RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – COPERTURA CONVEGNO SISTEMA GIOCO ITALIA ” L’INDUSTRY ITALIANA DEI GIOCHI PUBBLICI”
25/06/2015 | 10:30 Sistema Gioco Italia, l'industry italiana dei giochi pubblici: nel 2014 filiera ha generato 500 milioni di euro, quasi 5 mila gli addetti ai lavori
ROMA – Nel 2014 il valore della produzione industriale complessivamente generato dall’intera filiera del gioco è stato di ben 500 milioni di euro, con quasi 5.000 addetti. È la fotografia che emerge da "L’industry italiana dei giochi pubblici", lo studio di Confindustria Sistema Gioco Italia realizzato da Mag Consulenti Associati. Considerando le diverse aree della filiera, a farla da padrone sono naturalmente i prodotti di gioco, che con 264 milioni rappresentano la fetta più ampia del valore complessivo (il 52,9%). Seguono i terminali, con 215 milioni di produzione (43,1%) e le reti e i sistemi di controllo dei concessionari con 20 milioni (4%). Per quanto riguarda i prodotti di gioco, il valore della produzione risulta concentrato nel settore delle gamong machines, per una percentuale complessiva tra AWP e VLT di 60,3% e un valore di 302 milioni di euro. Segue il settore delle lotteries con 120 milioni (24,1%), i prodotti di gioco online con 51 milioni (10,1%), il betting con 24 milioni (4,8%) e il bingo con 3 milioni (0,6%). MSC/Agipro
25/06/2015 | 11:11 Delega fiscale, Passamonti (SGI): "Riforma sui giochi resta necessaria, su articolo 14 ha prevalso timore di critiche"
ROMA – «L’inserimento dell’articolo 14 della delega fiscale risale a quattro anni fa, ma per come è andata si è compiuto un delitto perfetto». Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia, è intervenuto nel corso della presentazione dello studio realizzato da MAG, "L’industry italiana dei giochi pubblici", organizzato a Roma. «La cancellazione dell’articolo 14 dalla delega ha obbligato a reimpostare i lavori – continua Passamonti – Ha prevalso il timore di ricevere qualche fischio in più rispetto agli applausi, smontando il lavoro anche coraggioso fatto dal sottosegretario Pier Paolo Baretta. Lo stesso Consiglio dei Ministri in cui non è stato presentato l’articolo sui giochi, poi, non ha impugnato la legge regionale della Lombardia, un provvedimento che non tiene conto delle mancate coperture che comporta». Le conseguenze del mancato riordino del settore, ricorda Passamonti, si fanno già sentire: «I dati su aumento del gioco illegale nelle regioni che hanno inserito provvedimenti espulsivi sono evidenti già nei dati della Guardia di Finanza, ma il campanello d’allarme forse arriverà con i mancati introiti erariali. Gli effetti positivi dell’offerta di gioco legale non sono stati sufficienti a determinare giudizi positivi. La tracimazione dell’offerta era evidente e da anni abbiamo sottolineato la necessità di contenerla, ma nel nostro Paese si preferisce strillare al ragionare». PG/Agipro
25/06/2015 | 11:46 Giochi, MAG: «Nel 2014 agli operatori 8,8 miliardi di ricavi netti»
ROMA – Nel 2014 i ricavi netti per gli operatori del settore giochi sono stati di circa 8,8 miliardi di euro, il 53,2% della spesa effettiva dei giocatori (16,5 miliardi) cioè le giocate meno le vincite restituite, mentre all’erario è finito il 46,8%, circa 7,7 miliardi. E’ quanto emerge dallo studio "L’industry italiana dei giochi pubblici”, presentato oggi a Roma dalla società di consulenza MAG con Confindustria Sistema Gioco Italia. Cifre che sostengono un settore capace di impiegare oltre 5.000 addetti alla produzione, di cui quasi 2.300 in Italia. La produzione italiana è più presente nei terminali, nelle reti e nei sistemi di controllo e nei segmenti AWP e scommesse, invece i produttori esteri sono più presenti nel segmento delle VLT, delle scommesse virtuali e nel gioco online. Il valore della produzione per ogni addetto è di circa 96.500 euro nelle aziende italiane e di circa 130mila euro nelle aziende estere.Ai ricavi netti degli operatori di gioco, però, vanno tolti ulteriori costi – come i canoni per le concessioni ai Monopoli di Stato o finanziamenti per il settore ippico – per 476 milioni, pari al 5,4% degli 8,8 miliardi complessivi. Più nel dettaglio, il 60,3% dei ricavi è finito ai punti vendita (5,3 miliardi), il 20,2% ai concessionari (1,7 miliardi), il 14% ai distributori e ai gestori (1,2 miliardi). Nello specifico, i ricavi netti di filiera sono andati a ricompensare i diversi protagonisti del settore composto da circa 6.000 imprese e caratterizzato da un bacino occupazionale di oltre 140 mila addetti. Lo studio – comprensivo dei costi di canoni e finanziamenti per altri enti pubblici – restituisce una ripartizione che fa scendere la parte per gli operatori appena sotto la metà totale dei ricavi del settore. Non finisce qui: gli operatori di gioco devono inoltre affrontare ulteriori costi per i “beni strumentali” – dai terminali, ai sistemi di controllo, alla manutenzione delle macchine – che pesano per altri 499 milioni di euro l’anno. Costi che percentualmente incidono in particolare su slot (29,3%) e Vlt (31%), la gestione delle macchine supera il 60% del totale, con le lotterie al 24%, il gioco online al 10% e le scommesse al 4,8%. MSC-PG/Agipro
25/06/2015 | 11:25 Passamonti (Confindustria Giochi): "La stampa di settore? Alcune home page sembrano vetrine di supermarket del gioco"
ROMA – "La ’sparate’ sugli allarmi sanitari, sempre meno in veritá, continuano ad apparire su media e giornali, ma impediscono di portare avanti un ragionamento serio. Parte della stampa specializzata ha avuto un suo ruolo: mettere il microfono davanti ad alcuni personaggi e dargli rilevanza nelle home page, che a volte sembrano supermarket del gioco, non ha aiutato". Così Massimo Passamonti, Presidente di Sistema Gioco Italia (Sgi), nel corso del suo intervento alla presentazione dello studio "L’industry italiana dei giochi pubblici", in corso a Roma. "La politica è stata facilona: ancora oggi si sventola il dato dei 98 miliardi come una condanna – ha ricordato Passamonti. – La legge di stabilità é intervenuta a gamba tesa aggravando i bilanci degli operatori e lasciando incertezza sulla ripartizione di quanto chiesto e senza la delega fiscale sará difficile far crescere il settore. Nel frattempo – ha aggiunto – il gioco legale viene espulso, mentre le situazioni grigie e illegali ritornano. C’è ipocrisia perchè nessuno dice di essere contrario al gioco pubblico, ma nessuno stabilisce quale sia il limite. Leggi regionali non coordinate tra loro stanno distruggendo il rapporto tra lo Stato e chi si é preso l’incarico di gestire il gioco mantenedolo nella legalità – ha concluso Passamonti – Pensare a divieti assoluti di pubblicitá non é pensabile, il gioco non é il tabacco: l’’Organizzazione mondiale della sanità dice che non é cosí". PG/Agipro
25/06/2015 | 11:48 Giochi, MAG: «Incertezza normativa limita la crescita del settore»
ROMA – Per il mercato italiano dei giochi «sussistono limiti allo sviluppo che derivano dalla «lentezza e dall’incertezza della regolazione tecnica». Lo evidenzia lo studio di MAG Consulenti Associati, “L’industry italiana dei giochi pubblici”, presentato oggi a Roma. «E’ urgente sviluppare una politica industriale di settore per favorire il consolidamento e la specializzazione dell’offerta di gioco regolamentato nel mercato nazionale e per assistere le aziende italiane nei mercati esteri, promuovendo non solo il modello italiano di controllo telematico dei giochi, ma anche le soluzioni industriali sviluppate» nel Paese. MSC-PG/Agipro
25/06/2015 | 11:50 Giochi, MAG: «AWP da remoto sono occasione di sviluppo per il settore»
ROMA – Una delle occasioni di sviluppo per il settore dei giochi è l’introduzione delle AWP che consentono esclusivamente il gioco da ambiente remoto. Secondo lo studio “L’industry italiana dei giochi pubblici” redatto da MAG Consulenti Associati, le AWP da remoto sono «un prodotto innovativo» e «sicuro per la collettività e il giocatore, da proporre anche negli altri Paesi». Le nuove macchine – previste nelle bozze della delega fiscale, a quanto sembra per ora in stand by – prevedono, oltre al collegamento a distanza che permette di cambiare in breve tempo i giochi offerti e di garantire la tracciabilità dei flussi di gioco, anche standard di sicurezza più elevati, come la possibilità di identificare il giocatore, per innalzare la tutela su minori e gioco patologico. L’industria nazionale avrebbe così la possibilità di proporre il prodotto come ’first mover’ nel mercato internazionale. L’ipotesi di introdurre le AWP da remoto a bassa giocata e bassa vincita nel decreto giochi della delega fiscale era stata presa in considerazione anche dal MEF: il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, alcune settimane fa, aveva evidenziato «un’importante opportunità per i costruttori di macchine sul mercato italiano». Tra le attuali eccellenze dell’industria italiana del gioco, invece, lo studio di MAG evidenzia le macchine da intrattenimento, prodotte da un ristretto gruppo di impresa ed elevata specializzazione, e i sistemi di totalizzazione e lotteria. MSC-PG/Agipro
25/06/2015 | 11:51 Giochi, Passamonti (SGI): "Piano regolatore anche senza delega, pronti a togliere 100 mila slot"
ROMA – "Anche senza la delega fiscale siamo pronti ad andare avanti con un piano regolatore per autoridurre l’offerta slot sul territorio. Chiederemo ai nostri associati di installare 4 slot al massimo per gli esercizi pubblici e un massimo di 6 vlt per sala slot". Lo ha dichiarato Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia, nel corso della presentazione dello studio "L’industry italiana dei giochi pubblici", in corso a Roma. "Applicando questi criteri – ha precisato Passamonti – stimiamo 100 mila macchinette in meno. Il rapporto – ha specificato Passamonti – sarà di una macchina ogni 220 persone, riducendo il mercato del 25%. Sfido chiunque a trovare un settore che accetti una sfida del genere. In collaborazione con la politica siamo pronti ad ridurre gli apparecchi per mostrare responsabilità sociale che è anche valore industriale". PG/Agipro
25/06/2015 | 12:05 Delega Fiscale, Marino (Mag): "Stop a decreto giochi danneggia industria del settore"
ROMA – "Il settore del gioco ha sempre seguito l’evoluzione tecnologica e i gusti dei giocatori. Anche il decreto giochi della delega fiscale prevedeva l’evoluzione degli apparecchi da intrattenimento, consentendo il gioco solo da remoto. Questo stop del decreto attuativo provoca un senso di frustrazione" e fa emergere "la difficoltà di creare un’industria nazionale". Lo ha detto Guido Marino, amministratore unico Mag Consulenti Associati, nel corso della presentazione dello studio "L’industry italiana dei giochi pubblici" realizzato da Mag per Confindustria Sistama Gioco Italia. "Le nostre macchine da intrattenimento rappresentano delle eccellenze di prodotto e nel settore ci sono competenze molto consolidate: il problema è che i prodotti non hanno seguito la domanda, ma hanno seguito delle istanze politiche e dei vincoli regolatori nazionali che in molti casi hanno impedito ai prodotti di essere esportati. – ha spiegato Marino – E’ quello che è accaduto con gli apparecchi da intrattenimento italiani, troppo complessi per essere venduti all’estero. Abbiamo perso un’occasione di sviluppo industriale". MSC/Agipro
25/06/2015 | 12:22 Delega Fiscale, Parlati (SGI): "Awp da remoto, noi siamo pronti alla sfida, ma servono norme certe"
ROMA – "Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, si puó dire che in questi anni nonostante le difficoltà – mancanza di norme certe, stampa contraria e ostruzionismo degli enti locali – si é comunque sviluppato un tessuto industriale. Possiamo incominciare a immaginare un polo industriale per la produzione e la progettazione degli apparecchi, cosí da consentire una eventuale esportazione. Ma è indispensabile avere delle norme certe". Lo ha chiarito Gennaro Parlati, Coordinatore tavolo tecnivo Interassociativo di Sistema Gioco Italia e direttore generale di ACMI, Associazione Nazionale Costruttori Macchine Intrattenimento, nel corso della presentazione dello studio "L’industry italiana dei giochi pubblici" realizzato da Mag per Confindustria SGI. "Il tavolo interassociativo su slot da remoto ha come obiettivo una ridefinizione della dimensione industriale del settore – ha spiegato Parlati – Abbiamo parlato di contrasto a gioco patologico e minorile, di sicurezza e affidabilità delle macchine. In due mesi siamo riusciti a coinvolgere tutti e c’è una proposta condivisa su cui c’é accordo all’80%. Spero che le occasioni di confronto ci verranno date anche in futuro, ma al momento il mercato é al palo da quattro anni: le aziende chiudono e il territorio sta tornando in maniera pesante in mano all’illegale. Siamo pronti e vogliamo che questa sfida ci venga riproposta". PG/Agipro
25/06/2015 | 12:47 Delega Fiscale, Baretta (Mef): "Su decreto giochi lavoro non è terminato, necessario punto di equilibrio con le Regioni"
ROMA – "Affrontiamo questa fase nell’ottica di un processo dinamico e non definitivamente concluso, anche perché alle spalle abbiamo un buon lavoro sulla delega fiscale, portato avanti con tutta la filiera". Lo ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, nel corso della presentazione dello studio "L’industry italiana dei giochi pubblici", redatto da MAG Consulenti Associati per Confindustria Sistema Gioco Italia. "Chiunque si occuperà di gioco in futuro non potrà prescindere dal lavoro di questi mesi – ha proseguito Baretta – Il lavoro certamente non è terminato". "L’ultima bozza del decreto è stata consegnata a Palazzo Chigi: la riserva statale sul gioco resta un punto fermo, perché è un’impostazione a cui lo Stato non intende rinunciare, ma bisogna trovare un punto di equilibrio, da ricercare nella conferenza Stato-Regioni. Le Regioni sono il punto di riferimento per l’interlocuzione – ha aggiunto ancora il Sottosegretario – La pubblicità non è essenziale alla diffusione del gioco: nell’ultima bozza, abbiamo scelto di vietarla. Su alcuni punti è necessario non interrompere il lavoro: è il caso della tassazione sul margine, dell’organizzazione della filiera, della gestione del gioco da remoto – occasione importantissima per la struttura industriale – e della ridistribuzione del gioco sul territorio. Dobbiamo confermare questo lavoro, – ha concluso – sono convinto che non siamo alla fine". MSC/Agipro
25/06/2015 | 12:32 Giochi, Roma (Censis): "Su settore informazione non equilibrata"
ROMA – "Bisogna cercare di far passare una controcultura equilibrata sul gioco, un tema che subisce l’influenza di un’opinione pubblica elitaria che bisogna eliminare". Lo ha detto Giuseppe Roma, Senior Advisor del Censis, nel corso della presentazione dello studio "L’industry italiana dei giochi pubblici", realizzato da Mag per Confindustria Sistama Gioco Italia. "Il gioco, nella maggior parte dei casi, è un passatempo: esiste una domanda molto diffusa, che in gran parte non è patologica, ed è su questo aspetto che bisogna insistere per correggere lo squilibrio dell’informazione", ha continuato. "In questo momento, le aziende devono essere presenti non solo nella comunicazione, ma soprattutto nelle azioni, ad esempio radicando la presenza sul territorio per contrastare l’illegalità – ha aggiunto Roma e sulla pubblicità ha concluso – Le aziende devono autoregolamentarsi, per evitare l’effetto boomerang e per dimostrare di essere più equilibrati di coloro che gridano a un fantasma che non c’è". MSC/Agipro
25/06/2015 | 12:58 Passamonti: "Se riordino giochi salta, lo Stato dovrà affrontare battaglia legale"
ROMA – "Se il riordino del settore giochi previsto dalla delega salta, non escludo che gli operatori facciano partire una lunga stagione di contenziosi e battaglie legali con lo Stato". Lo ha detto Massimo Passamonti, presidente si Sgi, a margine del convegno organizzato oggi a Roma. "Il tema non riguarda l’associazione, quanto i singoli operatori, soprattutto quelli esteri, a mancate promesse seguiranno i ricorsi, penso ad esempio all’addizionale sulle slot e sulle vlt, la cui seconda rata da 300 milioni scade a fine ottobre". PG/Agipro
25/06/2015 | 13:10 Delega Fiscale, Ughi (Obiettivo 2016): "Senza codice dei giochi impossibile pensare a riduzione dell'offerta"
ROMA – "In questo momento il codice dei giochi non c’é, questo vuol dire che lo Stato non vuole le regole e in futuro il settore diventerà ancora meno controllabile". Lo ha detto Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, a margine del convegno organizzato oggi a Roma da Confindustria Sistema Gioco Italia, commentando lo stop al decreto giochi che non dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri nei tempi previsti dalla delega fiscale. Senza il riordino del settore "l’impegno statale – ha detto ancora Ughi – deve essere rivolto a far rispettare le regole che esistono, rinunciando però alle ipotesi di riduzione dell’offerta". PG/Agipro