RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse ippiche: minimi garantiti e lodi arbitrali, sì del Mipaaf alla transazione con i concessionari

15/09/2014 Ore 12:49

Scommesse ippiche: minimi garantiti e lodi arbitrali, sì del Mipaaf alla transazione con i concessionari

ROMA – La partita infinita che vede di fronte concessionari di scommesse ippiche e ministeri competenti potrebbe essere vicina ad una soluzione. In una riunione istituzionale che si è svolta venerdì, a cui hanno partecipato anche rappresentanti del ministero dell`Economia e della Ragioneria generale dello Stato, il ministero delle Politiche Agricole ha dato il suo benestare all`ipotesi di una transazione in grado di chiudere il lunghissimo contenzioso – avviato nel 2000 – tra operatori e amministrazione, in particolare su minimi garantiti e applicazione dei lodi arbitrali ippici.

Lo apprende Agipronews da fonti istituzionali, che confermano come ormai sia stata imboccata la strada giusta per arrivare – nel giro di qualche settimana – alla compensazione delle somme (nell`ordine di alcune decine di milioni di euro tra crediti e debiti) che si sono accumulate negli ultimi 14 anni. L`accelerazione si spiega soprattutto con la scadenza della delega fiscale: prima del varo di nuove norme per il rilancio dell`ippica e in vista delle gare del 2016, è ormai considerato necessario da Mef e Mipaaf trovare un punto di equilibrio tra la partita dei minimi garantiti – cioè le somme indicate in gara dai concessionari per ottenere le licenze e oggetto negli anni di interventi normativi, rinvii, spalmature e contenziosi di ogni genere – e l`applicazione dei lodi arbitrali vinti dagli operatori, avviati dopo che, oltre dieci anni fa, i concessionari constatarono che l`amministrazione era inadempiente su alcuni punti previsti dalle convenzioni: i controlli contro il gioco clandestino, l`attivazione di canali di gioco come le scommesse telefoniche e telematiche, il lancio di multiple a riferimento e scommesse a quota fissa.

I lodi Di Majo e Scotti – peraltro ancora in attesa di un esito definitivo – hanno riconosciuto le ragioni dei concessionari, in buona parte rappresentati dall`associazione Agisco, che è stata la prima ad attivarsi per trovare una soluzione condivisa ed è ora è in pole position per far valere le ragioni dei propri associati nel caso in cui si arrivi ad una transazione tra debiti e crediti. Ora, dopo un lungo stallo, la macchina è ripartita e, secondo quanto si apprende, si vuole fare in fretta: il piano di lavoro prevede al primo punto un`istruttoria approfondita – anche attraverso i dati Sogei -per ricostruire la situazione contabile di ciascun concessionario, resa complicata dal fatto che nel corso degli anni sono stati cambiati più volte i codici concessione delle singole agenzie. In un secondo momento, si procederà con una proposta di accordo ai diversi gruppi di concessionari che hanno partecipato ai tanti lodi contro l`amministrazione (Di Maio e Scotti sono solo i più noti ma si contano decine di iniziative legali dello stesso genere), ciascuno dei quali si è concluso con la decisione dei collegi arbitrali di riconoscere agli operatori la compensazione di una parte variabile (tra l`8 e il 18 per cento) delle quote di prelievo da versare all`amministrazione. 

Al termine dei calcoli, che dovranno confermare chi tra ministeri e concessionari vanti un credito nei confronti della controparte, occorrerà passare alla fase delle liquidazione delle somme, per la quale si potrebbe utilizzare il decreto del governo Renzi sui debiti della Pubblica Amministrazione. Nel caso in cui la transazione abbia un esito favorevole a Mef e Mipaf, invece, si ipotizza la spalmatura nei prossimi anni di concessione delle somme dovute dagli  operatori. NT/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – LANCI COMUNICATO AGISCO

RASSEGNA STAMPA – LANCI COMUNICATO AGISCO

GIOCO NEWS

Agisco: "Scommesse senza concessione, aspettiamo decisioni organi giustizia"

"Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di Stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad Adm, annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi. Attendo di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti".

Questa la risposta di Francesco Ginestra, presidente di Agiscoin merito alla lettera inviata nei giorni scorsi da John Whittaker, Ceo di Stanleybet, dove l’azienda britannica annunciava che sosterrà l’azione legale Snai Servizi al Tar Lazio.

Secondo Agisco la lettera conferma come “la rete dei Ctd sia cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole". "Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori? È auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell’amministrazione concedente".

Stanleybet – ricorda ancora Ginestra – "non è riuscito ad ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole. L’azione informativa e legale dell’Associazione e di alcuni operatori autorizzati Adm ha favorito e contribuito all’affermazione di un orientamento, seppur minoritario, che ritiene applicabile la normativa e sanzionabile l’attività dei Ctd. Comprendo che Stanleybet – prosegue  – non gradisca i richiami alla giurisprudenza definitiva del Consiglio di Stato che ha chiarito che la modalità operativa tramite Ctd non è compatibile con l’art.88 del Tulps. Stanleybet pensa forse che il legislatore nazionale potrà rinunciare per il futuro alla licenza di polizia? Vuole ignorare che la Corte Europea ha affermato che la ratio del nostro sistema è la prevenzione della degenerazione criminale?".

"Stanleybet – conclude Ginestra – persiste nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentati della società. Nel frattempo Agisco proseguirà sia la propria attività d’informazione che la battaglia in difesa dei legittimi diritti e degli interessi dei Concessionari e Gestori Adm, continuando a pretendere che nel mercato delle scommesse tutti seguano le stesse regole e ottemperanze".

 

AGIPRONEWS

11/09/2014 Ore 14:36

Scommesse senza concessione, Ginestra (Agisco) risponde a Stanleybet: “Attendiamo giudizio della magistratura“

ROMA – “Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad ADM, annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi. Attendo di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti“.  Questa la risposta di Francesco Ginestra, presidente di Agisco, in merito alla lettera inviata nei giorni scorsi da John Whittaker, Ceo di Stanleybet, dove l`azienda britannica annunciava che sosterrà l`azione legale Snai Servizi al Tar Lazio. 

Una lettera – spiegano da Agisco – che conferma coma “la rete dei CTD sia cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole“. “Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori? – si legge ancora nella nota – E` auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell`amministrazione concedente“.

Stanleybet – ricorda ancora Ginestra – “non è riuscito ad ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole. L`azione informativa e legale dell`Associazione e di alcuni operatori autorizzati ADM ha favorito e contribuito all`affermazione di un orientamento, seppur minoritario, che ritiene applicabile la normativa e sanzionabile l`attività dei CTD. Comprendo che Stanleybet – prosegue  – non gradisca i richiami alla giurisprudenza definitiva del Consiglio di Stato che ha chiarito che la modalità operativa tramite CTD non è compatibile con l`art.88 del TULPS. Stanleybet pensa forse che il legislatore nazionale potrà rinunciare per il futuro alla licenza di polizia? Vuole ignorare che la Corte Europea ha affermato che la ratio del nostro sistema è la prevenzione della degenerazione criminale?“. 

 “Stanleybet – conclude Ginestra – persiste nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentati della società. Nel frattempo Agisco proseguirà sia la propria attività d`informazione che la battaglia in difesa dei legittimi diritti e degli interessi dei Concessionari e Gestori ADM, continuando a pretendere che nel mercato delle scommesse tutti seguano le stesse regole e ottemperanze“. RED/Agipro

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COMUNICATO STAMPA AGISCO SU LETTERA APERTA STANLEYBET

COMUNICATO STAMPA AGISCO SU LETTERA APERTA STANLEYBET

Comunicato stampa

Francesco Ginestra, Presidente AGISCO

Stanleybet pretende di sostituirsi alla Corte di Giustizia Europea, alla Cassazione, al Consiglio di stato, al Tar Lazio e, in ultimo, anche ad ADM, annunciando sentenze, decisioni e provvedimenti che dovranno essere presi da questi organi. Attendo di vedere se le loro affermazioni saranno confermate dai fatti.

La “lettera aperta” conferma che la rete dei CTD è cresciuta in maniera esponenziale anche grazie alla pressoché totale assenza di contrasto nelle aule di giustizia nei procedimenti che sono terminati in senso a loro favorevole. In questi procedimenti si è costituita ADM a difesa dell'applicazione della normativa in materia? Si sono costituiti i Ministeri interessati? Si sono costituiti i maggiori operatori di gioco che raccolgono scommesse sportive? Si sono costituite le altre associazioni di categoria? No, o in parte minima ed irrilevante. Forse Stanleybet ha beneficiato di una battaglia facile su un terreno scivoloso e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori?

E' auspicabile che la risposta arrivi dalla magistratura che dovrà giudicare la condotta dell'amministrazione concedente.

Nonostante gli investimenti di Stanleybet nell'assistenza legale alla propria rete non autorizzata dallo Stato italiano, l’operatore di CTD non è riuscito ad ottenere un orientamento uniforme e definitivo a sé favorevole. L’azione informativa e legale dell’Associazione e di alcuni operatori autorizzati ADM ha favorito e contribuito all’affermazione di un orientamento, seppur minoritario, che ritiene applicabile la normativa e sanzionabile l'attività dei CTD. L'attività mediatica e di comunicazione della Stanleybet e delle altre società che operano tramite CTD, non impedisce che alcuni gestori di CTD, dopo i provvedimenti delle Questure, decidano di recedere dai contratti di raccolta.

Comprendo che Stanleybet non gradisca i richiami alla giurisprudenza definitiva del Consiglio di Stato che ha chiarito che la modalità operativa tramite CTD non è compatibile con l'art. 88 del TULPS, poiché contrasta con le esigenze di adeguato controllo e spezzetta il sistema di raccolta delle scommesse. Stanleybet pensa forse che il legislatore nazionale potrà rinunciare per il futuro alla licenza di polizia? Vuole ignorare che la Corte Europea ha affermato che la ratio del nostro sistema è la prevenzione della degenerazione criminale?

Vogliamo interrogare sul punto la Direzione Nazionale Antimafia?

Stanleybet persiste nella sua caratterizzante strategia della minaccia che rivolge ai cittadini, agli operatori e alle istituzioni. Aspettiamo di conoscere come termineranno i procedimenti penali avviati nei confronti dei rappresentati della società, su indicazione del Comando Generale della Guardia di Finanza. Nel frattempo Agisco proseguirà sia la propria attività d’informazione che la battaglia in difesa dei legittimi diritti e degli interessi dei Concessionari e Gestori ADM, continuando a pretendere che nel mercato delle scommesse tutti seguano le stesse regole e ottemperanze.  

Approfondimenti:

2014.09.09 – LETTERA APERTA STANLEYBET

2014.09.11 – COMUNICATO STAMPA AGISCO SU LETTERA APERTA STANLEYBET

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Ughi (Snai Servizi): “Discriminazioni o no per la tutela del cittadino il settore delle scommesse non può viaggiare su un doppio binario”

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Ughi (Snai Servizi): “Discriminazioni o no per la tutela del cittadino il settore delle scommesse non può viaggiare su un doppio binario”

Ughi (Snai Servizi): “Discriminazioni o no per la tutela del cittadino il settore delle scommesse non può viaggiare su un doppio binario”

9 settembre 2014 – 12:42

“Chiedo solo che in Italia ci sia un sistema ben definito per le scommesse sportive. Nella battaglia che sto portando avanti sto chiedendo allo Stato di intervenire affinché non esista il doppio regime pubblico e privato. Le risposte, almeno quelle che attendevo, non sono ancora arrivate”. Maurizio Ughi, amministratore unico di Snai Servizi, commenta così ad Agimeg la nota di John Whittaker, ceo Stanleybet. Con la stessa il bookie di Liverpool aveva accusato Agisco di “attaccare il sistema dei ctd, puntando alla destabilizzazione del sistema concessorio”.

“Le mie idee non cambiano, nonostante questa comunicazione così aggressiva da parte di Stanleybet – spiega Ughi -. Non so cosa succederà nel 2016, se lo Stato riuscirà a risolvere il difficile nodo delle scommesse, a venire incontro alle rivendicazioni di Stanley e a risolvere le loro presunte discriminazioni. Io sto solo spronando lo Stato italiano a prendere un indirizzo ben preciso. Nel 2016, nel caso decidessi di aprire un negozio per le scommesse sportive, vorrei avere bene chiara la situazione. Le recenti azioni di Snai Servizi, gli appelli alla politica, servono soprattutto a mettere in luce una distinzione elementare, ovvero tra le scommesse pubbliche e quelle private. Nel primo caso si parla della vendita di un bene pubblico attraverso una disciplina statale, nel secondo si parla di un atto individuale indipendente da quanto regolamentato in Italia. Nessuno vuole portare avanti una battaglia contro i Ctd, ma per la tutela del cittadino è bene stabilire che non può restare in piedi un doppio regime”.
Per quanto riguarda la nota pubblicata da Whittaker, Ughi affronta una questione nel merito. “Mi viene da pensare solo una cosa – conclude Ughi – ma considerando anche la presunta discriminazione, questo mi autorizza davvero ad aprire tutti i punti che voglio?”. cz/AGIMEG

 

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza concessione, Ughi (Snai Servizi): “Stanleybet al Tar: solo una mossa pubblicitaria”

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza concessione, Ughi (Snai Servizi): “Stanleybet al Tar: solo una mossa pubblicitaria”

09/09/2014 Ore 16:00

Scommesse senza concessione, Ughi (Snai Servizi): “Stanleybet al Tar: solo una mossa pubblicitaria“

ROMA – La decisione di Stanleybet di sostenere l`azione legale di Snai Servizi al Tar Lazio "è solo un altro argomento farsi pubblicità e riportare in ballo il fatto che esiste". Questo il pensiero di Maurizio Ughi, amministratore di Snai Servizi, in merito alla lettera inviata da John Whittaker, Ceo di Stanleybet. "Il problema di Stanleybet ora è rappresentato più dagli altri `dirimpettai` (gli altri operatori non autorizzati che hanno una rete di centri sul territorio italiano, ndr) che non dai concessionari di Stato. Si preoccupano della concorrenza degli altri Ctd. Quello che combatto io lo dovrebbero combattere anche loro visto che il tono della lettera mi sembra molto preoccupato".

"Io, a differenza dei proprietari di Stanleybet, mi comporto in maniera diversa – ha spiegato Ughi ad Agipronews – me la prendo con lo Stato italiano che ritengo inadempiente nei confronti dei concessionari italiani, perché prima rilascia concessioni con regime di esclusiva e poi di fatto il regime non esiste. Sto semplicemente rivendicando che non può esistere un doppio regime". "Negli ultimi tempi abbiamo deciso di alzare i toni, scrivendo anche al Presidente Renzi – ha precisato Ughi – perché nel 2016 ci sarà una nuova gara, dunque l`azzeramento della rete e la sua ricostruzione dal punto di vista amministrativo: per questo lo Stato deve fare chiarezza. C`è una legge e non tutti la rispettano, per questo io chiedo chiarezza che è quello che serve a un`impresa e lotterò fin quando lo Stato italiano non si sveglierà da questo torpore e da questa indifferenza".

FP/Agipro 

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza concessione: Stanleybet sosterrà azione legale Snai Servizi al Tar Lazio

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse senza concessione: Stanleybet sosterrà azione legale Snai Servizi al Tar Lazio

09/09/2014 Ore 11:17

Scommesse senza concessione: Stanleybet sosterrà azione legale Snai Servizi al Tar Lazio

ROMA – Stanleybet sarà al Tar Lazio a sostenere l`azione di Snai Servizi sulla richiesta avanzata ai Monopoli di Stato di poter raccogliere scommesse senza concessione. E` quanto si legge in una lettera aperta inviata da John Whittaker, Ceo di Stanleybet, a Maurizio Ughi, presidente di Snai Servizi, e Francesco Ginestra, presidente di Agisco.

"Ci saremo anche noi, ad adiuvandum non della vostra singola proposta, ma del fatto che non vi abbiano risposto. Perché almeno una risposta, negativa, ve la meritavate" si legge nella lettera di Whittaker, che ritiene "surreale che mentre noi avremmo voluto e vorremmo, se ci fosse stato e ci fosse oggi consentito, essere concessionari, sembra che Voi, invece, vorreste, se Vi fosse consentito, diventare CTD".

Se il Governo italiano dovesse puntare su nuove norme ancora più restrittive nei confronti dei centri collegati a operatori a Stanleybet, queste saranno "censurate dai Giudici europei e disapplicate dai tribunali italiani. E i CTD si rafforzeranno come fenomeno indipendente, anzicché divenire parte del sistema". Secondo Whittaker "è necessario che le Autorità italiane mantengano lucidità e chiarezza nel perseguimento dell`obiettivo di salvare il sistema concessorio, non di farlo fallire definitivamente". Un obiettivo che non può essere raggiunto condividendo gli obiettivi "con i rappresentati dei Concessionari, con Stanleybet e con altri legittimi rappresentanti dei CTD per trovare una soluzione condivisa, nell`interesse della collettività, non di Maurizio Ughi e Francesco Ginestra".

RED/Agipro

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Qui il testo integrale della Lettera Aperta: 2014.09.09 – LETTERA APERTA STANLEYBET

RASSEGNA STAMPA – AGIPRO : Giochi, Agisco: “Azione coordinata per estirpare dall`Italia centri non autorizzati

02/09/2014 Ore 12:40

Giochi, Agisco: “Azione coordinata per estirpare dall`Italia centri non autorizzati“

ROMA – Le istituzioni e le autorità italiane, a partire dall`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, devono al più presto avviare una collaborazione per contrastare in maniera efficace i centri scommesse non autorizzati, estirpandoli dal territorio nazionale. E` quanto chiede l`associazione Agisco (Associazione Giochi Scommesse), in un comunicato stampa che ripercorre le recenti pronunce dei tribunali e le notizie di cronaca relative alla presenza di punti gioco collegati a operatori esteri non autorizzati.
Solo con un`azione coordinata e incisiva “il mercato potrà conoscere la sua reale dimensione e il suo valore – si legge nel comunicato – e sarà possibile consentire agli operatori nazionali ed internazionali di fare adeguate e ponderate valutazioni di investimento in vista del nuovo assetto del 2016“.

L`ultima pronuncia del Consiglio di Stato, ricorda Agisco, ha ribadito la legittimità del sistema italiano, che prevede una concessione ministeriale e un`autorizzazione di polizia. “In questo contesto, ancora caratterizzato da persistenti contrastanti giurisprudenziali e conseguente incertezza del diritto, è necessario e indifferibile, come più volte invocato da questa Associazione, che a partire da ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), tutte le istituzioni e autorità preposte, a livello centrale e periferico, diano vita al già auspicato coordinamento e collaborazione operativa affinché l`attività dei CTD venga efficacemente contrastata ed estirpata dal territorio nazionale“.
RED/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – MILANO FINANZA : INTERVISTA MAURIZIO UGHI

RASSEGNA STAMPA – MILANO FINANZA : INTERVISTA MAURIZIO UGHI

CHI VI HA AUTORIZZATO A TENER BANCO?

di Maria Elena Zanini

Articolo in PDF qui Milano Finanza 30 agosto

Immagini di comprare una borsa Prada da un ambulante per strada. Lei sa che la borsa è contraffatta e soprattutto sa che sta facendo qualcosa di illegale. Per le scommesse purtroppo non è così: chi entra in un centro di scommesse non autorizzato, non se ne accorge e non sa di non essere per nulla tutelato dalle norme statali”. 

A dirlo è Maurizio Ughi, ex patron di Snai attualmente vicepresidente di Agisco, l'associazione che rappresenta una trentina di agenzie per un totale di circa 3 mila negozi di scommesse autorizzati in Italia. Sì perché negli ultimi anni il numero di punti vendita al di fuori di legge e regole è aumentato notevolmente. Una rilevazione fatta da alcuni concessionari ha messo in evidenza come negli ultimi due anni il numero dei punti scommesse senza autorizzazione in Italia sia passato da 3.865 a 4.904, con un incremento del 21% dell'offerta irregolare e con un mancato guadagno per le casse dello Stato di circa 530 milioni di euro. Secondo le stime di Confindustria Sistema Gioco Italia elaborate da Agipronews in alcune regioni, il rapporto tra centri non autorizzati punti legali ha addirittura superato la parità. Per esempio in Puglia, nel giro di due anni, il numero dei centri non autorizzati è quasi raddoppiato (da 561 a 1.098), mentre in Lombardia si è passati dai 72 punti irregolari del 2012 ai 121 di quest'anno. L'Umbria ha visto un aumento dell'83 % dell'offerta di scommesse non autorizzate: i sei centri censiti nel 2012 sono diventati nel frattempo 11.

"Il punto è che questi centri non rispondono alle regole dello Stato, il che significa che fanno le proprie regole e che potenzialmente potrebbero cambiarle da un giorno all'altro”. Il gioco in Italia è regolamentato dal Monopolio quindi tutte le giocate vanno a finire in un cervellone informatico centrale, gestito da Sogei, che le monitora. Gli altri, secondo Ughi, non danno le stesse garanzie. “Possono essere operatori internazionali che vantano diritti ad operare in Italia senza concessione, grazie a sentenze ottenute in ambito comunitario; oppure operatori italiani che operano in Italia, ma che hanno creato società a Malta o in Austria e che sostengono di poter operare sul suolo italiano, rifacendosi alle regole dei Paesi d'origine”.

Tutto ciò concorre alla creazione di una vera e propria rete parallela di gestione delle scommesse e dei giochi, con un danno diretto allo Stato sia per il mancato pagamento delle imposte sia per il mancato pagamento degli oneri concessori. “Lascia perplessi che lo Stato non faccia nulla, nonostante lui per primo subisca un danno. Sembra quasi che ci sia una sorta di acquiescenza e di passiva accettazione”. Una situazione che per l'erario significa una diminuzione degli introiti del settore e per gli operatori legali rappresenta una diretta concorrenza sleale, che aggiunge un elemento di rigidità nella gestione aziendale per i costi di funzionamento. “Senza contare la scarsa tutela per il consumatore”, aggiunge Ughi. Ecco perché Snai Servizi ha deciso di coinvolgere direttamente Matteo Renzi, perché il presidente del consiglio intervenga sulla questione. “Ora aspettiamo una sua risposta”.

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS: Giochi, Monopoli: nel 2014 piano da 1,2 milioni di controlli contro gioco minorile e CTD

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS: Giochi, Monopoli: nel 2014 piano da 1,2 milioni di controlli contro gioco minorile e CTD

18/08/2014 Ore 11:02

Giochi, Monopoli: nel 2014 piano da 1,2 milioni di controlli contro gioco minorile e CTD

ROMA – Un milione e duecentomila controlli, con un potenziamento dell`attività di intelligence e un ampio ricorso all`informatica, con l`obiettivo di aumentare il livello di vigilanza e di presidio anche nel settore dei giochi: è quanto prevede il piano d`azione 2014 dell`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, allegato alla convenzione siglata a fine luglio con il Dipartimento delle Finanze. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, si partirà con il tutoraggio per i grandi concessionari: l`obiettivo è arrivare a un 10% quest`anno, salire al 30% nel 2015 ed essere in grado nel 2016 di accompagnare e assistere nei loro obblighi fiscali e concessori almeno il 50% dei concessionari. In primo piano ci saranno poi i 12 mila controlli previsti dal decreto Balduzzi contro il gioco minorile, nonché i 9 mila controlli che dovranno verificare il corretto funzionamento delle slot cui si dovranno aggiungere le verifiche di almeno il 20% delle autocertificazioni richieste per l`iscrizione nel registro degli operatori di gioco degli apparecchi da divertimento e da intrattenimento. A questi si devono sommare almeno 4mila controlli sugli esercizi che effettuano la raccolta delle scommesse. Nel mirino potrebbero finire soprattutto i centri trasmissione dati (Ctd) non autorizzati alla raccolta delle puntate, alla riscossione delle poste di gioco e alla liquidazione delle vincite. Fenomeno finito al centro anche di una campagna di stampa lanciata dal presidente di «Snai servizi», Maurizio Ughi, che dopo aver scritto una lettera al premier Matteo Renzi, ha inviato una nuova missiva anche alla moglie di Renzi, per sottolineare come gli operatori autorizzati vivono tra regole incerte e concorrenza sleale di una rete parallela che «non è obbligata a rispettare le regole» e «provoca un mancato introito fiscale stimato in 500 milioni di euro». E che il settore sia all`attenzione dell`amministrazione lo dimostra anche il piano del Governo sulla lotta all`evasione dove ben tré dei 19 profili a rischio illeciti (evasione dell`imposta unica, evasione del Preu e operazioni di gioco con soggetti privi di concessione) sono riconducibili all`area del gioco. RED/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS: Giochi, Gdf: «Nel periodo estivo quasi 1.500 controlli: chiusi 150 punti scommesse non autorizzati»

06/08/2014
Giochi, Gdf: «Nel periodo estivo quasi 1.500 controlli: chiusi 150 punti scommesse non autorizzati»

ROMA – Sono 1.486 gli esercizi e le sale scommesse controllate dalla Guardia di Finanza durante il periodo estivo, in ottemperanza «al piano straordinario di contrasto al gioco illegale avviato in occasione degli ultimi mondiali di calcio ed ultimato ieri» recita il bollettino della Gdf diffuso oggi. Le Fiamme Gialle, in collaborazione con l`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno contestato 309 violazioni, sequestrato 57 slot e totem da gioco illegali, chiuso 150 punti per la raccolta di scommesse non autorizzati e denunciato 235 responsabili all`autorità giudiziaria; 74 sono, invece, le violazioni contestate sul piano amministrativo. I controlli – spiega la Gdf – sono stati indirizzati principalmente verso esercizi ubicati vicino ai punti di ritrovo dei giovani ed hanno riguardato anche la verifica del possesso delle autorizzazioni amministrative, dell`integrità degli apparecchi da gioco e del collegamento alla rete telematica dei Monopoli. Sono state sette le violazioni al divieto di gioco per i minori: alcuni sono stati trovati a giocare o a scommettere, altri erano entrati in aree destinate a giochi con vincite in denaro, dove l`ingresso è vietato a chi ha meno di 18 anni.

Gli illeciti maggiormente riscontrati durante i controlli su giochi e scommesse della Guardia di Finanza durante il periodo estivo sono stati la raccolta abusiva «di scommesse sportive mediante agenzie clandestine per conto di allibratori esteri privi di autorizzazione», l`alterazione e la manomissione degli apparecchi da gioco, l`installazione illecita di “totem“ (apparecchi forniti di un computer mediante il quale, in violazione delle leggi vigenti in materia, è possibile accedere via internet, ad una vasta gamma di giochi presenti sul web e non autorizzati in Italia) e l`offerta di lotterie internazionali vietate nel territorio italiano. I controlli effettuati hanno riguardato centri scommesse e sale giochi in tutto il territorio nazionale con l`obiettivo di salvaguardare le entrate erariali e, soprattutto, «tutelare i consumatori da proposte di gioco non gestite dallo stato» dice il report della Gdf. Il caso più singolare scoperto dalle Fiamme Gialle, però, è stato quello riportato dai finanzieri di Nola, che hanno rilevato la presenza di monete false in alcune slot machine. Le successive indagini hanno poi permesso di individuare i «giocatori falsari» e scoprire una zecca clandestina specializzata nella produzione di monete da 1 euro in un capannone di Casalnuovo di Napoli. FP/Agipro

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