L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è la causa della crisi della rete di raccolta specializzata scommesse.
La rete specializzata dei Negozi di Gioco per la raccolta delle scommesse è allo stremo a causa dell’immobilismo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che non sta compiendo il proprio ruolo di regolatore del settore: mancata lotta strutturata agli operatori privi di concessione, nessuna armonizzazione del portafoglio giochi, ritardi nell’emanazione di prodotti di gioco indispensabili alla sopravvivenza della rete specialistica quali le scommesse su eventi virtuali.
ADM SI COMPORTA COME ESATTORE. NON DOVREBBE REGOLARE IL MERCATO?
ADM non esercita più il proprio ruolo di governo e armonizzazione del comparto dei Giochi Pubblici, comportandosi come un esattore. L’attività di ADM è ormai unicamente quella di controllare con pignoleria i concessionari di Stato, concentrandosi solo a verificare procedure, irrogare penali, richiedere documentazione, senza comprendere le necessità degli operatori del settore, senza preoccuparsi di mettere in condizione la rete di incrementare la produttività a vantaggio di investimenti sulla tutela della salute pubblica e sulla costanza delle entrate erariali.
I Concessionari sono solo fastidi da gestire, non risorse da coadiuvare per garantire un futuro al comparto.
I Gestori invece, che rappresentano il vero cuore della rete specialistica, per ADM sembrano non esistere: Assosnai ha chiesto più volte formalmente la verifica dell’effettiva applicazione di quanto previsto nelle nuove Convenzioni per l’accettazione delle scommesse, laddove nell’articolo 15 prevede le condizioni minime che devono essere applicate dai Concessionari nei rapporti con i propri Gestori.
ASSOSNAI FARA’ RICORSO ALL’ANTITRUST
ADM pur prendendo atto della “delicatezza del tema trattato” e dell’impegno a “valutare con urgenza i quesiti posti” non ha mai fornito alcun riscontro alle circostanziate richieste di Assosnai, che adesso dovrà rivolgerle direttamente al Ministero delle Finanze e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per assicurarsi che i Gestori non siano costretti ad operare in condizioni di squilibrio verso la controparte con maggiore potere contrattuale.
TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA O INCREMENTO DELLE ENTRATE ERARIALI?
L’unica logica operante nel comparto dei Giochi è quella di allargare l’offerta con l’immissione di nuovi prodotti e nuove formule di gioco per fare cassa, non per sottrarre il gioco alla criminalità o agli operatori privi di concessione. Lo sviluppo del portafoglio Giochi, incentrato unicamente su prodotti ad alta resa per lo Stato, dimostra che ADM è oramai interessata solo allo sviluppo delle entrate erariali, paradossalmente anche a scapito della sussistenza delle proprie reti di raccolta. Una dimostrazione lampante è il mancato avvio delle scommesse su eventi virtuali, previste fin dal Decreto Bersani del 2006 e ad oggi non ancora partite: con la continua flessione delle scommesse sportive ed il crollo di quelle ippiche, ADM avrebbe dovuto spingere al massimo sui tempi di avvio di questo prodotto di gioco, indispensabile per la sussistenza della propria rete e, per di più, presente nelle reti di raccolta parallele di soggetti privi di concessione.
Neanche la salute pubblica è tutelata visto il dilagare di prodotti di gioco immessi nella rete generalista dei Pubblici Esercizi, dove il pubblico è meno protetto dalle offerte di gioco, con il paradosso che oggi c’è un’eccessiva offerta di gioco in locali dove non c’è il divieto di accesso ai minori e dove il pubblico si reca per ragioni non legate al Gioco, rispetto ai punti vendita specialistici dei Negozi, dove i minori non possono entrare e dove il personale di sala ha una maggiore sensibilità per la tutela della salute pubblica. Qual è la logica di polverizzare il Gioco in centomila esercizi dove è quasi impossibile un controllo, invece che concentrarli in due/tremila punti specializzati e facilmente controllabili?
A CHE PUNTO E’ LA LOTTA AGLI OPERATORI PRIVI DI CONCESSIONE?
Il bando per 2.000 concessioni assegnato di recente, ipotizzato come mezzo per regolarizzare le migliaia di punti vendita privi di concessione operanti in Italia, è stato un clamoroso flop: gli operatori privi di concessione non hanno partecipato al bando e continuano a offrire gioco indisturbati operando una sleale concorrenza nei confronti dei concessionari di Stato. Quindi, oltre al danno la beffa: migliaia di CTD ancora attivi e diverse centinaia di nuovi negozi in apertura che si aggiungono alle migliaia attivati dallo Stato dal 2006 in poi, con il conseguente crollo della redditività per gli attuali Negozi.
Cosa sta facendo ADM per tutelare la propria rete di raccolta? E cosa stanno facendo i grandi concessionari di Stato per difendere la propria attività dalla concorrenza sleale perpetuata alle loro imprese ed a quelle dei Gestori che lavorano per loro?
Assosnai rinnova la richiesta a ADM di confronto urgente, aperto e costruttivo nell’interesse delle imprese, dell’Erario e, soprattutto, dei cittadini che devono poter investire la propria passione per il Gioco in reti autorizzate, controllate e in grado di assicurare elevati standard per la tutela della salute pubblica e non, come oggi accade, costrette ad operare in continua rimessa e a rischio chiusura.
Il silenzio e l’immobilismo di ADM, ove dovesse perdurare, sarà l’ennesima prova di quanto Assosnai sta denunciando e comporterà la necessità di un’organica forma di protesta da parte di tutti i piccoli e medi operatori del settore, Concessionari e Gestori, che Assosnai invita a farsi sentire, ad alzare la voce e a non continuare a mantenere una posizione di sudditanza nei confronti dell’Amministrazione e dei grandi Concessionari.
L’Associazione sta cambiando pelle: entro il mese di novembre si svolgerà l’Assemblea degli Associati – nella quale sarà proposto, tra l’altro, il cambiamento del nome – affiancata da un evento pubblico nel quale saranno invitati tutti gli operatori del settore interessati ad unire le forze per produrre una reale trasformazione con l’obiettivo di dare un futuro alle nostre imprese.
Comunicato in formato pdf: 20131014 – COMUNICATO ASSOSNAI