15/09/2014 Ore 12:49
Scommesse ippiche: minimi garantiti e lodi arbitrali, sì del Mipaaf alla transazione con i concessionari
ROMA – La partita infinita che vede di fronte concessionari di scommesse ippiche e ministeri competenti potrebbe essere vicina ad una soluzione. In una riunione istituzionale che si è svolta venerdì, a cui hanno partecipato anche rappresentanti del ministero dell`Economia e della Ragioneria generale dello Stato, il ministero delle Politiche Agricole ha dato il suo benestare all`ipotesi di una transazione in grado di chiudere il lunghissimo contenzioso – avviato nel 2000 – tra operatori e amministrazione, in particolare su minimi garantiti e applicazione dei lodi arbitrali ippici.
Lo apprende Agipronews da fonti istituzionali, che confermano come ormai sia stata imboccata la strada giusta per arrivare – nel giro di qualche settimana – alla compensazione delle somme (nell`ordine di alcune decine di milioni di euro tra crediti e debiti) che si sono accumulate negli ultimi 14 anni. L`accelerazione si spiega soprattutto con la scadenza della delega fiscale: prima del varo di nuove norme per il rilancio dell`ippica e in vista delle gare del 2016, è ormai considerato necessario da Mef e Mipaaf trovare un punto di equilibrio tra la partita dei minimi garantiti – cioè le somme indicate in gara dai concessionari per ottenere le licenze e oggetto negli anni di interventi normativi, rinvii, spalmature e contenziosi di ogni genere – e l`applicazione dei lodi arbitrali vinti dagli operatori, avviati dopo che, oltre dieci anni fa, i concessionari constatarono che l`amministrazione era inadempiente su alcuni punti previsti dalle convenzioni: i controlli contro il gioco clandestino, l`attivazione di canali di gioco come le scommesse telefoniche e telematiche, il lancio di multiple a riferimento e scommesse a quota fissa.
I lodi Di Majo e Scotti – peraltro ancora in attesa di un esito definitivo – hanno riconosciuto le ragioni dei concessionari, in buona parte rappresentati dall`associazione Agisco, che è stata la prima ad attivarsi per trovare una soluzione condivisa ed è ora è in pole position per far valere le ragioni dei propri associati nel caso in cui si arrivi ad una transazione tra debiti e crediti. Ora, dopo un lungo stallo, la macchina è ripartita e, secondo quanto si apprende, si vuole fare in fretta: il piano di lavoro prevede al primo punto un`istruttoria approfondita – anche attraverso i dati Sogei -per ricostruire la situazione contabile di ciascun concessionario, resa complicata dal fatto che nel corso degli anni sono stati cambiati più volte i codici concessione delle singole agenzie. In un secondo momento, si procederà con una proposta di accordo ai diversi gruppi di concessionari che hanno partecipato ai tanti lodi contro l`amministrazione (Di Maio e Scotti sono solo i più noti ma si contano decine di iniziative legali dello stesso genere), ciascuno dei quali si è concluso con la decisione dei collegi arbitrali di riconoscere agli operatori la compensazione di una parte variabile (tra l`8 e il 18 per cento) delle quote di prelievo da versare all`amministrazione.
Al termine dei calcoli, che dovranno confermare chi tra ministeri e concessionari vanti un credito nei confronti della controparte, occorrerà passare alla fase delle liquidazione delle somme, per la quale si potrebbe utilizzare il decreto del governo Renzi sui debiti della Pubblica Amministrazione. Nel caso in cui la transazione abbia un esito favorevole a Mef e Mipaf, invece, si ipotizza la spalmatura nei prossimi anni di concessione delle somme dovute dagli operatori. NT/Agipro
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