessionari, di sicuro non lo vuole la Stanley. Auspico quindi che l’occasione fornita dalla saggezza del Tar Lazio non venga sprecata".

NT/Agipro 

RASSEGNA STAMPA – AGENZIA REPUBBLICA – LA FUORIUSCITA DA SNAI DI GINESTRA

RASSEGNA STAMPA – AGENZIA REPUBBLICA – LA FUORIUSCITA DA SNAI DI GINESTRA

http://www.agenziarepubblica.it/news/e61bfb28-3b75-4704-b81b-7c11d4d346dc/Giochi-ricorsi-dimissioni-fusioni-Il-comparto-rischia-di-saltare-nell%E2%80%99indiffe.aspx

Economia

08/07/2015 9:22 – Giochi: ricorsi, dimissioni, fusioni. Il comparto rischia di saltare nell’indifferenza generale ma a rischio ci sono 8,5 miliardi di euro di entrate

La fuoriuscita da Snai di un uomo esperto e influente come Francesco Ginestra è solo l’ultimo atto di una “guerra” in atto tra concessionari, gestori, amministratori, politici. “Non vedo futuro”, il monito del presidente Agisco.

Lo aveva annunciato ed ha mantenuto la promessa: Francesco Ginestra ha lasciato la Snai. Nei giorni scorsi infatti il presidente di Agisco (Associazione Giochi e Scommesse) ha esercitato “il diritto di recesso dal contratto di fornitura di servizi firmato con Snai. Non si può più andare avanti così, impossibile fare il nostro lavoro in queste condizioni. In questi giorni sono stato contattato da tanti miei colleghi che vogliono seguire la strada da me intrapresa.” La crisi del settore Giochi, l’inasprimento delle sanzioni, il calo delle giocate, la questione ludopatia, ma soprattutto il dibattito attorno alla delega fiscale hanno portato il comparto da tempo verso una situazione esplosiva, quasi da tutti contro tutti. Concessionari contro gestori, costruttori contro concessionari e gestori, concessionari contro concessionari, ecc..

Le dimissioni di Ginestra però non sono roba di poco conto. Parliamo infatti di un uomo che è da oltre 40 è nel settore Giochi, dal mondo d’oro dell’ippica ai giochi online dei nostri giorni. E soprattutto è stato vicepresidente Snai, una delle aziende più importanti. Abbiamo consegnato la Società alla nuova proprietà nel anno 2011 con oltre il 34% del settore, oggi la quota è scesa a poco meno del 20…”. Una decisione scaturita a seguito dell’ennesima convention della scorsa settimana da parte del concessionario, che ha visto la presentazione di tutte le attività già operative o in corso di lavorazione. “”Non mi trovo d’accordo sulle modalità con cui è gestita ora la società – ha detto Ginestra all’Agenzia Repubblica .. Non vedo futuro. Tanto per capirci: alla convention non c’è stato nessun dialogo con la platea. Ma i gestori sono allo stremo, molti stanno per chiudere. A questa situazione, purtroppo, non si vuole guardare. Sarebbe stato più democratico un bagno di umiltà e osservare gli operatori e una rete intera che si trova in difficoltà. Sono loro che fanno la forza di un concessionario. Mentre un trattamento simile nei confronti dei singoli operatori d’agenzia non lo posso accettare. Si parla di contratti, ma non si espongono i contenuti degli stessi. Manca totalmente il confronto e questo non è ammissibile. Tanti dei miei iscritti ad Agisco, ma anche tanti che non lo sono, mi hanno chiesto di poter uscire dai contratti con Snai e anche il nuovo contratto proposto dal concessionario è iniquo per il gestore”.

Quanto segnalato da Ginestra è facilmente riscontrabile  in quanto le agenzie chiuse sono sempre di più, la direzione che si sta prendendo è quella di una gestione centralizzata delle scommesse nelle mani di pochi operatori. I motivi della crisi dei punti vendita sono comuni a tutte le reti, spiega ancora: “Le aziende non stanno più in piedi: i fatturati sono scesi, l’ricavo che percepiamo è troppo basso rispetto al lavoro che svolgiamo per il concessionario, il contesto di mercato è sfavorevole, senza considerare il buco nero dell’ippica che vive una crisi senza precedenti”. Eppure i numeri del mercato, nel suo complesso, sono buoni: “Il movimento è sicuramente in crescita ma c’è un eccesso di offerta distributiva: il fatturato di ciascun punto vendita non basta, i costi sono eccessivi”.

I mali secondo Ginestra, che pure vede di buon occhio il lavoro che sta portando avanti il sottosegretario Baretta, partono da lontano e la politica ha le sue colpe. “All’inizio i Monopoli di Stato (oggi Agenzie delle Dogane) – dice Ginestra – non era solo l’ente riscossore ma anche il gestore del mondo dei Giochi, quello che regolamentava il sistema. Oggi questo compito è stato delegato completamente alla politica coi rischi e i guasti che vediamo per un mondo, quello dei Giochi, che dona ogni anno al Paese 8,5 miliardi di tasse. Una piccola manovra economica che pure sembra essere snobbata. Il potere deve tornare ad essere centrale, Stato e Regioni, perché la disciplina comunale diventa un boomerang o un ginepraio di norme per un’azienda che investe da Aosta in Sicilia. Regole certe e uniformi, si può ripartire da qui. Sui limiti del numero delle macchine o sulla tracciabilità stessa dei giocatori attraverso la tessera fiscale così come accade per i distributori automatici di sigarette, possiamo tranquillamente giungere ad un’intesa”.

Certo, anche concessionari, gestori, costruttori hanno le loro colpe. Soprattutto quando attraverso divisioni al loro interno hanno causato una frammentazione della rappresentatività che sul fronte politico ha la sua influenza, negativa. “La fine della leadership delle scommesse sull’ippica – dice ancora Ginestra – è iniziata quando trotto e galoppo hanno cominciato a farsi la guerra”. Ma il presidente di Agisco ce l’ha anche con la normativa attuale che vede in Italia vede oltre 3mila negozi di scommesse autorizzati con concessioni dello Stato, circa 2.000 attualmente ancora in fase di sanatoria e ben oltre 3.000 invece di negozi di scommesse collegati a operatori esteri privi di concessione italiana che però raccolgono ugualmente scommesse sul territorio italiano. A questi si aggiungono poco più di trenta concessionari autorizzati per raccogliere gioco via internet e centinaia di siti ".com" collegati a operatori senza concessione.

E poi c’è la questione della fusione Snai-Cogetech. Un colosso destinato a minare la stessa leadership di Gtech-Lottomatica che però è ancora di là da venire nonostante gli annunci. “Non sono contrario per principio – dice ancora Ginestra – ma queste operazioni devono servire per rilanciare le aziende che si fondono non certo a sistemare solo i conti. Pensavo che i “fondi” che amministrano Snai avessero idee più lungimiranti e industriali, invece…”.

E intanto su tutto aleggia la pioggia di ricorsi presentati al Tar del Lazio da parte dei concessionari che hanno impugnato la sovrattassa da 500 milioni imposta dalla Legge di Stabilità 2015 alla filiera degli apparecchi da intrattenimento. Si richiede in sostanza l'annullamento nonostante la pronuncia a favore della stessa misura da parte del Consiglio di Stato. Insieme si chiede di porre la questione di legittimità costituzionale sulla tassa stessa che secondo tutti i ricorrenti avrebbe modificato in corso d'opera i rapporti di concessione e ha elevato il prelievo e la pressione fiscale in modo insopportabile per la filiera (concessionari, gestori, esercenti). La preoccupazione è tutta del vuoto normativo non colmato dalla Delega Fiscale che avrebbe dovuto intervenire e regolare anche percentualmente dopo il pagamento della prima trance da 200 milioni.

 

RASSEGNA STAMPA – ITALPRESS – GIOCHI: GINESTRA LASCIA SNAI “SCELTA DOLOROSA MA INEVITABILE”

RASSEGNA STAMPA – ITALPRESS – GIOCHI: GINESTRA LASCIA SNAI “SCELTA DOLOROSA MA INEVITABILE”

ITALPRESS REGIONALE – 03/07/2015 10:19

GIOCHI: GINESTRA LASCIA SNAI "SCELTA DOLOROSA MA INEVITABILE”

ROMA (ITALPRESS) – "Con grande dolore sono costretto a presentare la mia disdetta al contratto con Snai: una scelta che non avrei mai immaginato di poter fare. Non e' piu' possibile produrre profitto nelle condizioni in cui siamo, e lo dico dalla posizione di maggior raccoglitore d'Italia in termini di volumi per punto vendita. Tanti miei colleghi mi stanno chiamando per chiedermi una soluzione e a loro dico che si puo' uscire dal vincolo contrattuale: per il futuro, confido nel progetto di Obiettivo 2016, l'unica via d'uscita per le nostre attivita'". Francesco Ginestra, presidente di Agisco e agente "storico" (le sue agenzie sono aperte dal 1971), annuncia cosi' la propria uscita dalla rete Snai, che anch'egli ha contribuito a creare. "Il network e' in uno stato di coma profondo – prosegue Ginestra, come riporta Agipro News – la convention organizzata questa mattina ha confermato che non si puo' continuare solo a fare i gestori di agenzie, occorre tornare ad essere concessionari. Gli accordi in corso tra gestori e Snai spa sono tortuosi ma, secondo i legali dell'associazione, consentono una via d'uscita". Nelle prossime settimane, secondo quanto si apprende, Obiettivo 2016 organizzera' un incontro a Roma per illustrare lo stato d'avanzamento del progetto Ludus. (ITALPRESS). sat/com 03-Lug-15 10:19 NNNN

RASSEGNA STAMPA – GIOCO NEWS – Ginestra (Agisco) esce da Snai: ‘Manca confronto con la rete, così non c’è futuro’

RASSEGNA STAMPA – GIOCO NEWS – Ginestra (Agisco) esce da Snai: ‘Manca confronto con la rete, così non c’è futuro’

GIOCO NEWS – 03/07/15 12:14

Ginestra (Agisco) esce da Snai: 'Manca confronto con la rete, così non c'è futuro'

Il presidente di Agisco, Francesco Ginestra ha deciso di uscire da Snai. Questo dopo la convention di ieri del concessionario, che ha visto la presentazione di tutte le attività già operative o in corso di lavorazione. “Una decisione molto sofferta, me lo lasci dire, ma non mi trovo d’accordo sulle modalità con cui è gestita ora la società”, afferma Ginestra. “Non vedo futuro. C’è stata una convention ieri, dove non c’è stato nessun dialogo con la platea. I gestori sono allo stremo, molti stanno per chiudere. A questa situazione, purtroppo, non si vuole guardare. Sarebbe stato più democratico un bagno di umiltà e osservare gli operatori e una rete intera che si trova in difficoltà. Sono loro che fanno la forza di un concessionario. Mentre un trattamento simile nei confronti dei singoli operatori d’agenzia non lo posso accettare. Si parla di contratti, ma non si espongono i contenuti degli stessi. Manca totalmente il confronto e questo non è ammissibile. Tanti dei miei iscritti ad Agisco, ma anche tanti che non lo sono, mi hanno chiesto di poter uscire dai contratti con Snai e anche il nuovo contratto proposto dal concessionario è iniquo per il gestore”.

Come vede il suo futuro? “Continuerò a fare il presidente di Agisco e a difendere la rete. C’è poi il progetto Ludus che potrebbe essere interessante, proprio perché potrebbe dare l’opportunità con la nuova gara del 2016 di far tornare tutti a essere concessionari. Il progetto spero che potrà essere presentato entro questo mese”. 

L’ACCORDO SNAI-COGETECH – Nella convention di ieri Snai ha sottolineato tra le altre cose di voler proseguire nella collaborazione “con i migliori tra gli imprenditori del settore, a cui offre condizioni commerciali e professionali di assoluta eccellenza, a conferma della leadership conquistata e difesa sul campo. Una leadership destinata ad aumentare attraverso l'operazione con Cogemat/Cogetech che, quando sarà operativa, darà vita a un gruppo italiano ancora più forte nel mercato del betting, co-leader nel segmento delle gaming machine, ancora più attrezzato per cogliere le opportunità del nuovo segmento del mobile gaming”.

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi, Ginestra lascia Snai: “Scelta dolorosa ma inevitabile, rete gestori in coma profondo”

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi, Ginestra lascia Snai: “Scelta dolorosa ma inevitabile, rete gestori in coma profondo”

03/07/2015 | 09:18

Giochi, Ginestra lascia Snai: “Scelta dolorosa ma inevitabile, rete gestori in coma profondo”

ROMA – “Con grande dolore sono costretto a presentare la mia disdetta al contratto con Snai: una scelta che non avrei mai immaginato di poter fare. Non è più possibile produrre profitto nelle condizioni in cui siamo, e lo dico dalla posizione di maggior raccoglitore d’Italia in termini di volumi per punto vendita. Tanti miei colleghi mi stanno chiamando per chiedermi una soluzione e a loro dico che si può uscire dal vincolo contrattuale: per il futuro, confido nel progetto di Obiettivo 2016, l’unica via d’uscita per le nostre attività”. Francesco Ginestra, presidente di Agisco e agente “storico” (le sue agenzie sono aperte dal 1971), annuncia così la propria uscita dalla rete Snai, che anch’egli ha contribuito a creare. “Il network è in uno stato di coma profondo – prosegue – la convention organizzata questa mattina ha confermato che non si può continuare solo a fare i gestori di agenzie, occorre tornare ad essere concessionari. Gli accordi in corso tra gestori e Snai spa sono tortuosi ma, secondo i legali dell’associazione, consentono una via d’uscita”. Nelle prossime settimane, secondo quanto si apprende, Obiettivo 2016 organizzerà un incontro a Roma per illustrare lo stato d’avanzamento del progetto Ludus. NT/Agipro   

 

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse – Palinsesto all’inglese e Bet365 stravolgono il mercato. L’analisi dei marchi ‘storici’ tra tenuta, impennate e la flessione di Snai

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse – Palinsesto all’inglese e Bet365 stravolgono il mercato. L’analisi dei marchi ‘storici’ tra tenuta, impennate e la flessione di Snai

01/07/2015 | 16:19

Scommesse – Palinsesto all’inglese e Bet365 stravolgono il mercato. L'analisi dei marchi 'storici' tra tenuta, impennate e la flessione di Snai

ROMA – Un mercato duro e competitivo, con un’offerta ormai simile ai bookmaker internazionali, campagne di marketing costose e distribuite tra i vari media, concorrenza estera non autorizzata sul territorio. E’ la fotografia del business del betting in Italia, fino a qualche anno fa feudo di marchi superconosciuti e “storici”, che adesso premia solo i migliori, qualunque sia la loro bandiera o – come si dice ora – il “brand”.  Gli ultimi due anni, in particolare, hanno sovvertito equilibri che sembravano intoccabili tra i cinque operatori “storici” presi in esame da Agipronews per dimensioni, raccolta, tradizione e punti vendita. Secondo un’analisi realizzata sui dati stimati da fonti del settore – relativi alle scommesse sportive – il fenomeno più visibile è la riduzione della raccolta di Snai passata dai 108 milioni di aprile 2013 ai 66 di marzo 2015. Un trend differente rispetto ai rivali ’storici’ con licenza italiana – Lottomatica da 67 a 72; Sisal da 45,5 a 57,5; Eurobet da 29 a 60,5, infine Intralot da 26,5 a 31, nella stessa forbice di due anni – e determinato da almeno un paio di fattori. Hanno pesato l’introduzione a metà ottobre 2013 del palinsesto complementare – che consente ai concessionari di personalizzare l’offerta – e l’esordio (siamo nel settembre 2014) nel mercato italiano autorizzato di Bet365, colosso inglese dell’on line, che nel giro di pochi mesi ha polverizzato ogni record sfiorando i 100 milioni di scommesse mensili di incasso. Un’ “irruzione” che, complessivamente, non ha colto impreparate la maggior parte delle aziende storiche – tranne qualche vistosa eccezione – che hanno saputo tramutare le difficoltà concorrenziali in un vero e proprio trampolino di lancio.  NT/Agipro