RASSEGNA STAMPA: AGIMEG: Scommesse: Ginestra (Pres. Agisco), “Un’ammissione di colpa le dichiarazioni di Magistro. Il danno alla rete legale superiore agli 1,5 miliardi di euro”

Scommesse: Ginestra (Pres. Agisco), “Un’ammissione di colpa le dichiarazioni di Magistro. Il danno alla rete legale superiore agli 1,5 miliardi di euro”

In: Primo PianoScommesse Sportive

1 luglio 2014 – 11:20

 

Agisco

“Le dichiarazioni del dott. Magistro sono una chiara e forte ammissione di colpa dello Stato e sono anche servite a quantificare l’importo che deve essere rimborsato ai Concessionari della rete di raccolta ADM. 500 milioni in meno per le casse erariali corrispondono a 1 miliardo e mezzo di euro in meno per gli operatori, che eseguono puntualmente gli obblighi e le prescrizioni convenzionali, con costi ingenti, ma consentono al cliente scommettitore di frequentare locali di gioco moderni e sicuri per il pubblico”. Lo dice il presidente di Agisco, Francesco Ginestra, in una nota diramata dall’Associazione. “I Concessionari in questi anni hanno eseguito il programma dello Stato Italiano: creare una rete di
raccolta unica al mondo per sicurezza delle transazioni e per la tutela del giocatore, rendendo pubblico e sicuro il Gioco, togliendolo così dal controllo della malavita; qualsiasi cedimento su questa linea significherebbe riportare il calendario indietro di quindici anni, quando il cittadino non aveva alcuna garanzia nell’investire i propri soldi nella passione per lo sport. Gli strumenti amministrativi e legislativi esistono per ridisegnare in maniera moderna il comparto della raccolta scommesse – si legge – varando anche norme condivise a livello comunitario che ribadiscano la necessità di tutela dell’ordine pubblico, fine raggiungibile solo mediante lo strumento della “concessione”, affiancato da una distribuzione territoriale che non dia adito a vere o presunte discriminazioni e premi l’imprenditorialità degli operatori. AGISCO continuerà a vigilare affinché lo Stato persegua questi obiettivi”, conclude la nota. lp/AGIMEG

 

AGIMEG: Scommesse, SNAI Servizi chiede di operare senza concessione. Ginestra: discriminati rispetto a bookmaker esteri

Scommesse, SNAI Servizi chiede di operare senza concessione. Ginestra: discriminati rispetto a bookmaker esteri

Snai Servizi ha inviato una lettera a Monopoli e Ministero dell’Economia chiedendo di poter raccogliere gioco senza concessione. L’obiettivo ”è di costituire una rete simile a quella dei ctd per sopravvivere alla concorrenza di bookmaker esteri” spiega Francesco Ginestra, presidente del sindacato Agisco.

“Chiediamo di poter lavorare nelle stesse condizioni degli operatori comunitari, di essere legittimati a agire come fanno loro, visto che l’Italia fa parte dell’Europa” spiega ancora Ginestra a Agimeg, sottolineando come chi abbia ottenuto una concessione – a causa della tassazione e degli altri oneri cui è soggetto – non sia in grado di reggere alla concorrenza degli operatori stranieri. La mossa dei Snai Servizi potrebbe assestare l’ultimo colpo al sistema concessorio, uno scenario su cui però Ginestra non vuole soffermarsi: “Non mi interessa se l’Amministrazione abbandonerà questo modello o meno, io amministro un’azienda, e l’unica cosa che chiedo è di avere il mio mercato”. Se Snai Servizi ottenesse – direttamente o per via giudiziale – questo diritto, altri operatori potrebbero seguirne l’esempio: “L’Amministrazione ha indetto delle gare, ha venduto migliaia di concessioni chiedendo alle compagnie di rispettare  una serie di adempimenti. Tuttavia, chi ha comprato queste concessioni adesso si ritrova con un contenitore vuoto”. E sul termine assegnato ai Monopoli per rispondere: “Ci aspettiamo una replica in tempi brevissimi, due mesi sono anche troppi”. gr/AGIMEG

AGIMEG: Agisco: “Nuovo rinvio del bando alla Corte di Giustizia, un “lasciapassare” che può dare il colpo di grazia alla rete di Stato”

Agisco: “Nuovo rinvio del bando alla Corte di Giustizia, un “lasciapassare” che può dare il colpo di grazia alla rete di Stato”

Agisco: “Nuovo rinvio del bando alla Corte di Giustizia, un “lasciapassare” che può dare il colpo di grazia alla rete di Stato”

In: In EvidenzaScommesse Sportive

20 maggio 2014 – 11:25

 

Agisco

Desta forte preoccupazione apprendere che la Corte di Cassazione Penale, dopo il Consiglio di Stato, ha formulato nuovi quesiti alla Corte di Giustizia Europea relativamente alla normativa di gara Monti prefigurando una grave incertezza della quale stanno già approfittando numerosi operatori esteri che raccolgono scommesse nel nostro paese senza i titoli richiesti.
Alla luce della situazione di emergenza che caratterizza il settore dei Giochi Pubblici nel nostro Paese, era ed è auspicabile un atteggiamento di massima attenzione e rigore interpretativo da parte della magistratura al fine di scongiurare disapplicazioni generalizzate della normativa che sanziona chi opera senza le autorizzazioni necessarie in spregio alle esigenze primarie di tutela dei consumatori e di prevenzione della degenerazione criminale.
La magistratura penale si sta assumendo la grande responsabilità di fornire un vero e proprio “lasciapassare” per tutti gli operatori che intendono sottrarsi alle regole vigenti nel nostro ordinamento a tutela degli utenti e per prevenire i fenomeni della ludopatia; sembra che i magistrati penali non prendano in alcun modo atto di quanto anche recentemente affermato dal Consiglio di Stato, in merito alla indubbia incompatibilità della modalità operativa tramite CTD (Centri Trasmissione Dati)  o CED (Centri Elaborazione Dati)  con le esigenze primarie poste a fondamento dell’art. 88 del TULPS, senza considerare che è il giudice nazionale – e non il giudice europeo – a doversi esprimere in merito, pur nel rispetto dei principi guida affermati nelle sentenze interpretative.
Inoltre si deve constatare – ancora una volta – l’inerzia, o l’inefficacia dell’azione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), ente regolatore del comparto dei Giochi Pubblici, nel diffondere presso le autorità giudiziarie locali i fondamenti e le ragioni giustificatrici della normativa vigente, mediante il più volte sollecitato coinvolgimento delle Direzioni territoriali e delle sezioni distaccate dell’Agenzia .
E’ l’intero apparato dello Stato che ha competenza sui Giochi – a partire da ADM che ha messo a bando delle concessioni che, di fatto, sono prive di valore, ai Ministeri delle Finanze, dell’Agricoltura e dell’Interno, con la mancanza di attività di tutela della propria rete di raccolta – ad essere colpevole della crisi che sta costringendo i piccoli e medi operatori Associati ad AGISCO, ma anche i grandi gruppi operanti nel settore, a tirare i remi in barca lasciando a casa migliaia di lavoratori e perdendo gli ingenti investimenti effettuati negli anni; la rete di raccolta dello Stato, costantemente e fortemente controllata dalle forze dell’ordine per tutelare – giustamente – la fede e la salute pubblica subisce la doppia pressione: da un lato dover adempiere e decine di regole e procedure che incrementano fortemente i costi aziendali, dall’altro dover subire la sottrazione di movimento di gioco, raccolto da reti che operano senza dover sottostare alle stesse regole e procedure.
La “Legge Delega” in vigore da marzo prevede il riordino delle norme sui Giochi e prevede la necessità di garantire regole trasparenti ed uniformi per operare nel settore: è l’occasione definitiva per lo Stato per mettere finalmente in ordine un settore di vitale importanza per la salute pubblica e per le entrate erariali; se anche questa occasione dovesse essere sprecata, i diretti responsabili saranno chiamati a rispondere personalmente dei danni procurati agli operatori.  cz/AGIMEG

Agimeg: Ginestra (pres. Agisco): “Via subito slot e videolottery da Ced e Ctd. I bookmaker senza concessione non hanno alcuna intenzione di sanare la situazione”

Ginestra (pres. Agisco): “Via subito slot e videolottery da Ced e Ctd. I bookmaker senza concessione non hanno alcuna intenzione di sanare la situazione”

“L’Amministrazione dovrebbe essere più incisiva con i concessionari degli apparecchi da intrattenimento, fissare un termine  perentorio e imporre che entro tale data le slot e le vlt vengano rimosse da ced e ctd”. Francesco Ginestra, presidente di Agisco, non nasconde che nel problema delle slot istallate nei centri collegati ai bookmaker esteri, una parte delle responsabilità sia anche dei concessionari autorizzati. “Oltretutto” sottolinea ad Agimeg, “alcune di queste compagnie operano sia nel settore degli apparecchi, sia in quello delle scommesse. Da un lato si scagliano contro gli operatori esteri per la raccolta delle scommesse, dall’altro non fanno molte distinzioni quando si tratta di istallare le macchine. E’ una situazione surreale, non dovrebbe mai accadere che per accrescere la propria presenza sul territorio, si accettino simili compromessi” spiega ancora Ginestra. “La prima cosa che andrebbe chiesta ai concessionari degli apparecchi è il numero di macchine istallate nei ced e nei ctd, per avere una piena cognizione del fenomeno”. Ginestra quindi plaude all’intervento di Fanelli e pone l’accento sulla questione delle ludopatie, “Non si può avere questa polverizzazione incondizionata della presenza delle macchine sul territorio, in una fase come questa in cui si sta parlando di ridurre il numero degli apparecchi”. E sottolinea ancora una volta che, nonostante tutti gli annunci, i bookmaker esteri: “non hanno alcuna intenzione di sanare la situazione e hanno l’unico obiettivo di operare in spregio delle regole. L’ultimo bando delle scommesse ne è la prova. Non hanno fatto che riproporre le solite critiche sulla discriminatorietà della gara, questa volta facendo leva sulla durata delle concessioni. Ma hanno taciuto su due aspetti: da un lato, una simile durata delle concessioni ha causato gli stessi problemi anche alla rete legale. Dall’altro, i loro ced e ctd erano preesistenti, il tempo per ammortizzare gli investimenti lo hanno già avuto prima di acquistare la concessione”. lp/AGIMEG

Rassegna stampa: Le concessioni non servono più? Valuteremo se agire per il risarcimento degli investimenti fatti

"Le concessioni non servono più? valuteremo se agire per il risarcimento degli investimenti fatti"

“I Monopoli si sono chiusi in una nicchia, portano avanti discorsi interlocutori senza decidere nulla”.

Dura la posizione di Francesco Ginestra, presidente dell’associazione Agisco, riguardo l’immobilismo dell’amministrazione su questioni cruciali come la lotta alla rete parallela, o la tutela degli interessi del settore nel confronto con gli enti locali. “Adesso” spiega ad Agimeg, “attendono che il Ministro dell’Economia decida se affidare la delega ai giochi o meno a uno dei sottosegretari”. In particolare, l’Associazione aveva partecipato a alcuni incontri con i vertici dei Monopoli per risolvere la questione dei ced e ctd, “Gli incontri sono proseguiti, ma non si è arrivati a alcuna soluzione”.

Eppure si parlava di un progetto pilota: “I Monopoli ci avevano annunciato di aver trovato una soluzione e ci avevano detto di aver pazienza alcuni giorni. Il progetto sarebbe partito in una regione per così dire emblematica, per poi essere esteso anche al resto d’Italia. Questo succedeva a gennaio, da allora non se n’è più parlato”. Ginestra tuttavia non conferma il coinvolgimento nel progetto della UIF (l’Unità costituita dalla Banca d’Italia per indagare sulle attività di riciclaggio) che pure aveva partecipato a un incontro il 25 febbraio – presenti tra gli altri Roberto Fanelli, a capo della Direzione Centrale Tributi e Monopolio Giochi di Aams; Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio; Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B – per discutere di calcioscommesse e rete parallela: “I Monopoli non ci avevano spiegato i dettagli, ci hanno detto solamente di aver trovato uno strumento su cui fare leva”.

E quindi Ginestra ribadisce che “il sistema delle scommesse è vicino all’implosione, le agenzie legali ormai operano in perdita e non possono resistere oltre. Sentirò gli altri esponenti del Consiglio e visto che a quanto pare le concessioni non servono più a nessuno valuteremo se agire, con una causa civile o un arbitrato, per chiedere il risarcimento degli investimenti effettuati”. gr/AGIMEG

http://www.agimeg.it/?p=35132

Agimeg: Assosnai: “Duro colpo al mercato illegale grazie all’operazione della GdF di Bari”

 

22 febbraio 2013

Un segnale forte che – finalmente – dà fiducia agli operatori autorizzati. 

E’ il giudizio di Francesco Ginestra, presidente di Assosnai – associazione di categoria che tutela i diritti degli operatori di scommesse sul territorio – in merito alla recente operazione della Guardia di Finanza dello scorso 14 febbraio e che ha portato ha portato al sequestro di 46 centri scommesse, giudicati illegali, dislocati tra Bari e provincia.  

”Siamo pienamente soddisfatti dell’operazione conclusa dalla Guardia di Finanza di Bari alla quale va il nostro plauso – dichiara Ginestra – che ha colpito dei centri di raccolta scommesse non autorizzati dallo Stato. E’ un segnale di giustizia nei confronti di tutti gli operatori che operano nel mercato in assoluto rispetto delle leggi, versando le imposte e tutelando la salute dei cittadini. Auspico adesso che, poiché il fenomeno è nazionale, anche altri gruppi della Guardia di Finanza seguano l’esempio dei Bari e aggrediscano i soggetti non regolari con  la stessa forza “.

 

“L’attività del gruppo di Bari  – spiega Ginestra – ha differenti ed importanti significati: rappresenta un duro colpo al mercato del gioco illegale, che movimenta decine di migliaia di euro ogni giorno danneggiando non solo le casse dell’erario ma anche il settore, già in stato di crisi;  è un importante segnale che invita a riflettere sul fenomeno del gioco d’azzardo patologico, sui danni che procura non solo agli scommettitori, ma anche agli operatori del settore; finalmente l’attività di controllo non si limita solo ai locali autorizzati dallo Stato ma si allarga verso quei soggetti che raccolgono senza le prescritte autorizzazioni di legge.”

 

Fra le sanzioni comminate dalla Guardia di Finanza – per 3,6 milioni di euro complessivi – alcune riguardavano proprio il mancato rispetto dei requisiti di trasparenza e informazione previsti dal Decreto Balduzzi, finalizzato al contrasto del gioco d’azzardo patologico. lp/AGIMEG

 

http://www.agimeg.it/?p=8474

AGIMEG: Assosnai “Ennesimo danno alla raccolta delle scommesse ippiche”

AGIMEG: Assosnai “Ennesimo danno alla raccolta delle scommesse ippiche”

Assosnai “Ennesimo danno alla raccolta delle scommesse ippiche”

La chiusura degli ippodromi e il crollo delle scommesse aggravati dal blocco dell’accettazione delle scommesse di mercoledì 23 gennaio: nessuna tutela per la rete di raccolta che rischia la chiusura. Richiesta danni da parte degli operatori.

 

“Mercoledì dalle 17.00 a fine corse non è stato possibile effettuare scommesse sulle corse dei cavalli in tutta la rete di concessionari autorizzati, per la sospensione non annunciata del servizio di raccolta” – denuncia Francesco Ginestra Presidente Assosnai – “I Monopoli di Stato, Ente regolatore del comparto dei Giochi Pubblici, e Sogei, partner tecnologico dei Monopoli, non hanno inviato né preventivamente né successivamente un comunicato per spiegare agli scommettitori le motivazioni del blocco, provocando lo sconcerto nelle sale di raccolta.

Un nuovo colpo alle scommesse ippiche, in costante calo da mesi, aggravato dalla recente chiusura di numerosi ippodromi – tra i quali i principali di Milano Trotto, Napoli Agnano e Roma Tor di Valle – che pone a rischio, oltre ai 50.000 addetti del comparto ippico, per lo meno 1.000 imprese della rete di raccolta con oltre 10.000 lavoratori. “Chiederemo i danni ai responsabili del disservizio, che hanno provocato la perdita economica per la mancata accettazione del gioco, un danno di immagine alla rete regolare ed anche la beffa, poiché la rete non AAMS, composta da operatori privi di Concessione italiana e Licenza di Pubblica Sicurezza funzionava regolarmente”.

 

“L’Associazione ha avanzato da molto tempo proposte di rilancio della scommessa ippica, in primis la rivisitazione del pay-out (restituzione in vincita al pubblico)”, – continua Ginestra – “ottenendo solo il rimpallo delle responsabilità fra AAMS, Ministero dell’Agricoltura e Ministero delle Finanze, con il risultato che il 2012 ha chiuso con un ulteriore calo del 23% di raccolta scommesse e che gli ippodromi stanno cessando le attività. Ora a rischio c’è anche la sopravvivenza della rete di raccolta sul territorio, che porterà enormi danni alla collettività, poiché sono i Negozi di Gioco che assicurano la legalità nella raccolta dei Giochi in concessione, a maggior ragione con l’entrata in vigore della Legge Balduzzi che vieta l’ingresso ed il gioco ai minori di diciotto anni”.

 

“Occorre quindi che la Politica non rincorra esclusivamente le Entrate Erariali proponendo nuovi Giochi e nuove formule, ma comprenda la necessità di avere una rete di raccolta forte e motivata, per la tutela della legalità e della salute dei Cittadini”. lp/AGIMEG

 

http://www.agimeg.it/?p=5458


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