AGIPRONEWS: Ippica, Ginestra (Assosnai): “Corte d`Appello: confermato danno per agenzie, proseguiremo la battaglia legale“

ROMA – Assosnai proseguirà la battaglia legale per ottenere i danni e per chiedere “il rimborso di tutti i costi sostenuti per aderire al regime concessorio“. E` quanto conferma Francesco Ginestra, presidente dell`associazione, commentando la sentenza della Corte d`appello di Roma, che ha annullato cosiddetto lodo “di Majo“.

La Corte di Appello ha deciso l`annullamento “non per vizi di forma o per contrasto alle decisioni prese dal Collegio Arbitrale, ma unicamente perché secondo i Giudici d`appello la richiesta andava presentata al TAR e non ad un Collegio Arbitrale“.

Le conclusioni dei giudici dell`arbitrato non sono state smentite, dunque “restano valide e non contestate le ragioni delle Agenzie – aggiunge Ginestra – così come le somme risarcitorie riconosciute dal Lodo stesso, che si riferiscono a  situazioni di fatto che la Corte d`Appello non ha posto in discussione“.

La decsione della Corte d`Appello, conclude Ginestra, “non ha smentito – né in fatto né in diritto – le ragioni alla base del risarcimento accordato alle Agenzie e pertanto proseguiremo la nostra lotta per ottenere per via amministrativa i danni accordati dagli arbitri del lodo “di Majo“, coinvolgendo tutti i concessionari, anche quelli che non avevano partecipato al Lodo“.

PG/Agipro

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AGIPRONEWS: Scommesse ippiche, Corte d`Appello di Roma: lodo 2003 su rimborso per agenzie nullo, serve intervento del Tar

ROMA – Saranno i giudici amministrativi a dover decidere sulle richieste di rimborso avanzate da 171 agenzie ippiche, che chiedono ai Ministeri delle Finanze e dell`Agricoltura un risarcimento da un centinaio di milioni di euro.

E` quanto ha stabilito la Corte di Appello di Roma, che annullato il cosiddetto “Lodo di Majo“ e ha rinviato la questione all`esame del Tar.

Per le agenzie resta comunque in piedi la possibilità di impugnare la decisione in Cassazione.

La vicenda risale al 2003, quando alle agenzie – che si erano impegnate a versare delle somme minime per ottenere le concessioni – fu riconosciuto il `danno` derivante dalle mancate misure di salvaguardia per la rete: gli incassi previsti non si realizzarono, anche per la concorrenza non autorizzata che iniziava a proliferare, per questo le agenzie furono di fatto impossibilitate a pagare le somme che si erano impegnate a versare, i cosiddetti minimi garantiti appunto. Il Lodo riconobbe responsabili i Ministeri e autorizzò le agenzie a compensare i crediti vantati con i minimi garantiti.

Secondo la Corte d`Appello collegio arbitrale che ha stilato il lodo ha considerato alterato l`equilibrio del mercato, con i concessionari ippici che hanno avuto dei danni dalla presenza di operatori non autorizzati e dall`espansione dei punti gioco, modificando dunque “l`effettiva portata“ dell`esclusività delle concessioni, ma ha di fatto giudicato su una materia – il rapporto tra concessionari e Amministrazione – che la Corte di Cassazione ha ritenuto di competenza del giudice amministrativo.

Tar e Consiglio di Stato sono gli unici tribunali che possono decidere nelle controversie sulle concessioni, quando queste non riguardano aspetti “di natura prettamente economica“. In questo caso, visto che all`Amministrazione si contesta di non aver adeguatamente valutato “la presenza di reti clandestine incidenti sul ricavato medio delle scommesse“, si tratta di questioni che interessano le agenzie come i normali cittadini: la questione non è solo economica, ma riguarda “lo svolgimento dell`attività in regime di monopolio“ e “l`equilibrio contrattuale“, dunque ricade nella competenza esclusiva della giurisdizione amministrativa.

Si ripartirà dunque da zero, o quasi, visto che di recente anche la Corte Costituzionale ha rinviato al Tar una questione simile, riguardante i minimi garantiti delle agenzie ippiche: la Consulta ha stabilito che lo sconto del 5% delle somme dovute dalle agenzie non è legittimo e che si dovrà dunque riavviare una trattativa.

PG/Agipro

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AGIPRONEWS: Ippica, Ginestra (Assosnai): “Pronti a trattare su minimi garantiti, serve sconto adeguato“

 

20/11/2013 Ore 18:24

ROMA – “Siamo pronti a incontrare i rappresentanti dell`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per chiudere la vicenda dei minimi garantiti con una transazione che preveda uno sconto adeguato e sostanzioso“. E` il commento di Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, alla sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il tetto al 5% per lo sconto concesso alle agenzie di scommesse ippiche. “La legge è uguale per tutti, anche per lo Stato: è stata fatta giustizia su una vicenda che vedeva le agenzie tenute a impegni contrattuali insostenibili, in uno scenario di mercato totalmente modificato – dice ancora Ginestra – l`amministrazione non ha né controllato, né bilanciato l`espansione del settore, lasciando alle agenzie ippiche soltanto i debiti“.

Secondo Ginestra le misure di salvaguardia sono ormai “inapplicabili, per questo serve uno sconto considerevole. La Corte Costituzionale ha detto chiaramente che una transazione non può essere definita per legge, ma va contrattata tra le parti. In passato avevamo proposto che le agenzie pagassero il 5% delle somme richieste, per tutta risposta il legislatore ha l`esatto contrario, cioè ha adottato uno sconto del 5%. Ora serve mettersi intorno a un tavolo e stabilire come chiudere il contenzioso: da domani inizieremo a raccogliere le deleghe in attesa della convocazione dei Monopoli. Confidiamo che l`Agenzia avrà la massima disponibilità ad ascoltare le nostre proposte, ma se il taglio delle somme richieste non sarà accettabile siamo pronti a proseguire la battaglia legale“.

PG/Agipro

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AGIPRONEWS: Ippica, minimi garantiti: Corte Costituzionale boccia tetto al 5% per lo sconto

20/11/2013 Ore 17:15

ROMA – La Corte Costituzionale dà ragione alle agenzie di scommesse ippiche che contestano lo sconto del 5% sulle somme dovute al ministero dell`Economia. E` quanto afferma la sentenza appena pubblicata, relativa alla legittimità costituzionale dello sconto sui minimi garantiti – somme che le agenzie si sono impegnate a versare quando hanno ottenuto la concessione – una misura introdotta dal Decreto Fiscale per sanare in maniera definitiva i contenziosi per gli anni dal 2006 al 2010. La questione era stata sollevata dal Tar Lazio, chiamato a decidere su decine di ricorsi presentati dagli operatori sulle somme – circa un centinaio di milioni di euro – chieste dai Monopoli di Stato. Secondo la Corte Costituzionale l`Amministrazione avrebbe dovuto attivare delle “clausole di salvaguardia“ a tutela dei concessionari, in maniera da compensare alcuni squilibri come il cambiamento dell`assetto del mercato scommesse – cresciuto esponenzialmente negli anni e passato dagli originari 800 punti vendita a oltre 8000 – o la presenza sul territorio di operatori non autorizzati collegati a bookmaker esteri. Per la Consulta esiste una evidente “rottura della consequenzialità logica fra la pretesa di pervenire ad un equilibrato riassetto delle prestazioni economiche dei concessionari“ e la fissazione del tetto del 5 per cento, i cambiamenti sopravvenuti hanno comportato di fatto minori introiti per le agenzie. Il tetto di sconto al 5% non è ritenuto dunque “congruente con l`obiettivo prefissato dallo stesso legislatore, e cioè la riconduzione ad equità dei rapporti concessori nel rispetto dei principi di efficienza ed economicità“.

PG/Agipro

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AGIPRONEWS: Scommesse virtuali, Ginestra (Assosnai): «Troppi punti sul territorio, a rischio la tutela dei giocatori»

18/10/2013 Ore 15:30

ROMA – «Abbiamo apprezzato le parole del sottosegretario Giorgetti, che solo un paio di giorni fa ha annunciato un piano per un`azione seria sul territorio e la necessità di costruire una rete in materia di prevenzione e lotta al gioco compulsivo. Oggi invece apprendiamo che le scommesse virtuali saranno disponibili in 12.000 punti vendita. C`è un evidente disarmonia».

Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, parla dopo la notizia di due piattaforme in fase di test per le scommesse su eventi virtuali. Si avvicina il momento del lancio di un prodotto che  – secondo gli auspici di Assosnai – darà una boccata di ossigeno per la crisi dei negozi di gioco.

Qualcosa però non convince il presidente: «Si parla tanto di controllo – continua Ginestra ad Agipronews – ma se saranno disponibili dappertutto fino a 500 eventi virtuali al giorno, dov`è il controllo? Il virtual betting è un evento di gruppo, quindi ogni bar e ogni tabaccheria avrà un gruppo più o meno folto di persone che assistono all`evento. Ed è difficile controllare lì dove non c`è una selezione all`ingresso».

Secondo Ginestra, a risentirne non sarebbero solo le agenzie, ma anche il pubblico: «Il vero patrimonio da tutelare non sono le agenzie, ma il pubblico, che così si distrugge. L`amministrazione, l`ente che ci regola, doveva orientarsi in maniera diversa, soprattutto dopo le parole di Giorgetti. Bisogna capire che filosofia vuole avere. Non vedo l`utilità, mettere a disposizione gli eventi virtuali in tutte le ricevitorie è folle e non risolve i problemi di chi ha aperto un`agenzia, perché sarebbero troppo inflazionati. E poi finora vedo solo annunci, non la partenza vera e propria, che aspettiamo dal 2006».

Per Ginestra la soluzione «è tornare al locale dove si entra con controllo. Tutti gli altri devono avere un`offerta limitata».

LL/Agipro

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ITALIA OGGI: Assosnai: abbandonati dallo stato

Assosnai: abbandonati  dallo stato

Far pagare le tasse alle agenzie prive di concessione non basta. A sostenerlo è Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, che si batte da anni per la tutela della rete legale.

D: Ginestra, qual è l'aspetto più preoccupante della concorrenza dei Ctd esteri nei confronti delle agenzie autorizzate?

R: La mancanza di regole: noi abbiamo adempimenti gravosi e siamo giustamente controllati, i Ctd no. Il mancato pagamento delle imposte va in primo luogo a scapito dello Stato e poi anche dei singoli cittadini, che non hanno garanzie e non sono tutelati dalla legge nelle attività di gioco.

D: Dopo tre sentenze della Corte di giustizia Ue e centinaia di decisioni di tribunali nazionali, crede ancora in una soluzione?

R: Sì, ma solo se c'è davvero la volontà dello Stato di difendere il sistema concessorio. Altrimenti, dopo un indennizzo degli investimenti effettuati, passiamo tutti alle autorizzazioni. Lo squilibrio c'è anche nell'offerta di prodotti di gioco che al contrario dovrebbero essere garantiti per tutti, come ad esempio le scommesse virtuali che le agenzie estere hanno da tempo in palinsesto mentre noi le attendiamo da cinque anni. A quel punto, con pari regole, non temiamo alcuna concorrenza.

D: L'amministrazione ha puntato negli ultimi mesi sull'aspetto fiscale per colpire l'attività dei Ctd esteri: crede sia la scelta giusta?

R: Meglio di niente, anche se ciò va principalmente a vantaggio delle entrate erariali e, se davvero lo faranno, cominceranno a pagarle da oggi in avanti, mentre noi le paghiamo dal 2000. Nelle ultime dichiarazioni, il vicedirettore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Luigi Magistro, punta il dito solo su di noi senza prendere posizioni chiare e decise verso chi opera senza concessione: ci sentiamo abbandonati alla mercé di chi ha l'avvocato più bravo, e non parte di una rete dello Stato.

 

Intervista pubblicata il 15/07/13 su Italia Oggi

AGIPRONEWS: Scommesse estere, Sks365: “Nuovo bando di gara non basta per sanare il sistema“

Scommesse estere, Sks365: “Nuovo bando di gara non basta per sanare il sistema“

ROMA – Il bando di gara per 2000 nuove agenzie di scommesse non ha ancora “superato un eventuale controllo da parte della Corte di Giustizia Europea“, né può essere ritenuto lo strumento valido a sanare il passato. E` quanto si legge in una nota del bookmaker austriaco Sks365, che risponde così a Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, che ieri ha commentato alcune recenti pronunce del Tribunale di Roma. Intanto anche il Tar Lazio ha respinto con sentenza il ricorso contro il bando di gara presentato proprio da Sks365.

L`operatore estero, però non ci sta e sottolinea come le criticità per gli operatori italiani siano da correlare a un`offerta che “non è concorrenziale, né a livello strategico né a livello di consumatore finale“, condizionata da modelli di business “spesso arcaici“, al punto che “alcuni operatori italiani si sono ricoperti di debiti in cerca di operazioni errate su vari mercati“.

PG/Agipro

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Agipronews: Scommesse estere, Goldbet: “Accertamenti tributari illegittimi, Ctd non gestiscono le scommesse”

Scommesse estere, Goldbet: “Accertamenti tributari illegittimi, Ctd non gestiscono le scommesse”

12:40 Scommesse – 06/06/2013
ROMA – Gli accertamenti tributari portati avanti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sui bookmaker esteri privi di concessione sono “illegittimi” perché “il Ctd non gestisce la scommessa e pertanto non può esserne oggetto”. E’ il parere del bookmaker austriaco GoldBet sulla decisione della commissione tributaria di Como a favore dei Monopoli, che ha applicato l’imposta unica sulle scommesse nei confronti di un operatore estero non autorizzato, in questo caso un centro collegato a Goldbet. L’opertore austriaco fa sapere, attraverso una nota, che “prende atto di questa decisione, che riguarda tuttavia solo il primo grado del primo procedimento, e si sta già preparando all’impugnazione. La società – si legge ancora nel comunicato – comprende bene come si tratti di una materia molto complessa che per la prima volta le commissioni tributarie si trovano ad affrontare, ma rimane fermamente convinta dell’illegittimità di tali accertamenti, e continuerà ad affiancare i propri centri per dimostrare in ogni sede che il Ctd, che non gestisce la scommessa, non può in alcun modo esserne oggetto”. SA/Agipro

Agipronews: Ginestra (Assosnai) a “Maxim”: “Codice fiscale obbligatorio per le slot. Gli ippodromi? Serve un salto nel futuro”

Ginestra (Assosnai) a "Maxim": "Codice fiscale obbligatorio per le slot. Gli ippodromi? Serve un salto nel futuro"

09:18 Giochi – 06/06/2013 ROMA – Rendere obbligatorio l’utilizzo del codice fiscale per giocare alle slot machine e trasformare gli ippodromi in centri di svago: ippica, shopping e ristorazione. Sono alcune delle proposte lanciate da Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, in un’intervista al mensile "Maxim".Secondo Ginestra, l’offerta di gioco ha superato il limite. In particolare quella dei casinò online: "Preoccupa, perché il dovere di un gestore di gioco è controllare e consigliare il pubblico, con il contatto diretto e non con la freddezza di un computer o uno schermo tv". Per il presidente di Assosnai è necessario trovare delle soluzioni per "il problema della compulsività", in particolare per chi gioca alle slot. "Lo Stato deve obbligare le macchine a funzionare solo se viene inserito il codice fiscale, con meccanismi di autolimitazione per il giocatore". Gli ippodromi, invece, oltre a offrire le corse, dovrebbero cambiare radicalmente, offrendo "spazi dedicati ai bambini, negozi, ristoranti", sostiene Ginestra, che nell’ippica ha il suo "primo e più grande amore". Un progetto che vede nella trasformazione radicale degli impianti una delle vie di uscita dalla crisi: ampliare l’offerta degli ippodromi, per rilanciare anche il circuito delle agenzie in cui si raccolgono le scommesse, con un tocco di glamour e di attenzione alle esigenze di chi va a vedere le corse. "Il segreto è creare l’evento dentro l’evento – dice ancora Ginestra – anche a vantaggio della rete di raccolta". RED/Agipro

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