Agicoscommesse: RETICO (CORGIP), NUOVE NORME PERICOLOSE

 

RETICO (CORGIP), NUOVE NORME PERICOLOSE
Si può condividere la ratio delle nuove norme, ma si deve riflettere sull'impatto economico. Questo effetto, se non contrastato, rischia di spazzare via le piccole e medie imprese che rappresentano il 30% del settore"

Posti di lavoro a rischio, maggiori costi, pericolo chiusura. Sono questi gli ostacoli che le piccole e medie imprese del settore giochi e scommesse si trovano a dover affrontare per l'applicazione delle nuove norme volute dalla Stabilità, dalla Manovra 2011, dalla legge sull'Antiriciclaggio e da tutti i decreti attuativi emanati dall'Amministrazione. Le società concessionarie sono così chiamate ad adottare nuove regole di gestione che comportano rilevanti incrementi di costi. "Condividiamo pienamente la ratio di questa produzione normativa, ma è necessario anche capire e riflettere sull'impatto economico, considerando anche il particolare momento di crisi generalizzata sì, ma anche del settore". Esprime una posizione comune a molte piccole e medie imprese che si trovano a confrontarsi con questa nuova situazione, il titolare dell'agenzia Talenti a Roma – uno delle più grandi d'Italia e presidente del Corgip – Valerio Retico. Retico esprime ad Agicos la necessità di "una reale riflessione del mondo politico sull'impatto di queste norme". E' l'intero pacchetto di leggi susseguitesi da qui a un anno che viene criticato dalle piccole e medie imprese di settore, e che "comporta un effetto che, se non contrastato, rischia di spazzare via questo tipo di azienda che rappresenta il 30-35% del segmento", spiega Retico. "Siamo d'accordo con la battaglia legale intrapresa da Assosnai e siamo pronti a proseguire su questo fronte, fiduciosi comunque in una eventuale sospensione laddove si dovesse arrivare al tanto auspicato tavolo di confronto che permetterebbe di riflettere e valutare al meglio come ovviare questa situazione". Ma le piccole e medie imprese italiane non stanno a guardare, e se da una parte chiedono la parola e danno battaglia, dall'altro si organizzano per stare dietro al mercato: "per rispondere meglio non tanto a richieste specifiche, quanto alle nuove regole di mercato, si cerca di creare nuovi organismi di sintesi, nuove aggregazioni che siano maggiormente strutturate e che riescano a rispondere meglio alle richieste. Costituiranno senza dubbio, nel medio termine, lo scenario futuro", afferma ancora. Un riferimento va anche alla "concorrenza sleale di chi non sta alle stesse regole dei concessionari italiani che devono rispondere a una serie di stringenti requisiti e che pagano le tasse. Non siamo assolutamente per un mercato protezionista – sostiene ancora Retico – se necessario siamo d'accordo su una revisione dell'intero sistema, bisogna valutare come la Corte di Giustizia si pronuncerà. Ma tutto a pari condizioni, senza discriminazioni di partenza. Perché se alla crisi economica aggiungiamo anche la rete parallela e le infiltrazioni sul territorio, i problemi non ce li hanno solo le piccole imprese, ma anche quelle più grandi, ben solide e strutturate", conclude.

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