Esclusiva, Fabio Felici (dir. Agimeg) intervista Marcello Minenna (dir. Adm): “Pronta una road map per una ripartenza già delineata del settore dei giochi. A breve torneremo alla piena regolarità anche in questo settore”
Come per tutte le istituzioni del nostro paese, anche per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non è certamente un periodo semplice. La gestione di settori come dogane, giochi, tabacchi è molto impegnativa soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria. Ma il settore dei giochi è in grande attesa di sapere se e come potrà avere un futuro e reclamava a gran voce una scesa in campo di Adm. Il direttore di Agimeg Fabio Felici ha posto, al direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Marcello Minenna, alcune domande proprio in merito al settore del gioco pubblico. Si tratta della prima intervista rilasciata dal direttore di Adm dedicata esclusivamente al settore del gioco. “Desidero ringraziare – ha dichiarato Fabio Felici – il direttore Minenna per aver accettato il nostro invito in un momento di grande impegno a tutti i livelli”.
Lei viene da esperienze importanti che l’hanno portata anche a confrontarsi con contesti pericolosi come la criminalità organizzata o i fenomeni abusivi della rete. L’accostamento costante del gioco pubblico a realtà di questo tipo, al netto di inchieste come ce ne sono in tutti gli ambiti dove circola del denaro, non le sembra penalizzate?
Ogni settore economico e finanziario gestito e regolamentato dal pubblico può essere oggetto di una concorrenza illecita da parte della criminalità organizzata. E’ evidente che dove gli interessi economici sono maggiori, gli appetiti illeciti saranno più aggressivi. Il punto è proprio fare in modo che la gestione pubblica di questo settore avvenga con la maggiore trasparenza possibile e porre in essere misure forti di contrasto alle iniziative criminali e alle attività illecite.
Il gioco pubblico fa parte dell’intrattenimento, della libera scelta delle persone che possono decidere come passare qualche momento di svago. Ma del gioco come intrattenimento si parla poco. Di chi è la colpa?
Io penso che il gioco non abbia bisogno di pubblicità. E’ parte integrante della nostra cultura, si pensi solo alla “smorfia” dei numeri del lotto, ed un fenomeno comune ad ogni società in qualsiasi parte del mondo. Quello di cui c’è bisogno sono campagne di comunicazione mirate a responsabilizzare chi gioca in modo tale che chi gioca lo faccia consapevolmente. Come Agenzia noi garantiamo che i concessionari del gioco impegnino annualmente parte dei proventi al fine di porre in essere campagne informative mirate a permettere un gioco responsabile e consapevole da parte dell’utenza.
Alcuni lavoratori ed imprese si sono sentiti, in questo periodo di emergenza, abbandonati da Adm che rappresenta per loro il massimo interlocutore istituzionale. Tutti i settori economici hanno avanzato richieste di aiuto attraverso le istituzioni, associazioni o sindacati che le rappresentano. Ad Adm viene contestato il mancato sostegno in questo grave momento di difficoltà. Le cose stanno davvero così?
E’ evidente che il momento di crisi e difficoltà è generalizzato e non riguarda solo il settore dei giochi. Il turismo, la ristorazione, gli studi medici, il mondo del calcio…vi sono settori importanti dell’economia che sono stati completamente fermati, tra cui il settore dei giochi. ADM seguendo il piano di chiusura del Governo ha gradualmente disposto la chiusura dei giochi che oggettivamente, per motivi tecnico-organizzativi o per evitare assembramenti, non potevano essere svolti a causa dell’emergenza. Ora, seguendo sempre le indicazioni del Governo per la fase 2, ha predisposti la riapertura graduale dei giochi, che andranno a riattivarsi come le altre attività. Io penso che sia un grave errore pensare che la crisi debba essere affrontata per settori separati. Siamo tutti sulla stessa barca e insieme ne usciremo, anche con gli aiuti messi a disposizione dal Governo, tra cui numerose proroghe di scadenza di pagamenti dovuti, anche nel settore dei giochi.
C’era grande attesa per la Fase 2 che doveva segnare un ritorno ad una simil normalità ma fino al 18 maggio non si parlerà di ripartenza di attività riguardanti il gioco. Pensa che dopo questa data anche le imprese che si occupano di gioco, in grado di garantire gli standard di sicurezza sanitaria per personali e clienti, possano ripartire? Se si, ripartiranno tutte alle stesso momento?
Noi abbiamo predisposto una road map di ripartenza già ben scandita e delineata. Penso che gli operatori del settore potranno porre in essere per tempo quelle misure necessarie ad una ripresa dei giochi in piena sicurezza. Da parte nostra noi siamo pronti e confido che a breve torneremo ad una piena regolarità anche in questo settore. lp/AGIMEG