RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Bando scommesse, intervista doppia: Ughi (Obiettivo 2016) “Proroga illegittima e ricorreremo ai Tar”. Garrisi (Stanleybet) “Proroga inevitabile, non la impugneremo”

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Bando scommesse, intervista doppia: Ughi (Obiettivo 2016) “Proroga illegittima e ricorreremo ai Tar”. Garrisi (Stanleybet) “Proroga inevitabile, non la impugneremo”

Bando scommesse, intervista doppia: Ughi (Obiettivo 2016) “Proroga illegittima e ricorreremo ai Tar”. Garrisi (Stanleybet) “Proroga inevitabile, non la impugneremo”

Ieri è stato un giorno importante per il mercato delle scommesse, visto che sono scadute ufficialmente le concessioni. Ma è stata una scadenza solo sulla carta, visto che Adm aveva già indicato le linee guida per i concessionari in modo tale da aderire alla proroga delle concessioni in essere. La gara per il rinnovo, che doveva essere indotta lo scorso 1° maggio, è saltata a causa del mancato accordo tra enti locali e Governo in tema di gioco pubblico. Questo ha fatto sì che, per non bloccare la raccolta, si procedesse con una proroga alla quale al momento è difficile dare una scadenza definitiva visto che le trattative tra Governo ed enti locali sono ancora in alto mare. Questo ha comunque scatenato opinioni diverse tra gli operatori. Eccone una prova nell’intervista doppia, realizzata da Agimeg, a Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016 e Giovanni Garrisi, membro del board di Stanleybet.

Cosa pensa, parlando del bando di gara per il rinnovo delle concessioni delle scommesse, di questa ennesima data non rispettata?

Maurizio Ughi (Obiettivo 2016)

"Il 30 giugno poteva rappresentare un giorno storico per azzerare con un colpo di spugna la rete esistente e recuperare gli errori fatti nel passato. Ma lo Stato non ha avuto il coraggio o forse la capacità per procedere a un'emanazione di una nuova gara scommesse. È stata una grande occasione persa. Riteniamo che il provvedimento di proroga sia illegittimo in quanto il Comma 936 della Legge di Stabilità, che dava indicazioni precise di arrivare a un accordo fra Stato ed Enti locali entro il 30 aprile – relativamente a pianificazione territoriale dei punti vendita, organizzazione dei locali con numero di apparecchi terminali e televisori al loro interno, e norme più stringenti su ingresso dei minori – non è stato rispettato. Il Governo evidentemente ha pensato che fossero sufficienti le norme attuali, mentre manca un criterio univoco come ad esempio sulle distanze dai luoghi sensibili, che possono essere di 300 metri come di 500 metri. Ribadiamo quindi la proroga è illegittima in quanto secondo il Comma 932 della Legge di Stabilità la gara doveva essere indetta a partire dal 1° maggio, e così non è stato e qualcuno potrà rivendicare i danni. I Monopoli di Stato non hanno attuato la legge, interpretandola secondo esigenze di reddito d'impresa e ritenendo forse che il settore non crei consensi.  Sono contento che i concessionari possano contare sulla proroga e possano continuare a lavorare fino alla definizione dell'accordo fra Stato e regioni, ma l'occasione persa è stata grande in quanto al 30 giugno 2016 poteva esserci un'unica rete. Non è stata trovata soluzione al problema. Chi vuole entrare nel mercato è stato discriminato e può andare avanti con una rete parallela”.

Giovanni Garrisi (Stanleybet)

"Era inevitabile che finisse così. Data la situazione, non riteniamo che vi fosse altra possibilità che la proroga. L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è giustificata, in quanto in questo momento non c'è chiarezza su dove mettere i punti di raccolta scommesse. Come Stanley ci prepariamo a una partecipazione importante, siamo pronti -e questa proroga permetterà agli operatori di avere più tempo e di poter definire meglio le proprie strategie. In altre parole, tutto questo va nel nostro interesse".

 

Prenderete iniziative in merito alla proroga attivata da Adm?

Maurizio Ughi (Obiettivo 2016)

“Come Obiettivo 2016 intraprenderemo azioni legali attraverso ricorsi ai tribunali amministrativi, in quanto a nostro giudizio, come detto, la proroga è illegittima. Nei prossimi mesi la situazione resterà poco chiara: la doppia rete non viene sconfitta e chi è sul mercato utilizzerà questa problematica e la sfrutterà a suo vantaggio. Di fatto allo Stato è mancato il coraggio, si è dato troppo peso all'opinione pubblica sul settore. È vero che esistono casi di gioco patologico, ma rappresentano una percentuale davvero minima. Non che si debba ignorare, ma credo che si debba tenere conto anche dei 20 milioni di giocatori italiani, che hanno diritto a un codice giochi che regolamenti il settore. Lo Stato tra l'altro così facendo non rispetta le direttive comunitarie, e prima o poi dovrà pagare il fio per queste scelte".

Giovanni Garrisi (Stanleybet)

"La proroga delle concessioni esistenti è giusta, così come quella dei soggetti sanati, Aams non poteva fare altrimenti, motivo per il quale noi non la impugneremo, non ci sono gli estremi, era giusto fare così. Credo che durerà pochissimo (la proroga, ndr), forse già a settembre si sarà fatta chiarezza in termini di punti sul territorio e di rapporto fra Stato e regioni, e potremo partire. Noi saremo rigorosissimi nell'operare e chiediamo che anche gli altri lo siano".

cr/AGIMEG

 

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Giochi, bando scommesse: per l’assegnazione delle nuove concessioni bisognerà aspettare la primavera del 2017. “Buco” da oltre 400 milioni per le casse dello Stato. La vera gara sarà sui bar

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Giochi, bando scommesse: per l’assegnazione delle nuove concessioni bisognerà aspettare la primavera del 2017. “Buco” da oltre 400 milioni per le casse dello Stato. La vera gara sarà sui bar

Giochi, bando scommesse: per l’assegnazione delle nuove concessioni bisognerà aspettare la primavera del 2017. “Buco” da oltre 400 milioni per le casse dello Stato. La vera gara sarà sui bar

Tra un mese, il prossimo 30 giugno, andranno in scadenza le attuali concessioni delle scommesse.

Secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità la nuova gara assegnerà le concessioni, della durata di nove anni, di 10 mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32 mila euro) e di 5 mila corner (con base d’asta di 18 mila euro), di cui solo mille potranno essere installati “in bar ed esercizi similari” che hanno come attività principale “la somministrazione di alimenti e bevande”.

Con la gara, in altre parole, verrà azzerata la rete e tutte le concessioni assegnate precedentemente scadranno e dovranno essere riassegnate. Un affare per lo Stato da almeno 410 milioni di euro ma la cifra sarà certamente al rialzo. Ma è ormai certo che l’atteso bando di gara per l’assegnazione delle nuove concessioni di scommesse viaggerà su tempi molto lunghi.

Secondo una attenta ricostruzione, da parte di “tecnici” del settore e da fonti istituzionali interpellate da Agimeg, dei possibili scenari che coinvolgono uno dei bandi più attesi, si potrebbe arrivare alla primavera del 2017 per vedere attivo il nuovo sistema di concessioni. E la primavera è un termine possibile supponendo che non sorgano intralci nei mesi che verranno. Il percorso del bando dovrebbe iniziare in questo mese di giugno, con la sua stesura definitiva (la variabile “impazzita” sui tempi per la definizione del bando è l’accordo, tra Governo ed enti locali, che si sta discutendo nella Conferenza Stato-Regioni) e la consegna dello stesso al Consiglio di Stato. A questo punto, con l’estate in corso ed i tempi solitamente lunghi del Consiglio di Stato (basta ricordare la gara per il Lotto), si può preventivare che lo stesso liberi il bando delle scommesse, sempre che sia tutto a posto, per settembre. A questo punto la gara potrebbe venire indetta per fine ottobre. Si dovrebbero quindi prevedere 2/3 mesi a disposizione dei concessionari per presentare le proprie offerte. Con la successiva apertura delle buste e controllo delle domande si potrebbe arrivare a marzo per dare l’ok al nuovo sistema di concessioni. Di conseguenza le entrate per l’Erario derivanti dalla gara non potranno essere imputate, come previsto dalla Stabilità, nell’esercizio di quest’anno. Le concessioni attualmente attive inoltre sarebbero di fatto prorogate per circa 9 mesi.

Attualmente in Italia vi sono 13.582 punti di raccolta scommesse, tra agenzie e corner. Nel dettaglio, i diritti riguardano 3.187 negozi di gioco, 2.149 ex ctd, 4.238 corner sportivi e poco più di 4 mila corner ippici. E se l’attuale rete, con 5.336 agenzie e anche ipotizzando che entrino in gara altri operatori, rientrerà al di sotto delle 10 mila agenzie previste dalla Legge di Stabilità approvata lo scorso dicembre, il vero scontro tra i concessionari riguarderà i corner nei bar.

Attualmente, tra quelli ippici e sportivi, sono 8.246, numero ben superiore al tetto dei 5 mila imposto per legge. Ad oggi è Eurobet a guidare la classifica delle agenzie per la raccolta delle scommesse – al netto di quelle che hanno aderito alla sanatoria – con 606 negozi – su un totale di 3.945 – seguita sul podio da Snai con 605 e da Sisal con 400. In top five anche Intralot (con 380) e Lottomatica (con 292).

Complessivamente sono 39 i concessionari che raccolgono scommesse in Italia avendo almeno 9 o più punti di accettazione. Con lo stesso criterio, applicato ai corner attualmente presenti sul territorio, i concessionari sono 24, guidati da Sisal con 3.848 corner (su 8.246 totali), poi Lottomatica con 1.720, Snai (1.405), Eurobet (264) e Intralot (173). Otto invece i concessionari che raccolgono gioco attraverso gli ex ctd sanati: testa a testa SKS 365 e Goldbet, rispettivamente con 975 e 974 agenzie (su un totale di 2.149), seguiti da Oia Service Ltd (97) e Admiral Interactive (32).

Dall’analisi dei diritti dei concessionari di scommesse che andranno a gara emerge che complessivamente, tra agenzie e corner, è Sisal il principale concessionario della rete per diritti di accettazione scommesse, con 4.248 tra corner e agenzie – pari al 31,2% di quota mercato – davanti a Snai, con 2.027, e Lottomatica, con 2.012. Nel dettaglio, per quanto riguarda le sole agenzie attualmente sono SKS 365 e Goldbet a poter contare sul maggior numero di negozi sul territorio, per effetto, rispettivamente, dei 975 e 974 ex ctd sanati, seguiti da Snai ed Eurobet, con 605 e 606 agenzie.

Da ricordare anche i 369 ctd che hanno aderito all’ultima sanatoria. In termini percentuali, oltre il 40% della rete di raccolta scommesse in agenzia è costituito dagli ex ctd che hanno aderito alle due ultime sanatorie del 2015 e del 2016. Sul fronte dei corner sportivi, Lottomatica è in pole position con 1.211 punti (il 28,5% del totale), precedendo in classifica Sisal, che conta 975 corner, e Snai con 875. Per i corner ippici, invece, il mercato è per il 71,6% nelle mani di Sisal, con 2.873 corner sui 4.008 complessivi. Snai (con 530), e Lottomatica (con 509) completano il podio. es/AGIMEG

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Politica, Baretta (sottosegr. Mef): “Slittamento tecnico delle gare per scommesse sportive e Bingo per raggiungere intesa con enti locali”

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Politica, Baretta (sottosegr. Mef): “Slittamento tecnico delle gare per scommesse sportive e Bingo per raggiungere intesa con enti locali”

Politica, Baretta (sottosegr. Mef): "Slittamento tecnico delle gare per scommesse sportive e Bingo per raggiungere intesa con enti locali"

Slittano le gare per il rinnovo di 15 mila concessioni per scommesse sportive e quelle per 210 sale Bingo. Il termine di giugno si allungherà in avanti di qualche mese, "non di più" precisa il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, che però non vuole sentire parlare di proroga: "l'amministrazione ha predisposto già tutto per le gare previste dall'ultima legge di Stabilità, ma ci sarà uno slittamento tecnico per renderle pienamente compatibili con l'intesa che stiamo cercando di raggiungere con Regioni e Comuni". Intesa che sarebbe dovuta arrivare ad aprile ma che ora attende la chiusura del tavolo tecnico predisposto per trovare la 'quadra' rispetto alle differenti posizioni su orari di apertura e tipologia delle sale o distanze minime dai luoghi sensibili. "L'obiettivo – precisa Baretta in un'intervista al quotidiano Il Sole 24 ore – è dare maggiore certezza sulle regole agli operatori che vogliono investire nel mercato italiano dei giochi, restando allo stesso tempo vigili sull'impatto sociale che questo produce". dar/AGIMEG

Giochi, Baretta (sottosegr. Mef) a Agimeg: “Lo slittamento delle gare è per motivi tecnici perché manca ancora l’accordo con gli enti locali”

“No, non abbiamo ancora fissato nuove date” per le gare per il rinnovo di 15 mila concessioni per scommesse sportive e quelle per 210 sale Bingo. “Ci sarà uno slittamento tecnico per renderle pienamente compatibili con l’intesa che stiamo cercando di raggiungere con Regioni e Comuni”, il messaggio che volevamo trasmettere è “dare l’idea che si sta lavorando”. E’ quanto afferma a Agimeg il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, che questa mattina in un’intervista al quotidiano Il Sole 24 Ore ha parlato dello slittamento tecnico delle gare previste dalla legge di Stabilità 2016. Quanto all’intesa da raggiungere con gli enti locali, Baretta spiega che “sono loro che devono convocare il tavolo tecnico all’interno della Conferenza Unificata” Stato-Regioni e che per il momento non sono ancora previste convocazioni ufficiali. dar/AGIMEG

Giochi, Palazzo Chigi: “Accordo tra Stato e Regioni va raggiunto in tempi brevi”

"L'ufficio ha provveduto ad interessare le amministrazioni componenti della Conferenza Unificata per acquisire elementi utili al fine di consentire di procedere all'istruttoria nei termini previsti dalla legge. Si assicura che – una volta acquisiti i necessari elementi in via di elaborazione – si procederà sollecitamente per giungere alla definizione delle intese in sede di Conferenza Unificata". Lo scrive l'ufficio Conferenza Stato-Regioni ed Unificata di Palazzo Chigi in una comunicazione inviata ad una società che aveva sollecitato formalmente la conclusione dell'accordo istituzionale sulle caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico, previsto dalla legge di Stabilità 2016. lp/AGIMEG

RACCOLTA NEWS SU RACCOLTA GIOCHI 2015 E SU CONFERENZA UNIFICATA STATO REGIONI

RACCOLTA NEWS SU RACCOLTA GIOCHI 2015 E SU CONFERENZA UNIFICATA STATO REGIONI

Giochi, Baretta (sottosegr. Mef): "Entrate fiscali per il 2015 pari a 8,7 miliardi di euro, spesa complessiva pari a 17,5 miliardi"

"La differenza tra la raccolta complessiva 2015 risultante dalla tabella che precede e la raccolta 2015 suddivisa per regioni, dipende dalla raccolta effettuata mediante giochi a distanza, comprensivi delle scommesse sportive". E' quanto afferma in commissione Finanze alla Camera il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, rispondendo all'interrogazione presentata ieri dal gruppo Si-Sel sui dati della raccolta nel 2015. Baretta ricorda che "l’Agenzia fa presente che le entrate fiscali per il 2015 sono risultate pari a 8,7 miliardi di euro. Si sottolinea infine che per determinare la «spesa» nel settore del gioco, dalla raccolta registrata ogni anno deve essere sottratta la somma restituita in vincite. Per il 2015, il totale complessivo della spesa è risultato pari a 17,5 miliardi di euro, di cui circa il 50 per cento è affluito all’erario". Il sottosegretario specifica "come il fatto che il dato relativo al totale della raccolta complessiva del gioco d’azzardo con riferimento all’anno 2015, suddivisa per Regione, risulti inferiore al dato relativo al totale della raccolta complessiva distinta per tipologia di gioco, dipende dalla circostanza che la raccolta del gioco a distanza non può essere riferita a specifiche aree geografiche". dar/AGIMEG

Giochi 2015: a Lombardia, Lazio e Campania il 40% della raccolta (28,4 miliardi)

ROMA – La Lombardia è la regione nella quale si è puntato di più nel corso del 2015. Sono 14 i miliardi di euro raccolti nella regione dai giochi (+1,4% rispetto al 2014), circa il 20% del totale nazionale relativo alla sola rete fisica – il gioco online non è attribuibile a porzioni di territorio – che è pari a 71,2 miliardi (+1,7%). Nei dati illustrati dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, alla Commissione Finanze della Camera, emerge che il secondo posto è occupato dal Lazio, a 7,6 miliardi (-0,5), seguito dalla Campania a 6,8 miliardi (+4,6%). Insieme, le tre regioni hanno totalizzato 28,4 miliardi, il 40% del totale. Dietro Lombardia, Lazio e Campania ci sono Emilia Romagna (5,9 miliardi) e Veneto (5,8 miliardi). LL/Agipro

 

Giochi, la Lombardia la regione dove si è giocato di più nel 2015. Sul podio anche Lazio e Campania. Ecco la raccolta divisa per regione

Quella che segue è la divisione della raccolta, derivante dal settore dei giochi, per l'anno 2015 per ognuna delle 20 regioni italiane.

REGIONE

Raccolta di giochi 2015

ABRUZZO

1.875

BASILICATA

486

CALABRIA

1.651

CAMPANIA

6.821

EMILIA ROMAGNA

5.994

FRIULI VENEZIA GIULIA

1.348

LAZIO

7.611

LIGURIA

1.880

LOMBARDIA

14.065

MARCHE

1.818

MOLISE

352

PIEMONTE

5.060

PUGLIA

4.074

SARDEGNA

1.542

SICILIA

3.890

TOSCANA

4.566

TRENTINO ALTO ADIGE

1.180

UMBRIA

1.029

VALLE D’AOSTA

132

VENETO

5.850

TOTALE (*)

71.225

(*) Dati in milioni di euro. Dal totale manca il gioco online che non è identificabile territorialmente

 

Giochi, nel 2015 il 55% della raccolta derivante da Newslot e Vlt. Ecco come hanno tentato la fortuna gli italiani nel 2015

Lo scorso anno la raccolta derivante dal mercato del gioco è stata di 88.249 milioni di euro, ma la spesa reale (cioè la differenza tra la raccolta e le vincite) è stata di 17,5 miliardi. Oltre la metà della raccolta deriva dal segmento dell’intrattenimento di cui fanno parte Newslot e Vlt. Ecco come gli italiani hanno tentato la fortuna, lo scorso anno, su ogni singolo gioco:

Gioco

Raccolta 2015

Newslot

25.963

VLT

22.198

Comma 7

230

Bingo

1.598

Gioco a base ippica

636

Gioco a base sportiva (scommesse, Totocalcio, etc.)

5.592

Giochi numerici a totalizzatore (SuperEnalotto, Winforlife, etc.)

1.055

Lotterie e Gratta e Vinci

9.063

Lotto

7.077

Giochi di abilità a distanza a torneo

727

Giochi di carte organizzata in forma diversa dal torneo

e giochi di sorte a quota fissa

12.502

Scommesse Virtuali

1.067

Betting Exchange

541

Totale

88.249

(*) Dati in milioni di euro

Giochi, nel 2015 raccolti 88 miliardi (+4,5%): boom per le scommesse e i casinò online

ROMA – Le scommesse sportive e i giochi da casinò online trainano in positivo la raccolta 2015 dei giochi made in Italy, chiusa sopra gli 88 miliardi di euro (+4,5%): i dati sono stati illustrati dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, alla Commissione Finanze della Camera. Per le scommesse la raccolta ha superato i 5,5 miliardi (+31,6%), mentre i giochi online a quota fissa (che includono oltre ai giochi da casinò e le slot, anche il poker cash) superano i 12,5 miliardi (+7,9%). In crescita anche il Lotto (7 miliardi, 6,8%), mentre il trend è meno accentuato per slot e Vlt, che raccolgono rispettivamente 25,9 miliardi (+2,3%) e 22,2 miliardi (+3,8%), ma che insieme rappresentano oltre la metà, il 54,6%, dell’intera raccolta gioco. Tra i giochi in crescita anche il betting exchange, le scommesse in cui gli utenti possono sia puntare che fare da banco: la raccolta lorda è più che raddoppiata, toccando i 541 milioni di euro (+163,9%).   PG/Agipro

Giochi, entrate tributarie: 3,4 miliardi (+13,8%) nei primi tre mesi del 2016

ROMA – Le entrate totali fra gennaio e marzo 2016 relative ai giochi (che includono varie imposte classificate come entrate erariali sia dirette che indirette) sono pari a 3.397 milioni di euro  (+413  milioni  di  euro,  pari  a  +13,8% rispetto allo stesso periodo del 2015). E’ quanto si legge nel bollettino diffuso oggi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Considerando solo le imposte indirette, il gettito delle attività da gioco (lotto, lotterie e delle altre attività di gioco) è di 3.303 milioni di euro (+404 milioni di euro, pari a +13,9%). PG/Agipro

Conferenza Unificata: al vaglio del Mef certificazione delle sale e riduzione degli esercizi con slot machine

ROMA – Una certificazione delle sale specializzate per superare il vincolo delle distanze dai luoghi sensibili, riduzione delle slot (almeno il 30%) e “taglio” degli esercizi autorizzati a installarle, maggiori responsabilità a baristi e tabaccai che dovranno “filtrare” l’accesso al gioco e che saranno responsabili di eventuali abusi. Sono alcune delle ipotesi su cui sta lavorando il Ministero dell’Economia – secondo quanto apprende Agipronews da fonti vicine al dossier – alle prese con la difficile intesa con regioni e comuni per sciogliere – come prevede la legge di Stabilità 2016 – il nodo della distribuzione sul territorio dei punti vendita di giochi. In vista delle prossime convocazioni della Conferenza Unificata si discuterà anche degli orari di apertura: il Mef starebbe ragionando su un massimo di 10-12 ore ma sul punto la trattativa resta apertissima e rimane ampia la disponibilità a lasciare l’ultima parola agli enti locali. Si sta anche considerando – su esplicita richiesta degli enti locali – la possibilità di girare una parte della ricca torta di introiti fiscali a sindaci e governatori. Sul punto il Mef non cederà un euro, quindi eventuali risorse dovranno essere “aggiuntive” all’attuale gettito, che il Sottosegretario Baretta ha quantificato in 8,7 miliardi per il solo 2015. Tornando alla proposta del Mef le sale dedicate – scommesse, Bingo, locali con slot e Vlt – dovranno avere certe caratteristiche di sicurezza, in particolare presidio all’ingresso e formazione di preposti e gestori (che saranno chiamati a nuove responsabilità, anche penali, in caso di abusi o di mancati controlli), per poter continuare ad operare all’interno del perimetro di distanze – tra 300 e 500 metri da scuole, chiese, ospedali – disegnato dalle leggi locali: il “pacchetto” verrà valutato e certificato da istituzioni pubbliche, probabilmente con il coinvolgimento del ministero della Salute. Tutti gli altri esercizi specializzati che non dovessero ottenere il “bollino” pubblico, dovranno chiudere o emigrare a distanza di sicurezza dai luoghi sensibili. Novità in vista anche per le slot machine: secondo le ipotesi al vaglio in questi giorni, bar e tabaccherie potrebbero essere gli unici locali autorizzati all’installazione (accanto alle sale dedicate), anche se il limite scenderà dagli attuali otto apparecchi a 4 o 5. Niente più slot in lavanderia, dunque, o negli internet point.   NT/Agipro

Riordino giochi, conflitto normativo Stato-enti locali: gare scommesse e bingo a rischio in otto regioni

ROMA – Un buco da 500 milioni: è la conseguenza che potrebbe provocare il conflitto normativo sui giochi tra Stato ed enti locali. I prossimi bandi di gara per il rinnovo delle concessioni a 15mila punti scommesse e 210 sale Bingo rischiano di andare deserti in ben otto regioni – Toscana, Liguria, Puglia, Basilicata, Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna  – e nella provincia autonoma di Bolzano, dove sono già effettive disposizioni che prevedono distanze (tra 300 e 500 metri, ndr) delle agenzie di scommesse da luoghi indicati sensibili, come scuole, ospedali, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, mentre in altre sei Regioni – Lombardia, Abruzzo, Friuli, Umbria, Calabria e provincia di Trento – il "distanziometro" è già in vigore anche per le slot machine. Lo rivela lo studio realizzato da Emmanuele Cangianelli per Mag Consulenti Associati che spiega: «il complessivo quadro normativo italiano determina per gli operatori l’assenza di condizioni minime per la partecipazione alla prossima gara per la raccolta delle scommesse: in tale contesto, diventa oggettivamente difficile per ogni operatore la quantificazione del numero di diritti ottimali (e di conseguenza anche l’offerta economia rispetto ai minimi previsti)». Dalle gare il Governo ha stimato entrate per 500 milioni: dai 15 mila diritti delle scommesse le relazioni tecniche del Servizio Bilancio di Camera e Senato hanno stimato «un gettito di 410 milioni di euro per il solo anno 2016», mentre per la gara del Bingo si prevede un gettito di «73,5 milioni di euro». A oggi sono soltanto quattro le regioni che non hanno ancora approvato una normativa per limitare il gioco sul territorio. Si tratta di Molise, Sardegna, Marche e Sicilia, le uniche, dunque, dove i bandi potrebbero svolgersi senza "ostacoli". Servirà, dunque, una soluzione politica per salvare gli introiti previsti dal Mef e contemporaneamente tutelare la salute dei cittadini: la palla passa alla Conferenza Unificata, che dovrà siglare l’intesa tra Governo ed enti locali sulla distribuzione delle sale sul territorio, come prevede la manovra 2016. Oltrepassato il termine del 30 aprile, che era stato indicato dalla legge di stabilità, il tema è oggi all’ordine del giorno della Conferenza che dovrebbe avviare il confronto. MSC/Agipro  

Giochi, fumata nera in Conferenza Unificata. Il governo non scopre le sue carte, le Regioni chiedono un tavolo tecnico

Sì è conclusa con un nulla di fatto la tanto attesa Conferenza Unificata tra Stato e Regioni che secondo la legge di Stabilità 2016 dovrebbe porre fine all'eterno conflitto normativo tra governo centrale ed enti locali. Le premesse del flop erano già emerse ieri, quando dalle Regioni era stato chiesto un ulteriore approfondimento della materia. La conferma è arrivata stamattina al termine della Conferenza delle Regioni, quando l'assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, incaricato di portare avanti la trattativa tra Stato ed enti locali, ha parlato di "un possibile rinvio della discussione. Siamo in attesa di un documento da parte dal governo che sintetizzi le varie posizioni. Non possiamo dare un parere sul nulla visto che non c'è ancora arrivato il documento di sintesi", ha ribadito Garavaglia lasciando intendere che avrebbe passato la palla al governo. Dal canto suo, il sottosegretario all'Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, lasciando la sede della Conferenza Unificata ha ribadito che il governo non ha presentato alcun documento: "non c'era niente da depositare. Serve un documento condiviso da tutti". Baretta, che ha parlato dell'incontro odierno come dell'"avvio" di un confronto tra le parti, si è detto "fiducioso che si possa arrivare a un'intesa, spero il più presto possibile. Come governo abbiamo dichiarato la disponibilità a discutere a partire dalla tutela della salute pubblica, dalla lotta alla illegalità, dalle valutazione delle conseguenze sulla finanza pubblica". E poi è arrivato l'annuncio di un tavolo tecnico: "su richiesta degli enti locali si terrà a breve un tavolo tecnico dal quale, mi auguro, emerga un'intesa in tempi brevi". Insomma, al momento al tavolo di poker i giocatori non hanno scoperto le proprie carte, ognuno aspetta la mossa dell'altro per provare poi a rilanciare. E allora come si esce da questo impasse? La risposta l'ha fornita il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: "oggi abbiamo chiesto un rinvio per continuare il lavoro ed arrivare alla migliore soluzione possibile. Abbiamo visto che il governo è molto sensibile su questo tema, il lavoro sta procedendo, confidiamo di arrivare a un accordo in tempi brevi". Le questioni più spinose su cui si sta cercando una quadra sono il problema delle distanze dei punti gioco dai luoghi considerati sensibili e le limitazioni orarie per il funzionamento degli apparecchi. Gli enti locali, si sa, hanno legiferato parecchio a riguardo, e ogni Regione in maniera autonoma. Il presidente Bonaccini ha infatti spiegato che tra le questioni su cui si sta sta lavorando c'è proprio "il tema della localizzazione delle sale. Le Regioni hanno leggi differenti in tema di gioco, noi abbiamo chiesto un'ulteriore verifica su questo punto, ci si sta lavorando in commissione". Baretta non si è sbilanciato sulla data del prossimo incontro, né sull'avvio di questo tavolo tecnico. Dal canto suo anche il governo ha pronto un pacchetto di proposte, a partire da un bollino per certificare che le sale dedicate al gioco abbiano alcune caratteristiche particolari, come il rispetto del distanziometro o il presidio all'ingresso del locale. Non solo, si studia anche una possibile riduzione del 30% degli apparecchi e conseguente taglio degli esercizi autorizzati ad installarle, niente più apparecchi in lavanderie o Internet point. Il 12 maggio, data anticipata ieri da Agimeg, sembra restare al momento la più probabile per la ripresa del confronto tra governo ed enti locali. Nella speranza che una delle due parti faccia la propria mossa. dar/AGIMEG

Riordino giochi, Ughi (Obiettivo 2016): “Enti locali: più risorse, ma facciano la loro parte per garantire il gioco legale”

ROMA – Maggiori controlli per il settore giochi, coinvolgendo anche gli enti locali per tutelare i soggetti deboli e per limitare l’offerta non autorizzata: per Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, le ipotesi al vaglio del Mef per il riordino del settore “sono quasi tutte condivisibili, a patto che si trovi un equilibrio. Ad esempio sul presidio all’ingresso dei locali, servirà una disciplina omogenea, anche perché oggi abbiamo delle agenzie con una proposta di gioco inferiore ai bar o alle tabaccherie. Dunque si può pensare a soluzioni come la tessera sanitaria o il codice fiscale, oppure a un controllo all’entrata, ma dovranno essere misure non discriminatorie”. Sul tema dei controlli il numero uno di Obiettivo 2016 lancia una proposta: “Si parla sempre di controlli, ma non si capisce bene chi dovrà farli: credo che anche i Comuni potrebbero fare la loro parte, la polizia municipale potrebbe setacciare il territorio e destinare gli importi delle sanzioni al bilancio comunale. La nuova gara per le scommesse, se verrà fatta nei tempi previsti, eliminerà ogni discriminazione, vera o presunta, a quel punto i vigili potrebbero svolgere il controllo sulla regolarità dei punti, accertando che le scommesse siano accettate da chi ha un contratto con lo Stato e usando il pugno duro contro reti parallele”. In quanto alla limitazione degli orari “si può anche fare purché, stabilito un massimo di ore di apertura, si lasci ai gestori e ai concessionari la possibilità di modulare l’offerta, utilizzando anche il sistema di Sogei – Adm, che potrebbe permettere le aperture “a tempo”, ma scelte in base alle esigenze del territorio e della clientela”. Gli enti locali potrebbero giocare un ruolo fondamentale “se si pensa anche a una forma di incentivo – conclude Ughi – lo Stato potrebbe fissare un tetto agli incassi dai giochi, magari i 9 miliardi per l’erario del 2015, dividendo poi l’extra gettito in base alla raccolta regionale. In questo modo ci sarebbe un incentivo sia al controllo che alla canalizzazione del gioco nel circuito autorizzato”.  PG/Agipro

Riordino giochi, Garavaglia (Conf. Regioni): “Probabile un rinvio in Conferenza Unificata, manca il documento del Governo”

ROMA – In Conferenza Unificata si va verso un rinvio del tema della redistribuzione del gioco sul territorio. Lo ha confermato Massimo Garavaglia, coordinatore della Commissione Affari finanziari delle Regioni, a margine della seduta di oggi. "Siamo ancora in attesa del documento di sintesi del Governo, quindi non abbiamo potuto dare il nostro parere. La scorsa settimana abbiamo incontrato il sottosegretario Baretta, oggi ascolteremo cosa ci dirà", ha spiegato Garavaglia. La Conferenza Unificata che, secondo quanto prevede l’ordine del giorno, si occuperà anche dell’intesa tra Governo ed enti locali sui giochi, è convocata per le 13. MSC/Agipro

Giochi, Costa (min. Affari regionali): "Questione va affrontata con attenzione. Mi impegno a calcolare numeri costi sociali"

"Mi impegno a calcolare i numeri dei costi sociali connessi al fenomeno del gioco". È quanto afferma il ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, a margine della Conferenza Unificata Stato-Regioni, spiegando che "la questione va affrontata con attenzione. C'è un'evidente contraddizione nello Stato che da una parte combatte l'azzardo e dall'altra introiti più di 8 miliardi di euro l'anno". dar-gr/AGIMEG 

Riordino giochi, Baretta (Mef): “Dialogo con enti locali avviato, tavolo tecnico e intesa in tempi brevi

ROMA – "Il dialogo tra governo ed enti locali sulla riorganizzazione del settore dei giochi si è formalmente avviato, come previsto dalla legge di stabilità. Come governo abbiamo dichiarato la disponibilità a discutere a partire dalla tutela della salute pubblica, dalla lotta alla illegalità, dalle valutazione delle conseguenze sulla finanza pubblica”. E’ quanto dichiara il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, in merito al riordino del settore affrontato oggi in Conferenza Unificata. “Su richiesta degli Enti Locali – ha aggiunto – si terrà a breve un tavolo tecnico dal quale, mi auguro, emerga una intesa in tempi brevi". PG/Agipro

Riordino giochi, Baretta (Mef): "Al via tavolo tecnico con enti locali, obiettivo è intesa in tempi brevi"

ROMA – "Iniziamo il confronto con gli enti locali sui giochi, partendo dai temi della tutela della salute pubblica, della lotta all’illegalità e delle conseguenze sulla finanza pubblica. Il Governo è disponibile a discutere le posizioni degli enti locali, che ci hanno chiesto un tavolo tecnico. L’obiettivo è raggiungere l’intesa più presto possibile". Lo ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta al termine della Conferenza Unificata di oggi, la prima in cui è stato affrontato il tema della redistribuzione del gioco sul territorio, come previsto dalla legge di stabilità 2016. "L’importante era incardinare il tema nella sede ufficiale. – ha aggiunto Baretta – Non abbiamo depositato nessun documento perché vogliamo arrivare a un testo di sintesi condiviso". MSC/Agipro

Riordino giochi, Bonaccini (Conf. Regioni): “Chiesta verifica su localizzazione delle sale”

ROMA – "Abbiamo chiesto un rinvio per ottenere il miglior risultato possibile e abbiamo chiesto una ulteriore verifica sulla localizzazione delle sale". Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, a margine della Conferenza Unificata. "Il Governo si è mostrato sensibile alla questione sociale, sanitaria e di ordine pubblico. Il lavoro procede e confidiamo di raggiungere l’accordo a breve". MSC/Agipro

Giochi, Baretta (Mef) "Rispetteremo il termine del 2016 per le gare di bingo e scommesse"

"Le gare delle scommesse e del bingo si faranno entro il 2016. Per l'inizio dell'estate le trattative con Regioini e Enti locali saranno ampiamente chiuse". E' quanto spiega il sottosegretario Pier Paolo Baretta – segnala Agimeg – al termine della Conferenza Unificata. E su come procederanno le trattative: "Gli enti locali devono dirci quali sono le loro richieste, e non lo hanno ancora fatto. Hanno chiesto una sede tecnica per discutere e li' ci diranno quali sono le loro posizioni. Le loro posizioni saranno il punto di partenza per le discussioni". Quindi ha aggiunto: "Forniremo la mappatura sulla distribuzione dei giochi chiesta dall'assessore Garavaglia ci lavoreremo" ha detto ancora Baretta. "Ma bisogna capire come influiscono le varie leggi regionali, alcune hanno preso come luoghi sensibili le scuole, altre anche palestre e cimiteri. In alcuni casi il gioco potrebbe essere completamente eliminato, e questo non e' possibile". Dar-gr/AGIMEG

Riordino giochi, Puppato (PD): «Conferenza Unificata definisca norme chiare per tutte le Regioni»

ROMA – «Auspico che la Conferenza unificata definisca con chiarezza per tutte e 20 le Regioni italiane le modalità con cui si intende procedere, al fine di permettere al Governo, e quindi alle Commissioni competenti, in tempi rapidissimi, di procedere ai decreti attuativi della norma» sulla distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio. Lo ha detto la senatrice del Pd Laura Puppato, nel corso della discussione sulla Legge europea 2015 in Aula al Senato. «Il mio è un appello a fare presto e bene» e a «definire entro il mese di maggio la struttura delle agenzie di gioco», ha concluso. MSC/Agipro

Riordino giochi, Bianco (Anci): «Al lavoro su regolamentazione che consideri esperienze degli enti locali»

ROMA – «Molti Comuni hanno emanato regolamenti ad hoc sul gioco, in assenza di una normativa nazionale. Stiamo lavorando insieme a Regioni e Governo per arrivare ad una regolamentazione che tenga conto delle esperienze maturate dagli enti locali». Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci e sindaco di Catania, Enzo Bianco, al termine della Conferenza Unificata di oggi. RED/Agipro

RASSEGNA STAMPA – SELEZIONE NEWS DEL 21/01/2016

RASSEGNA STAMPA – SELEZIONE NEWS DEL 21/01/2016

Scommesse, Tribunale civile di Sassari: “Nessuna responsabilità per poliziotti che sequestrano agenzie senza concessione”

ROMA – Non c’è alcuna responsabilità civile per gli agenti delle forze dell’ordine incaricati di sequestrare i centri trasmissione dati scommesse collegati a bookmaker senza concessione. Lo ha stabilito la seconda sezione civile del Tribunale di Sassari, in due diverse sentenze, respingendo la domanda di Stanleybet, che aveva citato in giudizio sette militari autori delle azioni chiedendo allo stesso tempo per gli agenti la condanna ad un risarcimento per i danni, da stabilire in un altro giudizio. Secondo il bookmaker, andava accertata la responsabilità dei convenuti “per aver esercitato, in modo illegittimo e con colpa grave, un potere – quello di eseguire sequestri d’iniziativa – che l’ordinamento rimetteva alla loro piena discrezionalità”. Secondo i giudici civili, è obbligo della polizia giudiziaria “prendere notizia dei reati anche di propria iniziativa ed impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, e come per tale intervento non sia necessaria l’assoluta certezza dell’esistenza del reato. Inoltre, il titolare della ricevitoria nella quale è stato effettuato il sequestro era sprovvisto sia della concessione Aams sia della autorizzazione di pubblica sicurezza: i convenuti hanno agito in assoluta conformità ai loro doveri d’ufficio, con conseguente esclusione che nella loro attività potesse rinvenirsi un comportamento avente natura dolosa o colposa”. Non è poi fondato, sempre secondo il Tribunale di Sassari, l’appunto della Stanleybet in merito al fatto che i convenuti “abbiano violato i principi comunitari che consentivano la disapplicazione della normativa interna”. Il giudizio di disapplicazione di una norma interna in favore di una norma comunitaria “appartiene al Giudice e  pertanto l’attività interpretativa non può essere richiesta alle forze dell’ordine quando pongono in essere attività operative”, in particolare dopo una sentenza della Corte di Giustizia che – nel settembre 2013 – ha stabilito che un paese membro dell’UE possa subordinare al possesso di un’autorizzazione rilasciata dalle proprie autorità la possibilità, per un operatore, di “offrire servizi ai consumatori che si trovino nel suo territorio”.

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Scommesse, Whittaker (Ceo Stanleybet): “Chiari errori nella sentenza del Tribunale civile, ricorreremo in appello”

ROMA – “Il giudice autore della sentenza non ha letto le carte oppure era distratto. Infatti, scrive testualmente che Stanleybet è in possesso di un’autorizzazione rilasciata dallo Stato federale del Tirolo, in Austria. Dato che la Stanley non ha mai avuto niente a che vedere con l’Austria, tutti capiscono quanto ci sarà difficile prevalere in appello. Ritengo che chi ha fornito la sentenza alla stampa non capisca nulla del settore o non abbia letto con attenzione il provvedimento. Ricorreremo certamente in appello”. E’ quanto dichiara ad Agipronews John Whittaker, Ceo di Stanleybet, commentando le due decisioni, dal contenuto assai simile, del Tribunale civile di Sassari, che ha respinto la citazione in giudizio presentata contro sette poliziotti autori di sequestri ai danni delle agenzie collegate al bookmaker inglese. 

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Sanatoria scommesse: punti aderenti potranno trasferirsi dalla sede iniziale

ROMA – I punti scommesse non autorizzati che aderiranno alla prossima sanatoria scommesse, una volta completato il processo di regolarizzazione, potranno trasferire la propria sede di attività sul territorio nazionale. E’ quanto si legge nella serie di risposte fornite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. I titolari di rete – dunque gli operatori che gestiscono più punti – che hanno aderito già alla sanatoria 2015, possono essere considerati come concessionari e dovranno sottoscrivere il nuovo “disciplinare” in caso di inclusione di nuovi punti. Il collegamento delle agenzie sanate al totalizzatore nazionale, si legge ancora, dovrà essere effettuato “entro i tempi tecnici strettamente necessari”.

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Scommesse, dissequestrati centri Stanleybet non condonati: “Aperti fino a scadenza concessioni”

ROMA – Un’agenzia estera non condonata può restare aperta, a patto che faccia parte della rete di un bookmaker senza concessione discriminato e che abbia adempiuto ad una parte degli obblighi indicati della legge di Stabilità 2015. Secondo alcune clamorose decisioni di tribunali italiani, soltanto la mancanza delle condizioni soggettive per il rilascio della licenza di PS al titolare del centro e l’omessa dichiarazione alla Questura – entro sette giorni dall’entrata in vigore della legge di Stabilità 2015 – di svolgere attività di scommesse possono determinare la chiusura di un’agenzia di scommesse collegata ad un bookmaker che ha subìto discriminazioni accertate dalla Corte di Giustizia UE. Se un centro Stanleybet, in altre parole, ha adempiuto alle prescrizioni previste per chi non ha aderito alla sanatoria e il titolare ha i requisiti previsti dall’articolo 88 del Tulps, non può essere chiuso, purché la società a cui fa riferimento sia considerata un soggetto discriminato dai bandi di gara. E’ quanto stabilito in due ordinanze – una del Tribunale del Riesame di Sassari e una del Tribunale del Riesame di Bergamo – nei confronti di centri Stanleybet, rappresentati dall’avvocato Daniela Agnello, sequestrati nei mesi scorsi dall’autorità giudiziaria. I giudici hanno ricordato come la società inglese, con la sentenza Costa-Cifone della Corte di Giustizia Europea, "è stata considerata un soggetto discriminato dai banda di gara indetti nel nostro paese". La stessa Corte, un anno fa, ha poi confermato la legittimità dell’ultima gara del 2012 (Bando Monti), ma in un successivo parere ha ribadito "che il giudice nazionale è tenuto a disapplicare la norma nazionale" nel caso in cui ritenga discriminatoria nei confronti di Stanleybet la clausola di cessione della rete prevista dal bando 2012 al termine della concessione. I titolari dei centri sequestrati avevano presentato l’autodenuncia della propria attività, come stabilisce il comma 644 della legge di Stabilità 2015: non c’è quindi, secondo i giudici di Bergamo, “alcun comportamento illecito che si traduca nella consumazione del reato”. Dunque, sottolinea il Tribunale di Sassari, è possibile operare "quantomeno fino alla scadenza delle concessioni vigenti per la raccolta delle scommesse".

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Scommesse, Agnello (avv. Stanleybet): “Centri esteri regolarizzati e discriminati possono continuare attività sino a nuove gare”

ROMA – Due centri Stanleybet  che hanno regolarizzato la propria posizione, aderendo alla sanatoria del 2015 attraverso il comma 644 della legge di Stabilità (che prevede la comunicazione alla Questura della propria attività e il rispetto di una serie di prescrizioni) e non utilizzando il comma 643 che prevedeva anche l’esborso delle tasse arretrate, sono stati dissequestrati dai Tribunali di Sassari e Bergamo. Decisioni inattese per gli addetti ai lavori, non per l’avvocato Agnello, che difende il bookmaker e i centri affiliati: “Innumerevoli tribunali italiani hanno escluso il reato di raccolta abusiva di scommesse sul presupposto che l’indagato aveva presentato la comunicazione, non vi erano elementi soggettivi squalificanti e, pertanto, la raccolta di scommesse era lecita e regolare sino alle nuove gare, così come disciplinato dal legislatore. Oltre al Tribunale di Bergamo e Sassari, vi sono significativi provvedimenti giudiziari resi, sul punto, dal Tribunale di Vercelli, dalla Procura di Taranto, dal Tribunale di Catania, di Avellino, di Grosseto, di Sassari, di Napoli e tanti altri che hanno consentito, nel corso dell’ultimo anno, l’immediata ripresa dell’attività per l’intervenuta regolarizzazione dei centri Stanleybet.‎ Così l’autorità giudiziaria ha immediatamente ripristinato la legalità”. E’ stata la legge stessa, pare di capire, a consentire la pubblicazione di ordinanze di questo tenore: “A seguito dell’entrata in vigore della Legge di Stabilità 2015 – spiega il legale – i titolari dei centri Stanleybet hanno trasmesso alla Questura comunicazione di regolarizzazione ai sensi del comma 644 della legge di stabilità 2015. Mentre il comma 643 ha offerto la possibilità, per i soggetti che offrono le scommesse, di collegarsi al totalizzatore e regolarizzare la propria posizione in merito all’Imposta Unica arretrata, il comma 644 ha previsto una seconda modalità di regolarizzazione nei confronti di coloro che offrono scommesse pur non essendo titolari di concessione né collegati al totalizzatore nazionale”.  La posizione di Stanleybet è sempre stata esplicita, ribadisce la Agnello: “La regolarizzazione di cui al comma 643 è stata illegittimamente preclusa alla Stanleybet, con ulteriore grave discriminazione nei confronti dell’operatore già escluso dalle gare del 1999, dalle gare Bersani e dalle successive gare Monti. I titolari dei centri, quindi, sono stati costretti ad aderire alla regolarizzazione prevista dal comma 644 ottemperando alle indicazioni della novella legislativa e ai controlli di ordine pubblico ivi contemplati”. La norma aveva stabilito – anche per chi non aderisse alla sanatoria – misure dettate da esigenze di ordine pubblico e sicurezza, nonchè di tutela dei minori di età e delle fasce sociali più deboli una serie di obblighi e divieti. “I titolari dei centri Stanleybet hanno ottemperato a tutte le prescrizioni legislative e, pertanto, effettuano una raccolta e una trasmissione di dati inerenti prenotazione di giocate prevista e disciplinata dalla legge.  L’applicazione della sanzione penale trova giustificazione solo ed esclusivamente nel caso di sussistenza di requisiti soggettivi squalificanti o comprovati motivi di ordine pubblico”, conclude il legale.

NT/Agipro www.agipronews.it | agipro@agipro.it


Gennaro (Cons. Comune Napoli) a Agimeg: "Blindando i centri storici, vogliamo proteggere la fascia più ampia della popolazione"

"Abbiamo ripreso molti punti del regolamento sul gioco adottato a Genova. Abbiamo però beneficiato delle pronunce dei tribunali amministrativi e della Corte Costituzionale in materia. Ma abbiamo anche aggiunto altre misure come gli orari di esercizio, e il divieto di istallare slot nei centri storici, non solo in quello di Napoli, ma anche in quelli delle altre municipalità che compongono il Comune". Così Gennaro Esposito, consigliere comunale di Napoli e primo firmatario del regolamento – approvato nei giorni scorsi – per limitare la diffusione del gioco illustra i contenuti del testo. "Siamo la prima grande città che adotta un provvedimento del genere" commenta a Agimeg. Questi tipi di normativa, tuttavia, possono finire con il relegare il gioco nei quartieri periferici, dove ci sono un minor numero di luoghi sensibili: "anche nelle periferie si applicano le stesse limitazioni sull'istallazione delle nuove sale da gioco" replica Gennaro, puntualizzando poi che "il regolamento non relega il gioco nelle periferie sic et simpliciter, anche perché i centri storici delle periferie vengono tutelati nello stesso modo". Inoltre, "Blindando i centri, abbiamo cercato di arginare con maggiore efficacia il problema, visto che sono le zone con la maggiore densità di popolazione. Certo, potrebbe avvenire che le periferie si affollino di sale da gioco, ma si tratta di quartieri meno densamente abitati. In questo modo, giocherà chi vuole veramente andare a giocare, non la signora che va a fare la spesa". Gennaro respinge inoltre l'idea che un simile provvedimento possa relegare il gioco nelle aree più disagiate: "Non è detto" ribatte. "In ogni caso bisogna considerare che il provvedimento amministrativo è vivo, e non morto. Vedremo qual è l'impatto sul tessuto sociale, e eventualmente interverremo".

gr/AGIMEG

Pucci (Astro): «La guerra al gioco legale fa aumentare la ludopatia»

ROMA – Le ordinanze locali che impongono distanze e orari limitati per il gioco legale non risolvono i problemi dei cittadini, ma rischiano di avere un effetto boomerang. E’ quanto ribadito da Massimiliano Pucci, presidente di Astro e vicepresidente di Confindustria-Sgi, intervistato dal quotidiano “L’Arena” di Verona. «Siamo abituati ad essere attaccati – spiega Pucci – non è un problema solo veronese. Eppure le regioni che hanno deciso di dichiarare guerra al gioco legale, stanno vedendo un incremento di malati di ludopatia». «La Lombardia, secondo i dati del Serd, ha visto un aumento del 42,1%, la Liguria, dati del Comune di Genova, del 197%, la Provincia di Bolzano, dove non esiste più gioco legale, del 120%». Il rischio è che, se viene meno la possibilità di giocare in modo legale e controllato, si finisca nella rete della criminalità. «I videopoker nel 2000 erano 800mila», prosegue Pucci, «oggi invece abbiamo 340mila new slot, con un indotto di oltre 4 miliardi che prima non c’era. Lo Stato deve decidere se dichiarare il gioco illegale, col rischio che tutto vada in mano alla criminalità, perché la domanda non cala, oppure regolamentare e investire con scelte programmatiche, magari destinando gli introiti del gioco al Sociale, come fanno in altri Paesi europei. Si tratta di scelte, ma chiediamo coerenza. Oggi siamo noi gestori che ci stiamo indebitando, perché ci vengono chiesti sempre nuovi investimenti e tasse più alte. E siamo noi stessi che da anni chiediamo una riduzione del numero delle sale slot».

FP/Agipro www.agipronews.it | agipro@agipro.it


Sanatoria scommesse, Sogno di Tolosa presenta domanda di partecipazione

ROMA – E’ in arrivo una nuova domanda di partecipazione alla sanatoria per i centri scommessi privi di concessione prevista dalla legge di stabilità. La societa? Sogno di Tolosa Ltd, con il brand Betn1, ha comunicato in una nota che presenterà "per tutti i propri Sportelli Virtuali la domanda di partecipazione alla regolamentazione", sottolineando che "l’operativita? contabile, fiscale e amministrativa dei propri affiliati e? sempre stata conforme alle normative italiane". Sogno di Tolosa ha più volte ribadito la particolarità della sua situazione fiscale: pur essendo priva di concessione, la società dal 2011 paga l’imposta unica per i suoi 63 centri. "Rammentiamo che la societa? ed i suoi affiliati hanno sempre adempiuto al versamento dell’imposta unica sulle scommesse, nonostante questa non fosse dovuta". Inoltre, "quanto oggi richiesto dallo Stato italiano, Sogno di Tolosa Ltd lo aveva gia? previsto nel 2012 con l’invio ad AAMS, senza pero? ricevere alcuna risposta, della richiesta di collegamento a Sogei". Betn1, dunque, non si considera un evasore fiscale "e lo dimostrera? con la presentazione di tutti gli f24 effettuati da ogni singolo Sportello Virtuale".

RED/Agipro www.agipronews.it | agipro@agipro.it

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – SPECIALE GARA SCOMMESSE

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – SPECIALE GARA SCOMMESSE

Speciale gara scommesse: 100 giorni per sapere se il bando verrà proposto nei tempi previsti o se verrà posticipato

Il Governo ha ancora 100 giorni per risolvere la questione delle fasce orarie e sulle distanze minime, gli strumenti che Regioni e Comuni hanno adottato per contrastare la diffusione del gioco. Negli ultimi anni si è assistito a un acceso scontro nelle aule di tribunale, gli operatori infatti hanno utilizzato tutti gli strumenti a loro disposizione per cercare di modificare norme locali che variavano di comune in comune. Circa un anno fa il Governo aveva provato a intervenire con una norma simile inserita nel decreto delegato sui giochi, ma senza successo, tanto che alla fine dovette rinunciare all'intero decreto. Il conflitto insomma rimane e adesso – come prima conseguenza – rischia di far saltare l'intera gara delle scommesse. Lo stesso Esecutivo, nell'ultima legge di Stabilità , ha stabilito che "entro il 30 aprile 2016" appunto tra 100 giorni – la Conferenza Unificata dovrà definire "le caratteristiche dei punti di vendita ove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell'ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età". E non è un caso che – sempre secondo quanto prevede la Stabilità – la gara delle scommesse possa messere indetta solo successivamente. Anzi, nella Relazione Tecnica si ammette esplicitamente che "la partecipazione al bando di gara Scommesse è correlata alla certezza per i potenziali concorrenti/investitori, di poter attivare concretamente i “Diritti” acquisiti con le gare". In altre parole, se non si risolve il problema delle distanze minime imposte da Comuni e Regioni, gli operatori non potranno aprire le nuove agenzie, e la gara andrà deserta. Il Governo ha comunque già previsto una proroga: i concessionari delle scommesse che hanno partecipato alla gara proseguiranno "le loro attività di raccolta fino alla data di sottoscrizione delle (nuove, ndr) convenzioni". La norma ammette che la gara non potrà mai essere espletata entro la scadenza delle attuali concessioni (che hanno come termine il 30 giugno), ma che potrebbe anche assicurare al Governo una scappatoia qualora il tavolo della Conferenza Unificata saltasse un'altra volta. cr/AGIMEG


Scommesse, Conferenza delle Regioni ad Agimeg: "ancora non in calendario il tema del gioco pubblico". La questione potrebbe passare all’Anci

Mancano poco più di 100 giorni alla dead line dettata dalla Legge di Stabilità 2016 per trovare un’intesa tra Stato ed enti locali in tema di distribuzione territoriale delle sale da gioco e l’argomento non è ancora stato calendarizzato. Secondo fonti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome interpellate da Agimeg, “al momento non sono previste riunioni delle nostre commissioni ma abbiamo ancora un po’ di tempo per organizzarci. La competenza è divisa tra le commissioni Affari finanziari e Attività produttive, bisogna capire quale delle due si occuperà della materia”. Nel testo definitivo della manovra finanziaria si stabilisce che, entro il 30 aprile 2016, in sede di Conferenza unificata Stato, Regioni ed enti locali siano definite “le caratteristiche dei punti vendita dove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede dei giocatori e dei soggetti economici e prevenire il rischio di accesso dei minori di età”. Il tema è oggetto di Conferenza unificata tra Stato ed enti locali e riguarda in prima persona le amministrazioni comunali. Per questo negli uffici di via Parigi si starebbe facendo largo l’idea di "passare la palla" all’Anci, attendere le sue osservazioni per poi verificarle. dar/AGIMEG


Speciale gara scommesse: ecco l’attuale divisione del mercato tra negozi, ex ctd e corner ippici e sportivi

I concessionari di gioco affilano le armi in vista della gara per l’assegnazione delle scommesse: con una gara da svolgere dal 1° maggio 2016, saranno assegnate le concessioni – della durata di nove anni – di 10 mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32 mila euro) e di 5 mila corner (con base d’asta di 18 mila euro), di cui solo mille potranno essere installati “in bar ed esercizi similari” che hanno come attività principale “la somministrazione di alimenti e bevande”. Con la gara del 2016, in altre parole, verrà azzerata la rete e tutte le concessioni assegnate precedentemente scadranno e dovranno essere riassegnate. Attualmente in Italia vi sono 13.582 diritti, tra agenzie e corner, gestiti dai concessionari. Nel dettaglio, i diritti riguardano 3.187 negozi di gioco, 2.149 ex ctd, 4.238 corner sportivi e poco più di 4 mila corner ippici. E se l’attuale rete di 5.336 diritti di agenzia e anche ipotizzando che entrino in gara altri operatori, rientrerà al di sotto delle 10 mila agenzie previste dalla Legge di Stabilità approvata lo scorso dicembre, il vero scontro tra i concessionari riguarderà i corner. Attualmente, tra quelli ippici e sportivi, sono 8.246, numero ben superiore al tetto dei 5 mila imposto per legge.

 

Tipologia di Concessione

n. diritti

NEGOZIO GIOCO

3.187

EX CTD

2.149

CORNER IPPICA

4.008

CORNER SPORT

4.238

Totale

13.582


Speciale gara scommesse: Sisal principale concessionario per punti raccolta gioco, il 40% delle agenzie in mano agli operatori che hanno aderito alla sanatoria

Dall’analisi dei diritti dei concessionari di scommesse che andranno a gara nei prossimi mesi, emerge che complessivamente, tra agenzie e corner, è Sisal il principale concessionario della rete per diritti di accettazione scommesse, con 4.248 tra corner e agenzie – pari al 31,2% di quota mercato – davanti a Snai, con 2.027, e Lottomatica, con 2.012. Nel dettaglio, per quanto riguarda le sole agenzie attualmente sono SKS 365 e Goldbet a poter contare sul maggior numero di negozi sul territorio, per effetto, rispettivamente, dei 975 e 974 ex ctd sanati, seguiti da Snai ed Eurobet, con 605 e 606 agenzie. In termini percentuali, oltre il 40% della rete di raccolta scommesse in agenzia è costituito dagli ex ctd che hanno aderito alla sanatoria. Sul fronte dei corner sportivi, Lottomatica è in pole position con 1.211 punti (il 28,5% del totale), precedendo in classifica Sisal, che conta 975 corner, e Snai con 875. Per i corner ippici, invece, il mercato è per il 71,6% nelle mani di Sisal, con 2.873 corner sui 4.008 complessivi. Snai (con 530), e Lottomatica (con 509) completano il podio.

CONCESSIONARI

NEGOZI DI GIOCO

EX CTD

CORNER SPORT

CORNER IPPICA

TOTALE

SISAL

400

975

2.873

4.248

SNAI

605

17

875

530

2.027

LOTTOMATICA

292

1.211

509

2.012

SKS 365

1

975

976

GOLDBET

974

974

EUROBET

606

1

264

871

INTRALOT

380

2

173

555

ALTRI

903

180

740

96

1.919

TOT. DIRITTI

3.187

2.149

4.238

4.008

13.582


Speciale gara scommesse: ecco le graduatorie, per operatore, per numero di agenzie, corner ed ex ctd

A meno di quattro mesi dalla gara per l’assegnazione delle scommesse – da svolgere a partire dal 1° maggio – attraverso la quale saranno assegnate le concessioni della durata di nove anni per 10 mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32 mila euro) e per 5 mila corner (con base d’asta di 18 mila euro), è Eurobet a guidare la classifica delle agenzie per la raccolta delle scommesse – al netto di quelle che hanno aderito alla sanatoria – con 606 negozi – su un totale di 3.945 – seguita sul podio da Snai con 605 e da Sisal con 400. In top five anche Intralot (con 380) e Lottomatica (con 292). Complessivamente sono 39 i concessionari che raccolgono scommesse in Italia avendo almeno 9 o più punti di accettazione. Con lo stesso criterio, applicato ai corner attualmente presenti sul territorio, i concessionari sono 24, guidati da Sisal con 3.848 corner (su 8.246 totali), poi Lottomatica con 1.720, Snai (1.405), Eurobet (264) e Intralot (173). Otto invece i concessionari che raccolgono gioco attraverso gli ex ctd sanati: testa a testa SKS 365 e Goldbet, rispettivamente con 975 e 974 agenzie (su un totale di 2.149), seguiti da Oia Service Ltd (97) e Admiral Interactive (32).

CONCESSIONARIO

NEGOZI

EUROBET

606

SNAI

605

SISAL

400

INTRALOT

380

LOTTOMATICA

292

COGETECH

171

GAMENET

88

KING BET

61

SPATI

59

HBG

42

SUN BET

41

XBET

28

ADMIRAL INTERACTIVE

27

AGENZIA M3

26

VENETA SERVIZI

25

TIERRE GAME

22

ISIBET

16

TRE ESSE SCOMMESSE

16

SCOMMETTENDO

15

VINCI SEVEN

15

FLASH BET

14

LUDIKA FLY

13

ROMAR

13

TOTALBET

13

GI.LU.PI.

12

REPLATZ

12

BETFIN

11

DOMUS BET

11

PUNTO QUOTA

11

AGENZIA SALVO D'ACQUISTO

10

ALEA

10

SASCOM

10

VENETIAN UNIPERSONALE

10

AGENZIA IPPICA LUCIANO GIOVE

9

CECCA CELESTINA

9

GET BET

9

GIOCOPOLIO

9

IPPICA CIVITAVECCHIA

9

NINEANDNINE

9

CONCESSIONARIO

PUNTI

SISAL

3.848

LOTTOMATICA

1.720

SNAI

1.405

EUROBET

264

INTRALOT

173

GAMENET

96

COGETECH

87

GI.LU.PI.

85

TOTOPARTNERS

70

F.LLI SIMONE

47

SUN BET

41

BETTING 2000

38

VITTORIA BET 2009

36

SCOMMETTENDO

35

ROYALBET

32

ADMIRAL INTERACTIVE

28

SCOMMESSEITALIA

26

BET FOR BET

25

GET BET

18

SEVENBET

14

XBET

13

IPPICA CIVITAVECCHIA

12

SKIRMONY

12

CECCA CELESTINA

11

CONCESSIONARIO

CTD SANATI

SKS365

975

GOLDBET

974

OIA SERVICE

97

ADMIRAL INTERACTIVE

32

SNAI

17

GIERRE GAME

10

GIOCOPOLIO

10

HBG

9

         


Speciale gara scommesse: ecco la divisione, per regione, delle agenzie, degli ex ctd, dei corner ippici e sportivi. Solo in Campania il 20% dei diritti

Sono 13.582 i diritti attualmente gestiti dai concessionari del settore delle scommesse sportive ed ippiche. E’ la Campania la regione che detiene il maggior numero di punti vendita nella rete di raccolta scommesse, ben 2.760, pari a circa il 20%. In altre parole, una scommessa su cinque in Italia – ippica o sportiva – proviene dalla Campania. Sisal è il concessionario con più punti, ben 533, seguito in classifica da Lottomatica (345) ed Eurobet (344). La Campania precede in questa speciale classifica la Lombardia, con 1.708 punti (11,8% di quota mercato) e Sicilia con 1.627 (11,3%). Il Lazio è subito fuori dal podio, con 1.515 punti (10,5%), seguito dalla Puglia con 1.205 (8,3%). In Top ten si piazzano anche Piemonte (740), Toscana (729), Emilia Romagna (698), Veneto (656) e Calabria (621).

Regione – Tipologia di Concessione

n. diritti

ABRUZZO

397

CORNER IPPICA

138

CORNER SPORT

90

EX CTD

100

NEGOZIO GIOCO

69

BASILICATA

150

CORNER IPPICA

62

CORNER SPORT

55

EX CTD

10

NEGOZIO GIOCO

23

CALABRIA

598

CORNER IPPICA

221

CORNER SPORT

162

EX CTD

96

NEGOZIO GIOCO

119

CAMPANIA

2.611

CORNER IPPICA

490

CORNER SPORT

769

EX CTD

412

NEGOZIO GIOCO

940

EMILIA ROMAGNA

647

CORNER IPPICA

185

CORNER SPORT

221

EX CTD

80

NEGOZIO GIOCO

161

FRIULI

199

CORNER IPPICA

92

CORNER SPORT

70

EX CTD

1

NEGOZIO GIOCO

36

LAZIO

1.425

CORNER IPPICA

367

CORNER SPORT

421

EX CTD

272

NEGOZIO GIOCO

365

LIGURIA

268

CORNER IPPICA

93

CORNER SPORT

88

EX CTD

41

NEGOZIO GIOCO

46

LOMBARDIA

1.605

CORNER IPPICA

610

CORNER SPORT

643

EX CTD

81

NEGOZIO GIOCO

271

MARCHE

311

CORNER IPPICA

84

CORNER SPORT

116

EX CTD

48

NEGOZIO GIOCO

63

MOLISE

61

CORNER IPPICA

25

CORNER SPORT

17

EX CTD

7

NEGOZIO GIOCO

12

PIEMONTE

704

CORNER IPPICA

221

CORNER SPORT

241

EX CTD

88

NEGOZIO GIOCO

154

PUGLIA

1.133

CORNER IPPICA

273

CORNER SPORT

373

EX CTD

176

NEGOZIO GIOCO

311

SARDEGNA

308

CORNER IPPICA

157

CORNER SPORT

45

EX CTD

90

NEGOZIO GIOCO

16

SICILIA

1.549

CORNER IPPICA

386

CORNER SPORT

329

EX CTD

564

NEGOZIO GIOCO

270

TOSCANA

676

CORNER IPPICA

247

CORNER SPORT

218

EX CTD

58

NEGOZIO GIOCO

153

TRENTINO

161

CORNER IPPICA

93

CORNER SPORT

48

NEGOZIO GIOCO

20

UMBRIA

151

CORNER IPPICA

28

CORNER SPORT

78

EX CTD

3

NEGOZIO GIOCO

42

VALLE D'AOSTA

9

CORNER IPPICA

3

CORNER SPORT

4

NEGOZIO GIOCO

2

VENETO

619

CORNER IPPICA

233

CORNER SPORT

250

EX CTD

22

NEGOZIO GIOCO

114

Totale complessivo

13.582

 

 

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Con la Stabilità lo Stato ammette la non volontà di risolvere il problema delle doppia rete. Il bando di gara darà vita comunque a contenziosi”

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Con la Stabilità lo Stato ammette la non volontà di risolvere il problema delle doppia rete. Il bando di gara darà vita comunque a contenziosi”

Scommesse, Ughi (Obiettivo 2016): “Con la Stabilità lo Stato ammette la non volontà di risolvere il problema delle doppia rete. Il bando di gara darà vita comunque a contenziosi

 “Ogni anno per i giochi c’è un momento – la legge di Stabilità – di forte instabilità. Se lo Stato riordinasse definitivamente il settore dovrebbe rinunciare alla possibilità di fare cassa con i giochi”.

Maurizio Ughi, AD di Obiettivo 2016, non nasconde il profondo disappunto per le norme della Stabilità che dovrebbero gettare le basi per il riordino del settore: “Le istituzioni, ogni volta che devono fare un annuncio sulla situazione del settore, fanno un’analisi perfetta di quali siano i problemi. Poi però non trovano le soluzioni adeguate” commenta a Agimeg. “Io credo che ormai il problema della doppia rete lo Stato non lo voglia risolvere, perché dalla confusione riesce a fare cassa”. E in particolare sull’adesione che avrà la sanatoria non dà anticipazioni: “Difficile dirlo. Ma bisogna considerare che gli operatori paralleli vanno al traino delle battaglie condotte da un bookmaker in particolare – Stanley, NdR – che è l’unico che finora si è dimostrato in grado di portare avanti un simile contenzioso. Anche qualora tutti gli altri sanassero, se l’ideatore del contenzioso non lo fa, nasceranno altri bookmaker paralleli sulla stessa scia”:

E Stanley ha già annunciato che non parteciperà alla sanatoria, visto che ritiene di non avere alcuna situazione irregolare da sanare: “da quello che capisco dei ragionamenti che ha fatto Stanley, parteciperà alla gara ma non alla sanatoria. Le possibilità a questo punto sono due: o lo ammetto o non lo ammettono alla gara. Nel primo caso, saranno gli altri bookmaker ex-paralleli a impugnare il bando, visto che loro hanno dovuto aderire alla sanatoria. Nel secondo sarà Stanley a farlo, e può darsi che nel tempo ottenga una vittoria a livello comunitario”.

Ughi lancia quindi la proposta di un accordo, non solo con gli operatori paralleli discriminati, ma anche con i concessionari che hanno subito una concorrenza irregolare che lo Stato non è riuscito a eliminare. L'obiettivo è che "chi vanta dei diritti lesi rinuncerà a farli valere, e da quel punto si potrà partire con il piede giusto. Non ci sono altre soluzioni" dice a Agimeg. "Lo Stato è stato condannato più volte dalla CGE a rimuovere i provvedimenti discriminatori. Nelle gare successive lo ha fatto, ma probabilmente non è riuscito a rimuovere i disagi in precedenza creati. Adesso si accinge a dare vita al codice dei giochi su queste basi, ma per avere una base di partenza solida, si deve rimuovere tutto quello che di non solido si è creato finora".

I problemi sono due. Da un lato i costi: "Questi accordi nel futuro genereranno cassa, ma nell'immediato provocheranno un esborso. Non si tratta certo di grosse cifre,  i concessionari saranno favorevolissimi a trovare un punto di incontro". Dall'altro, "Lo Stato deve fare un atto di umiltà e ammettere i propri errori". Secondo Ughi, gli operatori, regolari e non, sono i primi a auspicare una simile soluzione: "Per le aziende è meglio un cattivo accordo, una via di mezzo o anche meno, che non l'incertezza perenne". E non c'è un problema di tempi: "La gara è di diritto subordinata all'accordo con gli enti locali che deve essere siglato entro il 30 aprile. Per inciso, occorre vedere se le istituzioni saranno in grado di rispettare questo termine, altrimenti sarà necessaria una proroga tecnica. In ogni caso, lo Stato può contemporaneamente portare avanti le trattative con gli operatori. Oltretutto si tratta di poche decine di soggetti, non sono le migliaia  di Comuni con cui deve discutere delle distanze minime. E' sicuramente una trattativa più facile".

Ughi respinge infine l'idea che la soluzione che prospetta sia molto simile a quella che da tempo suggerisce la StanleyBet: "Io resto dell'idea che serva la concessione di Stato, visto il timore che circonda i prodotti di gioco, è utile che vengano commercializzati sotto la garanzia dello Stato". Ma poi aggiunge: "bisogna partire dall'analisi di quello che è successo negli ultimi anni, e dalla situazione che si è determinata. Ovvero un sistema che non garantisce regole uguali per tutti. L'unica soluzione a mio avviso è l'accordo transattivo".

RASSEGNA STAMPA – DICHIARAZIONI SU ANNUNCIO STANLEYBET DI PARTECIPAZIONE AL BANDO 2016

RASSEGNA STAMPA – DICHIARAZIONI SU ANNUNCIO STANLEYBET DI PARTECIPAZIONE AL BANDO 2016

AGIPRONEWS – Scommesse, Ughi (Obiettivo2016): «Con Stanleybet in gara rete unica e stop a contenziosi, ma alle parole seguano i fatti»

ROMA – «Se Stanleybet è veramente interessata a partecipare alla prossima gara scommesse ben venga, una volta che diventerà concessionario di Stato ci sarà un’unica rete. Ma mi permetto di essere molto dubbioso fino a quando non leggeremo gli atti di gara, altrimenti è come fare una previsione meteo senza satellite».

E’ quanto dice Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo2016, commentando la possibile partecipazione del bookmaker, annunciata dal Ceo della società John Whittaker in anteprima ad Agipronews. «Su alcuni aspetti mi trovo perfettamente in sintonia con Whittaker: una volta regolarizzata Stanleybet, sono convinto che altri operatori che gestiscono Ctd non saranno capaci di reggere un analogo livello di contenzioso, sarà molto più difficile aprire altri centri transfrontalieri – dice ancora Ughi – Quando saremo ad armi pari vedremo, sarà uno stimolo a fare cose migliori rispetto ai concorrenti, ma questa è la cosa che mi preoccupa di meno». Dichiarazioni su cui però Ughi mantiene ancora qualche dubbio «e le parole andranno verificate con i fatti. Stanley ha sempre vissuto di contenzioso, basato su cavilli per contestare eventuali discriminazioni. Mi sembra stano che Whittaker sia così sicuro di una partecipazione massiccia, senza sapere come andrà a finire la legge di stabilità e come verrà disegnato il bando». PG/Agipro

AGIMEG – Scommesse, Ginestra (pres. Agisco) "L'annuncio di partecipazione alla gara di Stanleybet ci lascia perplessi per i problemi ancora aperti con la Magistratura e per il rispetto di chi ha aderito alla Sanatoria"

"Potrebbe essere la fine di una storia infinita, ma voglio vedere che succede ai fatti". Francesco Ginestra, presidente dell'associazione Agisco, è molto prudente sull'annuncio di StanleyBet di voler partecipare al prossimo bando delle scommesse. In una nota emessa ieri John Whittaker, Ceo del bookmaker anglo-maltese, ha detto che la compagnia ha concordato "da tempo con le autorità italiane le modalità di ingresso nel circuito ufficiale".

Sembra insomma che Stanley abbia finalmente ottenuto garanzie su quegli ostacoli – uno per tutti i procedimenti penali avviati contro i dirigenti che sarebbero causa di decadenza delle concessioni – che finora le avevano impedito di partecipare ai bandi. Un salvacondotto, insomma.

"Non conosciamo il contenuto di questo accordo, e il tutto potrebbe essere più banale di quanto si creda" replica Ginestra. "Tuttavia, nessuno può fare promesse del genere, anche perché la Magistratura è indipendente e segue il suo corso senza che le altre Autorità possano interferire. L'ADM e i Ministeri competenti, inoltre, non hanno replicato alle affermazioni di Whittaker". Ma Ginestra ipotizza anche che StanleyBet "abbia semplicemente avanzato delle richieste, per poi far leva sul fatto che queste non siano state  accolte. Forse stanno solo mettendo le mani avanti, per scaricare la responsabilità su altri". Per il presidente di Agisco, insomma, un simile accordo appare improbabile: "I primi a lamentarsi dovrebbero essere i bookmaker che hanno partecipato alla sanatoria, ci sarebbero due pesi e due misure". gr/AGIMEG

AGIPRONEWS – Scommesse, Whittaker (Ceo Stanleybet): “Ughi si associ a noi per costituire davvero una rete unica legale in Italia”

ROMA – “Invitiamo Ughi a dimenticare il passato e ad associarsi con Stanleybet, per costruire insieme la rete unica legale di cui parla da sempre”. John Whittaker, Ceo di Stanleybet, risponde così a Maurizio Ughi, amministratore di Obiettivo 2016, che aveva espresso qualche perplessità sulla partecipazione del bookmaker inglese ai bandi di gara del 2016. “Tre sentenze della Corte Ue e una quarta in arrivo in favore di Stanleybet dimostrano che, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni rappresentanti del settore, la nostra strategia legale non si basa su cavilli. Ughi non ha capito che è Stanleybet ora ad avere il controllo dei satelliti e non più lui come era avvenuto nel 2000: ora siamo noi a poter fare previsioni”, conclude Whittaker. NT/Agipro

 

www.agipronews.it | agipro@agipro.it

RASSEGNA STAMPA – RACCOLTA DICHIARAZIONI SEMINARIO GIOCHI 6 COMMISSIONE CAMERA DEPUTATI

RASSEGNA STAMPA – RACCOLTA DICHIARAZIONI SEMINARIO GIOCHI 6 COMMISSIONE CAMERA DEPUTATI

SAVERIO CAPOLUPO – GUARDIA DI FINANZA – GENERALE IN CAPO

Giochi, Capolupo (Guardia di Finanza): "Necessaria certezza normativa e maggiore contrasto a illegalità"

ROMA – "E’ necessario fare chiarezza sul settore del gioco alla luce anche del quadro giurisprudenziale che spesso non riesce a dare certezze. Noi valutiamo positivamente le modifiche contenute nella legge di stabilità ma speriamo che si creino le basi per una certezza giuridica, presupposto imprescindibile per chi applica la norma e per chi opera in questo settore". Lo ha detto il Generale Saverio Capolupo, Comandante generale della Guardia di Finanza, nel corso del seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici, organizzato alla Camera dalla Commissione Finanze. "Si tratta di un settore che ha registrato nell’ultimo periodo una caduta di gettito, e su questo bisogna riflettere anche alla luce delle infiltrazioni della criminalità organizzata. – ha spiegato Capolupo – Basti pensare alle 45 aziende sequestrate di recente e alle due operazioni in Campania e in Calabria che hanno dimostrato chiaramente le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore. Le tecniche utilizzate – ha chiarito Capolupo – sono quelle tradizionali, dalla manomissione degli apparecchi con raccolte non registrate, un’anomalia molto preoccupante, all’installazione di apparecchi illegali, i famosi ’totem’. C’è, inoltre, la raccolta abusiva di scommesse da parte di allibratori esteri e questo, assieme al gioco online, è uno dei profili più delicati, perché bisogna chiarire il concetto di libertà di stabilimento, tra soggetti residenti e allibratori non residenti". In merito al gioco online, inoltre, Capolupo ha precisato: "bisogna definire bene il mondo online che noi, con le nostre strutture tecnologiche, cerchiamo di limitare. La nostra azione, però, non è sufficiente".  "Per quanto ci riguarda abbiamo un reparto che opera in perfetta sintonia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, – ha ricordato ancora Capolupo – ma è evidente che il problema non può essere risolto solo con la repressione. I 10 mila controlli che facciamo ogni anno non possono che essere un piccolo contributo e non ci aiuta il fatto che spesso i capitali si muovono attraverso canali non ufficiali, come i money transfer. Per questo stiamo cercando di trasferire a questo comparto procedure che attiviamo alla criminalità organizzata e chiediamo maggiori investimenti sulla legalità economica. E’ auspicabile – ha concluso – che ciascuno degli attori istituzionali dia un contributo per attivare una maggiore consapevolezza della rilevanza della sicurezza economica che ha risvolti sia sociali che sui diritti dei cittadini". FP/Agipro

Giochi, Capolupo (Com. Gen. GDF): “Il settore ha bisogno di controlli, non di repressione. Dobbiamo difendere chi opera nella legalità”

 “Il settore ha registrato nell’ultimo anno una caduta di gettito che potremmo ascrivere a una contrazione di reddito disponibile, ma va anche fatta una riflessione sulle infiltrazione della criminalità organizzata in questo settore. Sono stati effettuati sequestri di 45 aziende che operavano nel settore, tra cui alcune particolarmente importanti fatte in Campania e Calabria a testimonianza di come la criminalità sia entrata a pieno regime nel settore. Valuto positivamente le modifiche alla Legge di stabilità per il prossimo anno, ma lascio alla politica le decisioni finali. Per arginare il fenomeno della criminalità nel gioco, anche online, abbiamo creato un reparto specifico che opera in sintonia con l’Agenzia delle Dogane, con la quale lavoriamo a stretto contatto. Ma la soluzione non è la repressione, bensi i controlli, anche se 10 mila controlli l’anno sono solamente un piccolo contributo al tasso di illegalità registrato nello specifico comparto”. E’ quanto ha dichiarato il Generale di Corpo d’armata Saverio Capolupo, Comandante Generale della Guardia di Finanza, nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “Al di là delle infiltrazioni, le tecniche criminali nel settore sono manomissione di apparecchi di gioco, in relazioni alle quali abbiamo riscontrato due tipologie di illeciti: la prima è quella relativa alle raccolte effettuate ma non registrate, l’altra quella della istallazione di apparecchi illegali, oltre alla abusiva raccolta scommesse attraverso i centri trasmissioni dati. L’altra minaccia viene dai giochi online, dal mondo virtuale: possiamo chiudere alcuni siti, ma il web è troppo vasto. Serve certezza giuridica per gli operatori e per chi deve applicare le norme. Non possiamo criminalizzare il mondo economico, ma dobbiamo difendere chi opera nella legalità”. cr/AGIMEG

Giochi, Capolupo (Guardia di Finanza): "Nei primi 9 mesi del 2015 recuperati 28 milioni di euro di Preu e imposte "

ROMA – "Nei primi nove mesi del 2015 sono state concluse 528 indagini ed eseguiti 4.381 interventi, con la verbalizzazione di 4.685 soggetti e il sequestro di 411 apparecchi da gioco e 1.073 postazioni di raccolta scommesse abusive: tali interventi hanno consentito di recuperare a tassazione circa 28 milioni di euro ai fini del Preu e dell’imposta unica sulle scommesse". È quanto si legge nella documentazione  depositata dal generale Saverio Capolupo, Comandante della Guardia di Finanza, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. "Come previsto dalla manovra 2015, è stato effettuati uno specifico piano operativo  di controllo, dal 15 al 21 giugno 2015, nei confronti dei circa 5.000 operatori che non hanno aderito" alla sanatoria per i bookmaker esteri non autorizzati: "Il Corpo ha effettuato 846 interventi, con la denuncia di 371 soggetti e il sequestro di 104 punti di raccolta di scommesse abusive". Nel 2014, invece, l"a Guardia di Finanza ha svolto 766 indagini di polizia per reati in materia di giochi illegali e scommesse clandestine. Sono stati eseguiti anche 9.929 interventi ispettivi, riscontrando 3.343 violazioni, che hanno consentito di verbalizzare 10.988 soggetti e di sequestrare 1.085 apparecchi irregolari e 3.116 postazioni clandestine di raccolta scommesse. Sono stati constatati circa  70 milioni di euro di maggiori basi imponibili ai fini del prelievo erariale unico sugli apparecchi da gioco e dell’imposta unica sulle scommesse". MSC/Agipro  

Giochi, Capolupo (Guardia di Finanza): " Nel 2015 sequestrati 45 complessi aziendali per oltre un miliardo di euro"

ROMA – "Nel 2015 la Guardia di Finanza ha sequestrato 45 complessi aziendali operanti nel settore giochi e scommesse per un valore di oltre un miliardo di euro". Sono i dati relativi all’attività di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore, contenuti nella documentazione depositata dal generale Saverio Capolupo Comandante della Guardia di Finanza, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera.  MSC/Agipro

GIUSEPPE PELEGGI – AGENZIA DOGANE MONOPOLI – DIRETTORE

Peleggi (Adm): “Modello italiano funziona, serve trovare un punto di equilibrio”

ROMA – “Sul gioco il dibattito si è vivacizzato negli ultimi anni e ancor di più negli ultimi mesi. Ci sono dei punti fermi e delle questioni aperte”. E’ quanto ha detto il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi, nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Esiste un modello italiano, diverso da quelli inglese, francese e tedesco – dice ancora Peleggi – Esiste un governo che regolamenta il gioco. Il modello italiano è costruito sulle concessioni, affidate secondo regole comunitarie”. Secondo Peleggi “Non spetta all’Agenzia decidere il tipo di modello, che abbiamo trovato a dicembre 2012. Ci sembra accettabile, è un modello di regolamentazione. E’ cresciuta esigenza di tutela, ma c’è la dimensione della salute che però dipende dalla Regioni, mentre quello della sicurezza sociale nelle città dipende da sindaci e comuni. Le intersezioni sono forti e serve un punto di equilibrio. Servirà discutere su quali siano i danni sociali, rapportandosi col territorio”. PG/Agipro

Peleggi (Adm): “Raccolta a 85 miliardi, una parte importante va allo Stato”

ROMA – In Italia la raccolta del settore giochi “è intorno agli 85 miliardi, ma bisogna togliere il pay out, quello che resta una volta pagate le vincite ai giocatori, dal 2010 al 2014, è stabile a 15/16 miliardi. C’è un effetto redistributivo tra chi gioca chi vince, c’è una quota importante per lo Stato”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi, nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. PG/Agipro

Giochi, Peleggi (Adm): “Dobbiamo trovare punto di equilibrio con enti locali. Buono ma ancora difficile il controllo del gioco illegale”

“Sulla materia del gioco sappiamo tutti che il dibattito è molto vivace e si è vivacizzato negli ultimi anni, in particolare negli ultimi mesi”. Lo afferma alla Camera Giuseppe Peleggi, direttore Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, durante un seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici. “Osservando dal di dentro il meccanismo dei giochi ci rendiamo conto che ci sono delle questioni aperte – continua Peleggi –. Partiamo da questo: esiste un modello italiano, diverso da quello inglese e per alcuni aspetti da quello francese, diverso ma non troppo da quello tedesco. (In Italia, ndr) esiste un governo che regolamenta il gioco, si tratta di un modello costruito attraverso concessioni” ed è “ancora un modello che funziona. Non spetta all’Agenzia decidere il tipo di modello, noi siamo subentrati nel 2012 e il modello adottato ci sembra accettabile: è un modello forte, controllato”. Un’altra questione aperta riguarda la tutela dei cittadini: “la salute non dipende dall’Agenzia ma dalle Regioni, così come il problema della sicurezza stradale dipende dai Comuni, insomma ci muoviamo in un’area dove le intersezioni sono forti. Anche qui dobbiamo trovare un punto di equilibrio”. E poi “resta la questione delle questioni: il rapporto tra illegale e legale, su questo sono aperto a qualsiasi soluzione la politica voglia adottare”, purché il problema “si risolva. Quello che noi possiamo fare, invece, è continuare con i controlli: ad oggi il livello è buono, adeguato, nonostante le enormi difficoltà”. dar/AGIMEG

Peleggi (Adm): “Riserva statale da tutelare, proibizionismo non è soluzione contro illegale”

ROMA – La riserva statale sui giochi e le concessioni degli operatori sono “un valore difficile da tutelare a fronte di istanze territoriali restrittive”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi, nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Ma resta anche la questione principale che è il rapporto tra legale e illegale – ha detto ancora Peleggi – La politica dovrà decidere, si può anche scegliere di tenere lo Stato completamente fuori dai giochi e tornare a un proibizionismo assoluto. Ma cosa resterebbe? Scomparirebbe anche il gioco illegale? Forse non esisteva prima della gestione statale?”. PG/Agipro

Peleggi (Adm): “Settore giochi tra i più controllati: 50 mila interventi l’anno”

ROMA – La dimensione dei controlli per il settore giochi in Italia è forte e adeguata: “Su 150 mila soggetti tra bar, tabaccherie, sale, sono effettuati almeno 50 mila controlli annuali. E’ uno dei settori più controllati”. È quanto ha ribadito il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi, nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Esistono enormi difficoltà, specialmente nei controlli sul web. Molti siti sono stati chiusi, ma la guerra a questo fenomeno non è semplice. Dobbiamo stare attenti all’illegale che sostituisce il gioco legale già nell’immediato: staccare le macchine in un bar potrebbe comportare il collegamento con uno smartphone a un sito completamente illegale”. PG/Agipro

CRISTIANO CANNARSA – SOGEI – PRESIDENTE E AD

Giochi, Cannarsa (Pres. e AD Sogei): “Gestiamo 20 milioni di transazioni di gioco al giorno, ogni anno monitorati 80mila eventi sportivi”

“Sogei da sempre cerca di dare massimo supporto ai Monopoli di Stato e alla GDF. Il gioco per noi è una realtà da circa 10 anni e abbiamo avuto un coinvolgimento diretto dall’inizio nelle varie fasi e, come ricordava il direttore Peleggi, Sogei è una realtà tecnologica di altissimo livello, in quanto il settore del gioco regolato, anche con tutte le sue complessità e criticità, è un’industria a tutti gli effetti e muove il Paese dal punto di vista di aspetti di innovazione tecnologica che possono anche essere riportati anche in altri settori”. E’ quanto ha dichiarato Cristiano Cannarsa, Presidente e Ad di Sogei, nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “I sistemi di gioco, di convalida e di controllo sono le tre direttrici su cui opera Sogei.  Viaggiamo al ritmo di 20 milioni di transazioni di gioco al giorno, migliaia al minuto, e dal punto di vista di infrastruttura tecnica Sogei ha sistemi di protezioni e una logica elaborativa garantita da 150 server, con una capacità di storage di 230 terabyte. Sogei garantisce un sistema regolatorio che assicura allo Stato la raccolta e assicura ai giocatori un sistema monitorato e sicuro, il tutto contrastando il gioco illegale. Inoltre Sogei con l’Anagrafe dei conti gioco – con 6,4 milioni di conti attivi – permette di monitorare ogni singolo conto gioco e garantisce il contrasto al gioco patologico. Ad oggi sono stati inibiti 5 mila siti, con una media di 400-500 ogni anno. Noi monitoriamo 80mila eventi sportivi l’anno, di cui circa 9 mila live. Le scommesse dal vivo sono sempre più numerose e questo arricchimento del palinsesto e dell’offerta di gioco fanno sì che aumenti il numero di eventi di scommessa per ogni evento sportivo e per questo motivo si è andata complicando la complessità del monitoraggio, che resta tuttavia a livelli di eccellenza”.  cr/AGIMEG

Giochi, Cannarsa (Sogei): "Tecnologia e sicurezza dei dati fondamentali per contrasto riciclaggio e illegalità"

ROMA – "Da circa 10 anni siamo di supporto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli come partner, quindi abbiamo vissuto le varie fasi di una realtà tecnologica di altissimo livello e in continua evoluzione". Lo ha spiegato Cristiano Cannarsa, presidente e amministratore delegato di Sogei, nel corso del seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici, organizzato alla Camera dalla Commissione Finanze. "Si tratta di un sistema che conta 20 milioni di transazioni al giorno, che elabora migliaia di transazioni al minuto. – ha spiegato Cannarsa – Forniamo anche un sistema di protezione e logica garantita da 150 server. I nostri controlli sono costanti e garantiscono al giocatore un sistema sicuro e affidabile.  – ha aggiunto Cannarsa – E’ grande l’impegno nel contrasto al gioco illegale, elemento chiave anche nell’aspetto tecnologico che consente di fare controlli più elevati e veloci".  L’anagrafe dei conti gioco "che oggi ha 6,4 milioni di conti attivi, consente di rilevare l’andamento di ciascun conto anche per contrastare il riciclaggio e prevenire atteggiamenti compulsivi – ha evidenziato ancora Cannarsa – Per quanto riguarda il processo di inibizione dei siti non autorizzati, questi oggi sono circa 5 mila e si è avuta una concentrazione soprattutto nei primi anni. Oggi – ha aggiunto – siamo sui 400-500 siti oscurati ogni anno. Il monitoraggio per l’inibizione e quello dei tentativi di accesso sono fondamentali. Abbiamo anche incrementato il sistema ’Gioco Anomalo Scommesse Sportive’ che, in un match come Catania-Trapani ad esempio, grazie a una segnalazione del sistema ci ha consentito di rilevare l’anomalia e segnalarla alle autorità di competenza. Il Fraud detection – ha aggiunto Cannarsa – è un aspetto su cui abbiamo lavorato molto di recente, realizzato mettendo insieme più strumenti informatici e arricchito con big data di tipo investigativo, ad esempio l’analisi di dialoghi e commenti su siti di gioco illegali attraverso i social network. E’ un’attività – ha concluso – su cui andremo avanti e che mette a frutto esperienze dell’Agenzia delle Dogane per la loro componente di regolazione, della Guardia di Finanza per la sua conoscenza investigativa, e che ha permesso di realizzare uno strumento che velocizza un’attività investigativa che avrebbe, altrimenti, richiesto molto tempo".   FP/Agipro

STEFANO SELLI – CONFINDUSTRIA RADIO E TELEVISIONI – VICE PRESIDENTE

Giochi, Selli (Confindustria Radio Televisioni): "Disponibili a soluzione condivisa per evitare divieto di pubblicità"

ROMA – "Siamo disponibili a trovare una soluzione condivisa pur di evitare il divieto totale della pubblicità del gioco". Lo ha detto, a margine del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera, Stefano Selli, vicepresidente di Confindustria Radio Televisioni. "Sicuramente non si può negare l’esistenza di un problema di eccessiva dipendenza dal gioco, ma non credo che il divieto totale possa risolvere la situazione. Siamo disponibili ad attuare interventi anche più restrittivi sui contenuti dei messaggi e sulla loro diffusione e a ospitare campagne di sensibilizzazione sui rischi della dipendenza". MSC/Agipro  

Giochi, Selli (Confindustria Radio Televisioni): "Su pubblicità serve approccio equilibrato e non proibizionistico"

ROMA – "Ci preccupa l’approccio al tema della pubblicità sui giochi, perché è un argomento che può andare facilmente in pasto a spinte forti, facendo venir meno altre forme di controllo". Così Stefano Selli, vicepresidente di Confindustria Radio Televisioni, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. "Auspichiamo che il tema del divieto di pubblicità sia affrontato in Parlamento e non nella legge di stabilità. Serve un contesto ragionato ed equilibrato che ascolti le ragioni di tutti". Selli spiega che "siamo sì interessati all’aspetto economico della questione, ma siamo anche disponibili a ulteriori misure restrittive sul messaggio, sui testimonial, sui valori trasmessi dalla pubblicità. Siamo aperti a forme di comunicazione che spieghino i rischi del gioco eccessivo e che rafforzino il concetto di gioco legale". Proprio la distinzione tra gioco lecito e gioco non autorizzato è uno dei punti fondamentali della pubblicità, "importante per distinguere ciò che è legale da ciò che non lo è". Il vicepresidente auspica "un approccio sereno e di disponibilità per campagne di comunicazioni efficaci anche sui rischi e sulla tutela dei soggetti più deboli. Speriamo che l’argomento non venga affrontato con un approccio proibizionistico". LL/Agipro

Giochi, Selli (Confindustria Radio Televisioni): “Sulla pubblicità serve contesto ragionato ed equilibrato, no ad approccio proibizionistico”

 "Auspichiamo che il tema del divieto di pubblicità sia affrontato in Parlamento e non nella legge di stabilità. Serve un contesto ragionato ed equilibrato che ascolti le ragioni di tutti. Siamo preoccupati dall'approccio al tema della pubblicità sui giochi: è un argomento che può andare facilmente in pasto a spinte forti, facendo venir meno altre forme di controllo". E’ quanto ha dichiarato  Stefano Selli, vicepresidente di Confindustria Radio Televisioni, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. “Serve un approccio sereno per campagne di comunicazioni efficaci tenendo in considerazione i rischi e garantendo la tutela dei soggetti più deboli. Speriamo che l'argomento non venga affrontato con un approccio proibizionistico”. Selli ha inoltre riportato i dati Nielsen in tema di investimenti pubblicitari: “Lo scorso anno sono stati investiti nei primi nove mesi 58,5 milioni di euro, di cui 35,5 in concorsi pronostici, 14,8 nell’online, 8,2 milioni nelle lotterie. In tema di mezzi di diffusione, 51 milioni sul mezzo televisivo, 1 su radio e 5 su carta stampata”. cr/AGIMEG

MASSIMO PASSAMONTI – CONFINDUSTRIA SISTEMA GIOCO – PRESIDENTE

Passamonti (Sgi): “Controlli vanificati da norme contraddittorie, a rischio partecipazione per prossimi bandi di gara”

ROMA – “Condivido l’approccio del direttore Peleggi. Il modello funziona, ma serve capire il punto di caduta. I controlli vengono vanificati da un quadro normativo contraddittorio che ha consentito, ad esempio, il fenomeno dei centri trasmissione dati, ancora presenti in maniera diffusa sul territorio”. E’ quanto ha detto Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia – federazione del settore aderente a Confindustria, che riunisce Astro, Federbingo, Federippodromi, Giochi e Società e Acmi – nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Siamo in difficoltà rispetto alle norme che prevedono i bandi di gara contenuti nella stabilità – ha detto ancora Passamonti – in particolare per le aziende è difficile trovare finanziamenti, che si basano sulla credibilità delle norme. Si rischia di bucare le previsioni di gettito previste per il 2016. PG/Agipro

Passamonti (Sgi): “Proibizionismo degli enti locali farà esplodere illegale, tassa da 500 milioni va rimossa”

ROMA – “Si deve consentire un’offerta di gioco legale. L’80% dei punti a Milano verrebbero chiusi dalle norme regionali e comunali sulle distanze”. E’ quanto ha sottolineato Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Dal prossimo 1 gennaio a Genova diventeranno operative norme di espulsione del gioco legale. A Genova, Trento e Bolzano – dove il gioco legale è stato espulso – come rilevato anche da Guardi di Finanza, è esploso il fenomeno dei totem, nel 2016 avremo ne avremo centinaia di migliaia in tutta Italia, apparecchi che allo Stato non daranno soldi in tasse”. “Non aver attuato la delega fiscale nella parte sui giochi è stato un gravissimo errore – ha proseguito Passamonti – mentre sono stati adottati provvedimenti punitivi come l’extra tassa, iniqua, da 500 milioni per il settore slot. E’ una tassa che va rimossa, perché mette a rischio gli equilibri economici delle aziende”. PG/Agipro

Passamonti (Sgi): “Pubblicità, basta approcci ideologici: divieto danneggia i cittadini”

ROMA – “Continua a esserci un approccio ideologico sulla pubblicità. Il gioco è sceso al 21esimo posto nel ranking dei settori merceologici. Non esiste al mondo un Paese che non abbia l’obbligo di pubblicizzare i prodotti legali, come il gioco. Anche a livello comunitario si ritiene necessario pubblicizzare il gioco legale per dare informazioni e permettere di distinguere l’offerta illegale”. E’ quanto ha ribadito Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. Un divieto di pubblicità “rischia di danneggiare i cittadini – ha detto ancora Passamonti – Serve un approccio laico per un settore che impegna aziende importanti e che per milioni di italiani è fonte di divertimento, la spesa media reale è di 2 euro al giorno. Leggo di recenti studi presentati oggi dalla Camera di Commercio di Roma in cui si mettono in relazione il fenomeno dei compro oro con il gioco – ha detto ancora – Sono studi del 2012 che non tengono conto del fatto che i compro oro nel frattempo sono stati drasticamente ridotti, un approccio del genere non aiuta, anzi rischia di far diventare incontri come questi occasioni sprecate”. PG/Agipro

Giochi, Passamonti (Sistema Gioco Italia): “Se non sarà rimossa la tassa dei 500 milioni il sistema rischia di implodere. Oscurare la pubblicità sul gioco rafforza l’illegalità”

 “Faccio un appello a governo e Parlamento: bisogna rimuovere la tassa di 500 milioni o il sistema verrà messo duramente alla prova”. Lo afferma alla Camera Massimo Passamonti, presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia durante un seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici, ricordando che “la delega fiscale caduta è stata un’occasione persa” e ora “la legge di Stabilità rischia di essere ulteriormente punitiva, compromettendo seriamente l’equilibrio delle aziende” del settore. Inoltre la manovra appena licenziata dal Senato “rischia di produrre la mancata produzione di gettito: se non si mette mano alle distorsioni, nel 2016 si ripeterà la stessa esperienza dell’anno precedente”. Riguardo il tema della pubblicità, il manager evidenzia che “l’atteggiamento oscurantista che si sta portando avanti rafforza soltanto il gioco illegale”. Proprio per questo l’invito è a “ragionare seriamente tutti uniti intorno a un tavolo”. Passamonti si rifà agli interventi che lo hanno preceduto sottolineando che “in Italia esiste un modello che funziona. Nel corso di questi anni abbiamo assistito a modifiche delle norme e delle regolamentazioni. Già dal 2009 era evidente che i controlli venivano vanificati da un quadro normativo non corrispondente: c’è un problema di coordinamento” nella normativa tra Stato centrale ed enti locali. Il problema della legalità “è fondamentale, e si sposa con la possibilità di esercitare il gioco legale”. A questo proposito Passamonti cita i capoluoghi lombardo e ligure evidenziando che “a Milano l’80% dei punti dovrebbe essere chiusi” mentre “su Genova dal 2016 si rischiano provvedimenti espulsivi”. dar/AGIMEG

VERONICA NICOTRA – ANCI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI) – SEGRETARIO GENERALE

Giochi, Nicotra (Segr. Gen. Anci): “Serve maggiore interlocuzione con il MEF e regole certe per Comuni in tema di giurisprudenza amministrativa”

 “Il tema del gioco tocca la sensibilità dei Comuni e l’Anci ha prodotto varie iniziative sia di carattere normativo che volte a sensibilizzare sul tema. C’è in campo un lavoro in corso da parte delle amministrazioni centrali competenti per sviluppare i principi di delega previsti nella stabilità”. E’ quanto ha dichiarato Veronica Nicotra, Segretario generale dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “Noi non abbiamo avuto interlocuzione con il Mef, sarebbe auspicabile che il sistema dei Comuni fosse coinvolto. Serve superare il quadro normativo che in parte è oggetto di continui interventi da parte della giurisprudenza amministrativa e che non consente a operatori, Comuni e addetti ai lavori certezza delle regole. Inoltre c’è l’esigenza di tutelare i cittadini regolamentando la presenza della infrastruttura del gioco sul territorio e in particolare le fasce più deboli”, ha concluso Nicotra. cr/AGIMEG

Giochi, Nicotra (Anci): "Necessario quadro normativo condiviso che chiarisca competenze enti locali"

ROMA – "L’obiettivo condiviso è superare un quadro normativo che in parte è oggetto di continui interventi da parte dei giudici amministrativi e che non consente a Comuni, amministrazioni e operatori la certezza delle regole". Lo ha detto Veronica Nicotra, segretaria generale dell’Anci, nel corso del seminario istituzionale sul gioco organizzato dalla Commissione Finanze della Camera. "Quello del gioco è un tema che tocca la sensibilità dei Comuni e Anci ha prodotto varie iniziative sia di carattere normativo che di sensibilizzazione per promuovere un percorso articolato che toccasse vari aspetti. Sappiamo – ha aggiunto – che c’è in corso un lavoro da parte delle amministrazioni centrali competenti per sviluppare i principi contenuti nella delega fiscale. Su questo non abbiamo avuto un’interlocuzione con il Mef e sarebbe auspicabile che il sistema Comuni fosse coinvolto". E’ necessaria "certezza delle regole – ha chiarito Veronica Nicotra – le iniziative singole sicuramente sono segno di una sensibilità presente a livello territoriale sul tema e la tutela delle fasce deboli è un tema importante. Anci – ha concluso – ha lavorato con vari soggetti elaborando linee guida che consentissero ai Comuni di regolare la materia, ma serve una risposta definitiva del legislatore al quadro delle competenze comunali, regionali e nazionali anche in relazione a un gettito importante a livello nazionale". SA/Agipro  

GUGLIELMO ANGELOZZI – ACADI (ASS. CONCESSIONARI APPARECCHI) – PRESIDENTE

Giochi, Angelozzi (Pres. Acadi): “Settore apparecchi paga eccesso di offerta, disallineamento tra Stato ed Enti locali e instabilità del quadro normativo”

“Il settore degli apparecchi rappresenta la metà della raccolta dei giochi e dà lavoro a 250 mila persone. Le aziende al loro interno hanno investito 4,5 miliardi di euro negli ultimi cinque anni. Il settore oggi è nel momento più complesso della sua storia. C’è un eccesso di offerta, un disallineamento tra Stato e enti locali, ludopatia e instabilità del quadro normativo”. E’ quanto ha dichiarato Gugliemo Angelozzi (Pres. Acadi), nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “Su questi punti Acadi ha posizione chiara da tempo: siamo disponibili a diminuzione certa di apparecchi, con un’evoluzione tecnologica che consenta maggiore controllo delle macchine. Gli enti locali sono intervenuti all’interno di un vuoto normativo per rispondere a un eccesso di offerta, evidenziando un problema politico, pero’ va detto che gli strumenti tecnici sono stati controproducenti o inefficaci. Secondo i dati della Gdf si è avuta una espulsione del gioco lecito lasciando spazio al gioco illecito. Servono inoltre investimenti in materia di prevenzione alle dipendenze di gioco”. Angelozzi punta poi il dito sulla tassa da 500 milioni che grava sul settore: “L’aliquota fiscale applicata alle Vlt è del 53% superiore rispetto a quanto stabilito al momento dell’investimento. Auspico una ridefinizione del carico fiscale e strumenti tecnici più efficaci di quelli utilizzati finora”, ha concluso il presidente di Acadi. cr/AGIMEG

Giochi, Angelozzi (Acadi): “Servono norme stabili e revisione del prelievo fiscale”

ROMA – Il settore gioco, per recuperare credibilità fra gli investitori internazionali, ha bisogno di norme più stabili e di una revisione del carico fiscale, in particolare per il settore degli apparecchi slot e Vlt. E’ quanto ha sottolineato Guglielmo Angelozzi, presidente di Acadi, durante il seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Il settore ha vissuto fasi di instabilità regolatoria e fiscale: in particolare il comparto degli apparecchi nel corso degli anni ha visto un peggioramento delle concessioni già assegnate, con problemi per la reputazione valutata dagli investitori internazionali. Al momento la tassazione delle Vlt è superiore del 53% rispetto alla fase di aggiudicazione – ha detto ancora – Moody’s, Standard & Poor e altri istituti hanno abbassato i rating, gli investitori non credono più nel settore, con conseguenze su occupazione e indotto, con una avanzata dell’illegale che ha ricadute anche sul sociale. Gli apparecchi sono poi collegati alla redditività anche di altri settore come scommesse e bingo. Serve rivedere carico fiscale con strumenti più efficaci”. Angelozzi ha ricordato che le aziende “negli ultimi anni hanno effettuato investimenti per 4,8 miliardi di euro, il 50% riferibile a operatori esteri. Il settore affronta due ordini di problemi: la mancata approvazione della delega e la nuova legge di stabilità, mentre l’opinione avverte un eccesso di offerta". Tra le questioni da risolvere, poi, c’è "il disallineamento tra stato ed enti locali che hanno adottato strumenti controproducenti o inefficaci per limitare l’offerta. Il proibizionismo – ha aggiunto Angelozzi – ha prodotto l’espulsione del gioco lecito, la sostituzione con illegale e l’aumento della dipendenza. Le distanze da luoghi sensibili non servono ad aumentare la distanza delle persone dal pericolo, e la razionalizzazione dell’offerta consentirebbe una discussione più pacata".  In merito, poi, al gioco patologico, al gioco illegale e ai minori, Angelozzi ha chiarito che "serve partire da numeri e fatti. Serve una ricerca e uno sforzo istituzionale, anche sulle correlazioni tra questi problemi, come dipendenza e gioco illegale, magari utilizzando fonti già disponibili, che aiuterebbero a combattere anche il gioco minorile. Servono – ha concluso – risorse per ricerca, prevenzione e informazione, e il gioco problematico e quello minorile vanno affrontati anche in rapporto all’illegale, problema che spesso viene tralasciato". PG/Agipro — 

EDWINA LICARI – MALTA GAMING AUTORITY – RESP. UFFICIO LEGALE

Giochi, Licari (reps. legale MGA): “Il gioco deve passare per regole più flessibili, in accordo con gli enti regolatori”

“Malta è stata la prima a definire un quadro legislativo per il gioco a distanza, nel 2004. Anche se dopo 11 anni questo modello continua a funzionare, pensiamo che si debba tenere conto dell’innovazione tecnologica, che ha eliminato la separazione tra gioco terrestre e gioco online. Anche i terminali delle sale giochi sono collegati centralmente”. E’ quanto spiega Edwina Licari, responsabile dell’ufficio legale della Malta Gaming Authority, che a margine della serie di convegni dell’MiGS di Malta ha svelato alcune delle novità proposte per le società che necessitano di una licenza per il gioco online. “L’idea  è passare dalla quattro attuali licenze a due. Una per le società che offrono gioco online e una per quelle che fanno service provider. L’idea – ha svelato in un’intervista a TS (domani in edicola la versione integrale) – è quella di semplificare il gioco, mantenendo alti i livelli di sicurezza e un rapporto di forte collaborazione con gli enti regolatori”. lp/AGIMEG

VALERIE PEANO – AVVOCATO GAMING

Giochi, Peano (avv. Gaming): "No a divieto pubblicità, necessario orientare consumatore verso offerta legale"

ROMA – "Sul tema della pubblicità del gioco la raccomandazione della Commissione Europea del luglio 2014 ha dato delle indicazioni e nessuno degli stati membri ha deciso di adottare un approccio proibizionistico sul gioco legale, anche perché non ci sono ricerche scientifiche che supportano questo divieto". Lo ha evidenziato Valerie Peano, avvocato e consulente legale di diverse aziende di gaming, intervenendo nel corso del seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. "La Commissione – ha aggiunto la Peano – ha anche indicato come orientare il consumatore verso l’offerta legale e dissuaderlo dall’illegale. Inoltre se pensiamo ad internet, come spiegava prima Sogei, sono oltre 5 mila i siti inibiti e pensiamo a quanto ammonterebbe questo elenco se si aggiungessero quelli legati alla promozione pubblicitaria del gioco, banner, link a siti affiliati e così via. Per sostenere la credibilità dell’approccio pubblico, dunque, servirebbe inquadrare meglio la pubblicità sul gioco perfezionando la normativa vigente ma senza vietarla". In merito alle misure contenute nella legge di stabilità, poi, l’avvocato Peano ha spiegato: "Con i bandi previsti dal testo non solo l’operatore italiano non ha la certezza di poter operare ma anche l’investitore straniero non è interessato a intervenire a causa della mancata certezza del diritto per norme nazionali poco chiare e per norme locali esistenti. Si rischia – ha chiarito – che attraverso procedure di assegnazione con regole poco chiare si arrivi alla disapplicazione a livello europeo di queste norme". In merito alla nuova sanatoria per bookmaker non autorizzati, infine, "è difficile sostenere che l’adesione possa essere propedeutica a una successiva partecipazione al bando di gara perché si introduce un elemento di fiscalità che rischierebbe sanzioni a livello europeo". Tutte elementi, ha concluso Valerie Peano, che chiariscono quanto sia "necessaria una riflessione organica sull’intero settore, anticipando alcuni temi già con la legge di stabilità". FP/Agipro

GRAHAM WOOD – BET365

Giochi, Graham Wood (BET365): “Chiediamo tassa sul margine per contrastare offerta siti offshore”

“Abbiamo una forte  concorrenza di siti offshore e abbiamo una tassa sul turnover e non sul margine, cio’ significa che non possiamo offrire la gamma di prodotti che i nostri concorrenti sono in grado di offrire. Chiediamo di avere una tassa sul margine, così diamo quote migliori ai nostri scommettitori, inoltre riusciamo a ridurre il match fixing”. E’ quanto chiede Graham Wood di Bet365 nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. cr/AGIMEG

Wood (Bet365): “Scommesse, con tassa sul margine combattiamo gioco offshore e anomalie sportive”

ROMA – “Grazie ai Monopoli e a Sogei abbiamo strumenti molto precisi per combattere fenomeni di riciclaggio e anomalie per tutelarci e tutelare giocatori. Ma purtroppo subiamo la concorrenza degli operatori offshore: noi paghiamo una tassa sul volume di gioco che non ci permette di offrire quote competitive”. E’ quanto ha sottolineato Graham Wood, dell’operatore di gioco online Bet365, intervenuto al seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Con una tassazione sul margine avremmo una leva economica che ci permetterebbe di convincere scommettitori a giocare con noi e non con operatori non autorizzati – ha detto ancora – un intervento del genere, grazie a un maggiore controllo, conterrebbe anche la corruzione sportiva: grazie a Sogei possiamo vedere anomalie e segnalarle ai Monopoli. L’identica questione vale anche per il riciclaggio: con una tassazione sul margine possiamo ridurre i problemi che ricadono anche sulle nostre spalle e questo aiuterebbe tutti”. PG/Agipro

FABIO CAIROLI – LOTTOMATICA – AD

Giochi, Cairoli (Ad Lottomatica): “Il proibizionismo non è la soluzione, servono stabilità e certezze normative”

“Igt è presente in 100 paesi con un fatturato di 6 miliardi di dollari, di cui 1,7 miliardi in Italia. In Italia operiamo con Lottomatica con 1700 dipendenti e siamo leader nella filiera: degli 8 miliardi di entrate erariali, circa la metà provengono dalla gestione di Lottomatica”. E’ quanto ha dichiarato Fabio Cairoli, Amministratore delegato di Lottomatica, nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “Si sta parlando molto di giochi in Parlamento: si parla di un’industria molto complessa, ma il proibizionismo non risolve i problemi, anzi si riportano i giocatori nel rischio della clandestinità, oltre a mettere a repentaglio le entrate erariali. La regolamentazione è frutto dell’impegno del Parlamento, ma i veri temi secondo noi sono dare stabilità e certezza normativa e provare a uscire da logiche che non hanno nulla a che fare dagli impatti del gioco: ogni eccesso fa male. In questa industria c’è un solo modello: tanti che giocano poco. Quotidianamente ogni italiano spende poco più dell’equivalente di un caffè. Un riordino del settore dovrebbe rivolgersi a obiettivi sociali, come accade in Uk, dove le entrate vengono reinvestite nella società”. cr/AGIMEG

Cairoli (Lottomatica): “Riordino del settore con tassa di scopo e coinvolgimento enti locali”

ROMA – “Non si risolvono i problemi di un modello che dimostra di essere sostenibile vietando. L’Italia è diventata un modello internazionale per l’emersione del gioco illegale, grazie a un sistema robusto e sofisticato, ma si può trarre spunto da Uk e da altri paesi anglossasoni, in questi paesi esiste la tassa di scopo, con obiettivi prefissati di pubblica utilità, e proventi destinati a scuole o sanità”. E’ quanto ha detto Fabio Attilio Cairoli, Amministratore Delegato di Lottomatica, intervenendo al seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. “Il riordino del settore potrebbe muoversi in questa direzione coinvolgendo anche gli enti locali – ha detto ancora – Il punto non è stabilire la riserva statale sul gioco, serve dialogare con tutti i soggetti coinvolti, per arrivare a un quadro regolatorio condiviso e soprattutto stabile nel tempo”. Cairoli ha sottolineato che “metà delle entrate per l’erario, circa 4 miliardi, vengono da prodotti gestiti da Lottomatica. Siamo un’azienda internazionale da sempre attenta alla responsabilità sociale. Purtroppo in questi anni la politica ha scelto di occuparsi del settore giochi sempre in occasione delle leggi di stabilità, mentre non si è proseguito il lavoro della delega fiscale. L’approccio proibizionista non aiuta, riordinare il settore è ancora possibile senza perdere di vista sostenibilità del mercato, a vantaggio dei giocatori”. PG/Agipro

DOMENICO DISTANTE – SAPAR (ASS. GESTORI E PRODUTTORI APPARECCHI) – VICE PRESIDENTE

Giochi, Distante (Sapar): "Totem sono problema grave sul territorio, necessarie regole chiare e sanzioni pesanti"

ROMA – "Le leggi regionali e comunali stanno emarginando il gioco legale, ma sul territorio un problema grave è rappresentato dai totem che non rispettano alcuna norma come quelle che invece sono tenuti a rispettare le sale che ospitano apparecchi legali". Lo ha detto Domenico Distante, vicepresidente di Sapar, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. "Abbiamo denunciato più volte questa situazione senza avere risposta: dobbiamo dare alle forze dell’ordine la possibilità di sequestrare questi apparecchi o di sanzionarli pesantemente, perché gli operatori legali non ce la fanno più", ha concluso. MSC/Agipro

Giochi, Distante (Sapar): “Pene più severe per chi istalla apparecchi non a norma”

 “Dobbiamo dare opportunità alla Gdf di poter sequestrare gli apparecchi illegali di operatori non autorizzati. Non possiamo permettere che gli apparecchi vengano dissequestrati in poche ore. Servono pene più severe per chi installa i totem che fanno concorrenza illegale a chi invece installa gli apparecchi in modo regolare. Chiediamo un aiuto in sede governativa”. Questa la richiesta di Domenico Distante, vicepresidente vicario nazionale di Sapar, nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. cr/AGIMEG

RAFFAELE CURCIO – SAPAR – PRESIDENTE

Giochi, Curcio (Sapar): "Serve revisione organica del settore, non interventi spot"

"Siamo ancora scioccati dalla legge (di Stabilità, ndr) dell'anno scorso che già ne sta arrivando un'altra: manca una certezza della norma a regolare l'offerta in maniera omogenea. Il quadro va omogeneizzato, ma per tutte le offerte di gioco". Lo afferma alla Camera durante un seminario sui giochi Raffaele Curcio, presidente di Sapar, invitando a "prestare attenzione, a ricordarci di tutti i soggetti della filiera". Per il manager una "revisione organica di tutto il settore, non a spot, è necessaria". dar/AGIMEG

EMILIO PETRONE – SISAL – AD

Giochi, Petrone (Sisal): “Non sostenibile tassa dei 500 milioni. Senza regolamentazione territoriale settore destinato a essere sostituito con quello illegale”

Sulla distribuzione territoriale delle sale da gioco "il problema non è solo Stato/enti locali ma di sopravvivenza del settore e non regolarlo significa far morire il settore". Lo afferma alla Camera. L'a.d. di Sisal, Emilio Petrone, durante un seminario sui giochi, evidenziando che "il tema della regolamentazione territoriale se non gestito porta alla scomparsa del gioco legale in Italia e alla sostituzione con il gioco illegale. Ad esempio a Milano, se applichiamo il cosiddetto distanziometro, la stragrande maggioranza delle sale sarebbe fuori" dalla legalità. Il manager osserva che "abbiamo due situazioni in collisione: da una parte si costituisce una gara, dall'altra non sappiamo se poi questi punti possiamo aprirli". Petrone invita a "trovare una soluzione sulla tassa dei 500 milioni, che così non è sostenibile dalla filiera. Bisogna intervenire, per esempio attraverso la razionalizzazione del Preu e renderlo sostenibile per la filiera e implementabile da parte nostra". dar/AGIMEG

Petrone (Sisal): “Tassa da 500 milioni da cambiare, norme locali fanno scomparire gioco legale”

ROMA – Il prelievo extra su slot e Vlt previsto dalla legge di stabilità è un tema che preoccupa il settore e mette a rischio la sopravvivenza di “tantissime aziende”. E’ quanto ha sottolineato Emilio Petrone, Amministratore Delegato del Gruppo Sisal, durante il seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. La legge di stabilità 2015 prevede che la filiera versi per i prossimi due anni “oltre un miliardo di euro di prelievo da riduzione dei margini sta portando alla morte di tantissime aziende della filiera, una soluzione è trovare soluzioni diverse per contribuire in maniera diversa, così è insostenibile. Ma non è solo l’entità della tassa da 500 milioni – dice ancora Petrone –  ma anche la modalità: i concessionari hanno dovuto fare anche gli esattori e questo ne ha ridotto l’efficacia. Serve omogenizzare queste due norme, magari con un intervento sul prelievo erariale, per renderlo sostenibile per la filiera e implementabile per noi che dobbiamo eseguirlo”. Altro tema che preoccupa è quello della “regolamentazione territoriale, che se non gestito porta alla scomparsa del gioco legale e regolamentato – ha detto acnora Petrone nel corso del suo intervento – Applicare degli strumenti come i distanziometri significa cancellare il gioco legale, che verrebbe sostituito da offerte illegale. Questo rende difficile per noi fare il nostro lavoro, ma anche per lo Stato raggiungere i propri obiettivi. Come possiamo ottenere investimenti per partecipare alla gara scommesse, se poi quei punti non si sa se potranno essere operativi. Non è solo un tema tra Stato ed enti locali, ma di sopravvivenza del settore”. PG/agipro

Petrone (Sisal): “Tassa da 500 milioni da cambiare, norme locali fanno scomparire gioco legale”

ROMA – Il prelievo extra su slot e Vlt previsto dalla legge di stabilità è un tema che preoccupa il settore e mette a rischio la sopravvivenza di “tantissime aziende”. E’ quanto ha sottolineato Emilio Petrone, Amministratore Delegato del Gruppo Sisal, durante il seminario istituzionale sul gioco in corso alla Commissione Finanze della Camera. La legge di stabilità 2015 prevede che la filiera versi per i prossimi due anni “oltre un miliardo di euro di prelievo da riduzione dei margini sta portando alla morte di tantissime aziende della filiera, una soluzione è trovare soluzioni diverse per contribuire in maniera diversa, così è insostenibile. Ma non è solo l’entità della tassa da 500 milioni – dice ancora Petrone –  ma anche la modalità: i concessionari hanno dovuto fare anche gli esattori e questo ne ha ridotto l’efficacia. Serve omogenizzare queste due norme, magari con un intervento sul prelievo erariale, per renderlo sostenibile per la filiera e implementabile per noi che dobbiamo eseguirlo”. Altro tema che preoccupa è quello della “regolamentazione territoriale, che se non gestito porta alla scomparsa del gioco legale e regolamentato – ha detto acnora Petrone nel corso del suo intervento – Applicare degli strumenti come i distanziometri significa cancellare il gioco legale, che verrebbe sostituito da offerte illegale. Questo rende difficile per noi fare il nostro lavoro, ma anche per lo Stato raggiungere i propri obiettivi. Come possiamo ottenere investimenti per partecipare alla gara scommesse, se poi quei punti non si sa se potranno essere operativi. Non è solo un tema tra Stato ed enti locali, ma di sopravvivenza del settore”. PG/agipro

MAURIZIO UGHI – AGISCO – VICE PRESIDENTE

Ughi (Agisco): "Atteggiamento contraddittorio dello Stato, monopolio sul gioco non esiste"

ROMA – "Di fatto, il monopolio dello Stato sul gioco non esiste, in particolare nel settore delle scommesse, dove persistono delle imprese transfrontaliere che di fatto operani sul territorio italiano senza regole. Se il gioco non è controllato, è li che si crea la dipendenza". Lo ha evidenziato Maurizio Ughi, vicepresidente di Agisco, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera. "C’è un atteggiamento contraddittorio da parte dello Stato che da un lato si batte contro il gioco minorile e dall’altro ha previsto, nella legge di stabilità, l’apertura di 5.000 corner in cui possono entrare anche i minori", ha spiegato Ughi. "A questo – ha concluso – si aggiunge anche il fatto che, nel frattempo, Comuni e Regioni hanno legiferato per conto loro, senza permettere alle aziende legali di aprire". MSC/Agipro     

Giochi, Ughi (Agisco): “Manca percorso definito in tema di giochi, in Italia rete parallela di soggetti transfrontalieri”

 “L’offerta sul territorio in Italia viaggia su una rete parallela con soggetti transfrontalieri che offrono gioco. Non si vede un percorso definito in tema di giochi. Se il gioco non è controllato e controllabile da lì parte la dipendenza. Due sono i motivi che hanno minato i monopolio di stato: i transfrontalieri e che i comuni e regioni hanno legiferato per conto loro. In questo momento c’è un progetto di legge, che è la stabilità, che è anche un test nei confronti dello Stato”. Lo ha detto Maurizio Ughi, vicepresidente Agisco, nel corso del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. cr/AGIMEG

SALVATORE BARBIERI – ASCOB (BINGO) – PRESIDENTE

Giochi, Barbieri (Ascob): "Con questo bando di gara restano fuori oltre 60 sale bingo"

Per l'ennesima volta viene pubblicato il bando di gara, ma non sappiamo se in quella location possiamo aprire o meno, insomma ci sono delle grossissime problematiche non ancora risolte". Lo afferma alla Camera durante un seminario sui giochi il presidente di Ascob, Salvatore Barbieri, criticando le misure contenute nell'articolo 48 del ddl Stabilità. "Con questo bando di gara circa 64 sale bingo rischiano di non partecipare e stanno già facendo richiesta ai Comuni per sale dedicate – aggiunge il manager -. Il bando deve essere fatto bene, tenendo in considerazione le norme locali". dar/AGIMEG

ALESSANDRO ARONICA – ADM – VICE DIRETTORE

Giochi, Aronica (vice dir.Adm): "Nostro modello forte ma da perfezionare. Necessario lavorare su tema tassazione"

"Il modello italiano è basato su un controllo severo, forte, mirante a spiazzare gioco illegale", anche se "naturalmente va perfezionato". Lo afferma il vice direttore dell'Area Monopoli, Alessandro Aronica, osservando che nel corso del seminario sui giochi "sono emersi alcuni punti comuni: innanzitutto l'esigenza di un accordo Stato/enti locali, che credo sia all'attenzione anche del decisore politico, ed è da noi sempre sottolineato. C'è poi una norma (sulla tassazione, ndr) che deve essere riconsiderata, anche alla luce di recenti sentenze, per generare il minino di contenzioso possibile. Il tema dell'eccesso di tassazione è intriso di valutazioni politiche, quindi dobbiamo fare un passo indietro. Sulla lotta al gioco illegale, qualcosa si può fare anche dal punto di vista normativo per farci operare più efficacemente". dar/AGIMEG

Giochi, Aronica (Adm): "Necessario accordo Stato-enti locali e riduzione eccesso offerta"

ROMA – "L’esigenza di un accordo Stato-enti locali è un punto importante, all’attenzione della legge di stabilità, così come l’esigenza di regole sulla tassazione che non siano ambigue, ma la norma va riconsiderata, anche alla luce di recenti sentenze". Lo ha detto il vicedirettore dell’area Monopoli dell’Agenzia delle Dogane, Alessandro Aronica, nel corso del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera, in cui ha ricordato che, "per quanto riguarda la tassa da 500 milioni, attualmente sono arrivati 320 milioni". Aronica ha, poi, ribadito "l’esigenza di ridurre un eccesso di offerta", ma bisogna ricordare che anche se "dal 2008 al 2014 c’è stata un’esplosione del giro d’affari, nella spesa dei giochi gli incrementi sono molto più contenuti, con una sostanziale stabilizzazione negli ultimi anni". Il problema della dipendenza però "merita di essere attentamente monitorato ed è  giusto che ci siano delle indagini specifiche sul tema. Siamo disponibili a promuovere una ricerca indipendente sui numeri della patologia". MSC/Agipro

FEDERICO GINATO – DEPUTATO PD

Giochi, Ginato (PD): "Impegno per creare norma completa e equilibrata per tutti"

ROMA – "Già con l’articolo 14 della delega fiscale ci siamo impegnati per creare norma equilibrata per tutti. E’ evidente che è necessario dare quadro completo all’intero settore e l’impegno è di farlo nel più breve tempo possibile". Lo ha spiegato Federico Ginato (PD) nel corso del seminario istituzionale sul gioco organizzato dalla Commissione Finanze della Camera. "La riserva statale è necessaria e va trovato una sorta di patto politico, prima che economico, con gli enti locali. – ha aggiunto Ginato nel corso del suo intervento – Anche se volessimo ribadire la riserva statale con una legge esiste un problema di ordine costituzionale legato al fatto che sindaci e enti locali hanno il dovere di tutelare i cittadini. Dunque c’è una sorta di conflittualità tra poteri dello Stato".  Sul tema, ha aggiunto Ginato, "l’opinione pubblica è molto sensibile e la questione va affrontata sedendosi a un tavolo e definendo obiettivi e offerta. Si è parlato – ha spiegato – di una riduzione dell’offerta, ma io io credo bisogni dare un limite, un tetto su cui poi confrontarsi con gli enti locali, proprio come previsto dall’articolo 14 della delega fiscale. Siamo favorevoli, inoltre, all’evoluzione degli apparecchi dal punto di vista tecnologico, le cosiddette ’mini-vlt’ per interderci, ma è necessaria una rimodulazione della tassazione e del payout". Sulla pubblicità, infine, Ginato ha chiarito: "Sarà un lavoro faticoso ma lo faremo nell’interesse di tutti". SA/Agipro

MAURIZIO BERNARDO – PRESIDENTE 6 COMMISSIONE FINANZE CAMERA DEI DEPUTATI

Giochi, Bernardo (pres. Comm. Finanze): "Settore chiede certezze, necessaria riforma completa"

ROMA – "E’ chiaro a tutti che servono certezze e credo che nella legge stabilità diremo delle cose anche se abbiamo già ribadito di fronte al  sottosegretario Baretta che è necessaria una riforma completa del settore". Lo ha detto Maurizio Bernardo, presidente della Commissione Finanze della Camera, al termine del seminario istituzionale sul gioco organizzato oggi. "L’incontro di oggi cade a proposito ed è stato molto utile per quello che andremo a fare da qui ai prossimi giorni in termini di emendamenti alla legge di stabilità – ha aggiunto Bernardo – La tutela della legalità è stato il filo conduttore, ma anche il tema del gettito e le difficoltà della legge stabilità precedente vanno affrontati con qualche modifica nella manovra. E’ necessario – ha concluso Bernardo – il coinvolgimento degli enti locali anche dando loro un riconoscimento ma con ruolo diverso rispetto ad oggi. Ci vuole una regolamentazione completa, dunque, senza dimenticare l’importanza del settore in termini di occupazione, e investimenti, e agendo nel segno della trasparenza".

Giochi, Bernardo (pres. comm. Finanze): «Soluzione condivisa tra Stato e enti locali per la diffusione delle sale sul territorio»

ROMA – «Appare necessaria una riforma complessiva del settore» dei giochi «che richiede uno sforzo comune e un atteggiamento di apertura verso soluzioni innovative». E’ quanto ha scritto il presidente della Commissione Finanze della Camera, Maurizio Bernardo, al termine del seminario sui giochi organizzato a Montecitorio che ieri «ha raccolto le impressioni degli operatori della filiera del gioco legale e delle istituzioni che del settore si occupano». Tra gli elementi di discussione più importanti che sono emersi nel corso del dibattito c’è la «necessità di contrastare il gioco illegale attraverso norme certe e provvedimenti per incrementare la competitività degli operatori legali», come ad esempio «la discussione sulla tassazione nel margine». E’ altrettanto importante «regolare i rapporti tra Stato ed Enti locali, per ciò che riguarda la diffusione sul territorio di punti vendita, corner e apparecchi» e «in particolare, sembra imprescindibile una soluzione condivisa anche in vista dei nuovi bandi previsti nella legge di stabilità», oltre a «garantire la stabilità finanziaria nel settore nel medio lungo periodo, attraverso interventi di natura fiscale equilibrati che non scoraggino gli investitori nazionali ed esteri». Infine è fondamentale «assicurare regole sulla pubblicità che tutelino le fasce deboli della popolazione ma che allo stesso tempo permettano il regolare svolgimento delle attività commerciali delle aziende della filiera» e «contrastare la ludopatia permettendo l’innovazione dell’offerta in direzione di tecnologie che permettano il controllo dei volumi delle giocate dei singoli utenti e mettendo a disposizione delle associazioni che si occupano di ludopatia gli strumenti e le risorse necessarie». MSC/Agipro

Giochi, comm.Finanze Camera: “Servono sforzo comune e atteggiamento di apertura per riforma complessiva del settore”

“Appare necessaria una riforma complessiva del settore che richiede uno sforzo comune e un atteggiamento di apertura verso soluzioni innovative". E' questa la sintesi della commissione Finanze della Camera al termine del giro di 'consultazioni'  con gli operatori della filiera del gioco. Quattro i punti più importanti emersi nel corso della discussione: "la necessità di contrastare il gioco illegale attraverso norme certe e provvedimenti per incrementare la competitività degli operatori legali riprendendo, per esempio la discussione sulla tassazione nel margine e l'importanza di regolare i rapporti tra Stato ed Enti locali, per ciò che riguarda la diffusione sul territorio di punti vendita, corner e apparecchi con una soluzione condivisa anche in vista dei nuovi bandi previsti nella legge di Stabilità". E ancora: "garantire la stabilità finanziaria nel settore nel medio lungo periodo, attraverso interventi di natura fiscale equilibrati che non scoraggino gli investitori nazionali ed esteri e assicurare regole sulla pubblicità che tutelino le fasce deboli della popolazione ma che allo stesso tempo permettano il regolare svolgimento delle attività commerciali delle aziende della filiera". Non da ultimo è stato affrontato il tema della ludopatia, sottolineando la "necessità di permettere l'innovazione dell'offerta in direzione di tecnologie che permettano il controllo dei volumi delle giocate dei singoli utenti e mettendo a disposizione delle associazioni che si occupano di ludopatia gli strumenti e le risorse necessarie". dar/AGIMEG

GIOVANNI PAGLIA – DEPUTATO SEL

Legge stabilità, Paglia (SEL): "Necessario riordino generale del settore, nella manovra giusto innalzare Preu su Vlt"

ROMA – "La legge di stabilità non è il contesto adatto per intervenire nel rapporto tra Stato ed enti locali per quanto riguarda le norme sui giochi. Una soluzione più giusta sarebbe demandare tutto a un provvedimento di riordino generale della normativa, che tenga conto del fatto che i Comuni debbano poter dire la loro sulla collocazione delle sale, mentre la determinazione del numero degli apparecchi sul territorio dovrebbe rimanere in mano allo Stato". Lo ha detto ad Agipronews il deputato di SEL Giovanni Paglia a margine del seminario sui giochi in Commissione Finanze alla Camera.  "Nella legge di stabilità, sarebbe stato più giusto innalzare ulteriormente il prelievo fiscale sulle videolotteries e aumentare di meno quello sulle slot", ha aggiunto Paglia. Anche per quanto riguarda i bandi di gara, "è chiarito il fatto che non si tratta di nuove sale, ma di un rinnovo delle concessioni in essere: questa però sarebbe stata la giusta occasione per ridurre i punti gioco sul territorio". Nella stabilità, infine, potrebbe trovare spazio anche il divieto di pubblicità: "non è obbligatorio che la manovra non contenga norme di natura ordinamentale", ha concluso Paglia.  MSC/Agipro 

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Scommesse, Stanleybet “Per far collassare la rete parallela non c’è bisogno di condoni ma solo di accettare la correttezza della nostra posizione”

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Scommesse, Stanleybet “Per far collassare la rete parallela non c’è bisogno di condoni ma solo di accettare la correttezza della nostra posizione”

Scommesse, Stanleybet "Per far collassare la rete parallela non c'è bisogno di condoni ma solo di accettare la correttezza della nostra posizione"

"Obiettivo 2016, rappresentato da Maurizio Ughi, promotore del ricorso al TAR Lazio avverso il silenzio di ADM sulla richiesta di autorizzazione alla raccolta di scommesse pur in assenza di autorizzazione, impugna al Consiglio di Stato la sentenza del TAR Lazio. L’Amministrazione – si legge in una nota di Stanleybet – dopo un iniziale silenzio, aveva osservato che in base alla normative vigente, tale autorizzazione non poteva essere concessa. Posizione corretta, secondo Stanley. Il TAR Lazio, che da 15 anni non sembra comprendere il fenomeno dei CTD, poteva limitarsi a confermare la posizione dell’Amministrazione. E invece no. Il TAR se ne esce con un fragile argomento che suona più o meno così: dopo il bando Monti e la sentenza della Corte di Giustizia che, secondo il TAR, avrebbe riconosciuto la legittimità della gara, sarebbe stato raggiunto … "l’effetto di porre termine allo ius singulare degli operatori di altri Stati membri che costituisce il presupposto della reverse discrimination denunciata dalla società ricorrente". Un miscuglio di latino ed inglese che, perfino da Liverpool, appare senza alcun senso. Infatti: dice in sostanza il TAR che, dopo la sentenza della Corte di Giustizia, i CTD possono sparire e tu – Obiettivo 2016 – non hai più nulla di cui lamentarti. Il TAR non si accorge che la sentenza della Corte di Giustizia non ha risposto al quesito principale del Consiglio di Stato, che, su istanza di Stanley, era diretto ad accertare se il bando Monti era stato, oppure no, un bando “rimediale” delle discriminazioni subite da Stanley. In mancanza di questa risposta, non essendo provato che il bando Monti aveva rimediato alle discriminazioni subite, i CTD Stanley erano, sono, e continuano ad essere legittimi. Il TAR non si è accorto, inoltre, di altri 30 rinvii pregiudiziali sulla gara Monti – in maggioranza casi Stanley – che si stavano nel frattempo accumulando innanzi alla Corte di Giustizia, tra cui quello della Corte Suprema di Cassazione Italiana su altri quesiti e su diversi dubbi interpretativi. Infatti, il 17 Settembre si è tenuta a Lussemburgo l’udienza orale di uno di questi ricorsi, il caso Laezza, e non sembra proprio che la posizione dell’Amministrazione ne sia uscita rafforzata. Aspettiamo serenamente il giudizio della Corte. Nel frattempo: è noto che, lo Stato Italiano, un condono non lo nega mai a nessuno. E quindi alcune catene di CTD, partecipando ad un condono, si sono disciolte come neve al sole, dimostrando così che non avevano subito alcuna discriminazione. Stanley – continua la nota – che è l’unico operatore ad essere stato effettivamente discriminato, dato che opera in assoluta regolarità, anche fiscale, non ha necessità di partecipare a futuri condoni di qualsiasi tipo. Maurizio Ughi, la cui intelligenza strategica abbiamo sempre ammirato, sconta il peccato originale di essere stato lui stesso, nel 1998 – a quel tempo a capo di SNAI – il promotore e protagonista della normativa che ha dato avvio alle discriminazioni contro Stanley. È singolare che oggi, dopo avere beneficiato per oltre 15 anni di tale normativa – dichiarata piú volte illegittima dalla Corte di Giustizia – si riposizioni affermando di esserne stato discriminato. Geniale. E, tramite Obiettivo2016, propone ricorso al Consiglio di Stato con argomenti che appaiono tecnicamente del tutto infondati, ma che, dati i sorprendenti errori della sentenza di primo grado del TAR, potrebbero rilanciare la posizione dell’astuto ex leader di Snai. Lo Stato avrebbe dovuto farsi carico, secondo lui, dell’impossibile sussistenza di una rete parallela a quella dei concessionari, ma non riflette che è lo Stato stesso che, cedendo ai grandi operatori, tra cui proprio Snai, ha generato la rete parallela. Lo Stato ha sistematicamente escluso Stanley dal sistema in violazione del diritto dell’Unione, mentre avrebbe dovuto cercare il colloquio per concordare un rientro, che purtroppo ancora non c’è stato. Il mancato rientro di Stanley ha generato, come sottoprodotto, una rete parallela di operatori che non hanno subito alcuna discriminazione e che sono privi di qualsiasi legittimazione, ma che hanno purtroppo vittoriosamente sostenuto di essere state discriminati, facendosi schermo con le vittorie giuridiche che, a bene vedere, si riferivano solo a Stanley. Quindi in sintesi: lo Stato ha sbagliato 2 volte. La discriminazione di Stanley, primo errore. Ma poi, errore ancor più grave è stato non comprendere che, risolvendo la questione Stanley, tutte le reti parallele, senza l’ombrello Stanley, sarebbero collassate. Insomma, lo Stato ha sbagliato e, cosa ancor più grave, che non ha mai cercato, parlando con Stanley, di rimediare. Le cose stanno cambiando e indubbiamente la prossima legge di stabilità potrebbe essere lo strumento utile per riassorbire Stanley nel sistema concessorio italiano. Stanley, da parte sua, ha dichiarato la propria disponibilità.  Il previsto arrivo in primavera di una nuova sentenza della Corte di Giustizia, che potrebbe riaprire i giochi, non necessariamente rafforzando l’Amministrazione, dovrebbe consigliare alle parti l’immediata ricerca di una soluzione. Altrimenti – conclude la nota dell'operatore di Liverpool – il sistema collasserà, ad anno nuovo, proprio al momento dei difficili appuntamenti, previsti per legge, di scadenza delle concessioni, inclusa quella per il gioco del Lotto". lp/AGIMEG


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