RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – RACCOLTA LANCI SU STRETTA CTD LEGGE STABILITA’

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – RACCOLTA LANCI SU STRETTA CTD LEGGE STABILITA’

16/10/2014 Ore 12:45

Legge di Stabilità, confermata stangata: tasse al 17% per le slot, al 9% sulle Videolotteries

ROMA – Dal 1 gennaio 2015 la percentuale per il gioco destinata alle vincite per le slot è “fissata in misura non inferiore al 70%“, per le vlt all`81%. Il prelievo sulle slot, invece, salirà dal 13% – già in programma per l`inizio del nuovo anno – al 17% per le slot, dunque ben oltre la metà dei ricavi lordi della filiera sul gioco (pari al 26%) e dal 5% al 9% per le vlt. E` quanto si legge in una prima bozza alla legge di stabilità. In questo modo, dunque, sarà recuperato il miliardo dalle slot machine, come annunciato ieri sera dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. SA/Agipro

16/10/2014 Ore 12:58

Legge di stabilità, punti scommesse irregolari pagheranno tasse triplicate

ROMA – Stretta del Governo sui centri scommesse non autorizzati nella Legge di stabilità: secondo quanto si legge nella bozza che Agipronews ha potuto visionare, dal 2015 i titolari dei CTD dovranno versare un`imposta unica che «si applica su un imponibile forfettario coincidente con il triplo della media della raccolta effettuata nella provincia dove si trova» la propria attività. L`obiettivo del provvedimento è « assicurare parità di condizione competive» fra imprese munite di concessione e CTD, garantire le «esigenze di ordine pubblico e sicurezza» e tutelare «i minori e le fasce sociali più deboli».

STRETTA SULL`OFFERTA DI SCOMMESSE – La bozza della Legge di Stabilità vieta anche «la raccolta per eventi non inseriti nel palinsesto, anche complementare, reso disponibile sul sito ufficiale dell`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli» (in caso di trasgressione la sanzione varia da 10mila a 50mila euro)  e «la raccolta di scommesse che consentono vincite superiori a 10mila euro» (in questo caso, la sanzione varia da 50mila a 100mila euro). MSC/Agipro

16/10/2014 Ore 13:09

Legge di stabilità, punti scommesse irregolari: sanzioni anche per proprietari dei locali se non denunciano l`apertura

ROMA – Nella bozza della Legge di Stabilità, nella parte di contrasto all`evasione fiscale nel settore giochi, colpiti anche i locatari che non denunciano l`aperutra di un Ctd nel proprio stabile. Il punto di raccolta non autorizzato dovrà comunicare i propri dati anagrafici e l`esistenza dell`attività entro sette giorni dall`apertura all`autorità di Pubblica sicurezza (la sanzione è pari a mille euro).

DIVIETO DI INSTALLARE SLOT E VLT – Il testo prevede anche il divieto di installazione di slot e VLT nei punti scommesse non autorizzati, pena una sanzione di 1.500 euro per ogni apparecchio. 

CONTRASTO ALLA LUDOPATIA – Nell`ambito delle risorse destinate al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, dal 2015 «una quota pari a 50 milioni di euro è annualmente destinata alla cura delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d`azzardo». L`importo sarà diviso annualmente alle regioni e alle province autonome «nell`ambito del Comitato permanente per la verifica dell`erogazione dei LEA».  MSC/Agipro

16/10/2014 Ore 13:25

Legge di stabilità, slot e videolotteries: aumento tasse al 4% può valere fino a 1,9 miliardi

ROMA – L`aumento delle tasse su slot e videolotteries potrebbe generare un “tesoretto“ da 1,9 miliardi di euro: la Legge di Stabilità prevede dal settore degli apparecchi almeno un miliardo di euro in più, che peserà però tutto sulle tasche dei giocatori. Il 4% di prelievo in più sarà attuato tagliando direttamente le vincite: se il volume di gioco si mantenesse costante rispetto al 2013, secondo un`elaborazione di Agipronews su dati dell`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, i 4 punti di prelievo in più sulle giocate si tradurrebbero in un miliardo in più dalle slot, mentre dalle Vlt lo Stato incasserebbe altri 880 milioni di euro.PG/Agipro.

16/10/2014 Ore 14:11

L. stabilità: aprire un negozio irregolare di scommesse costerà 100 mila euro a Milano, 88 mila a Roma

ROMA – Aprire un punto scommesse non autorizzato potrebbe costare a chi lo gestisce fino a 142 mila euro all`anno. E` l`effetto delle norme contenute nella bozza della legge di stabilità, per la quale ciascun punto vendita collegato agli operatori senza concessione verserà al Mef l`aliquota massima prevista per i punti regolari (l`8%) calcolata sul triplo della raccolta media provinciale.

In altre parole, aprire un ctd a Milano costerebbe 100 mila euro all`anno, secondo proiezioni Agipronews su dati dei Monopoli di Stato relativi al 2013. A Roma la spesa per ciascun punto sarebbe di 88 mila euro, a Napoli pari a 90 mila euro.

Il costo più elevato, sulla base dei dati 2013, è per Fermo, nelle Marche, dove un punto non autorizzato arriverebbe a costare 142 mila euro, seguito a breve distanza da Enna, in Sicilia, con 140 mila euro. Tra le province con il conto più “salato“ per gli irregolari spicca anche Bologna, con 104 mila euro, Torino, con 78 mila euro, e Genova con 73 mila euro. Attualmente i punti non autorizzati, secondo un recente censimento, sarebbero almeno 7mila sparsi su tutto il territorio nazionale: in alcune province le agenzie non autorizzate supererebbero in numero i punti in regola con la legge. CR/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Legge di Stabilità: ecco il testo integrale dei provvedimenti. Il Governo anticipa l’attuazione della Delega Fiscale con giro di vite sui ctd

RASSEGNA STAMPA – AGIMEG – Legge di Stabilità: ecco il testo integrale dei provvedimenti. Il Governo anticipa l’attuazione della Delega Fiscale con giro di vite sui ctd

Legge di Stabilità: ecco il testo integrale dei provvedimenti. Il Governo anticipa l’attuazione della Delega Fiscale con giro di vite sui ctd

16 ottobre 2014 – 11:20
Giro di vite sui CTD nella manovra economica varata ieri sera dal Governo. Palazzo Chigi punta a recuperare gettito anche dai centri trasmissione dati collegati a operatori esteri che raccolgono scommesse senza una concessione rilasciata dallo Stato italiano. Il governo intende applicare un’imposta unica pari a circa il triplo della media della raccolta effettuata nella provincia dove è ubicato l’esercizio di gioco, su un imponibile forfettario. Secondo quanto confermato nella bozza del provvedimento che Agimeg ha potuto visionare – fermo restando che il testo è naturalmente soggetto a modifiche – il giro di vite sui CTD è solo una premessa di quanto già previsto dalla Delega Fiscale (art. 14) ancora in fase attuativa. Nella bozza di legge si chiarisce come i titolari e/o proprietari dei centri trasmissione dati dovranno necessariamente rispettare la normativa Antiriciclaggio (in particolare in riferimento agli obblighi di identificazione), comunicare i dati anagrafici all’Autorità di Pubblica Sicurezza e non offrire eventi non inseriti nel palinsesto, anche complementare, disponibile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Vietata inoltre la raccolta di scommesse che consentono vincite superiori a diecimila euro, mentre continua ad applicarsi il divieto di installazione di apparecchi da gioco (sia slot che Videolottery) all’interno degli esercizi: in ogni caso – si legge – “l’Agenzia delle dogane e dei monopoli non iscrive il titolare dell’esercizio e del punto di raccolta nell’elenco” degli operatori del gioco lecito, o “ne effettua la cancellazione, ove già iscritto”. Inoltre,  la legge ribadisce l’applicazione di alcune disposizioni già previste dal cosiddetto Decreto Balduzzi in materia di divieto di gioco minorile e dell’obbligo di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro, “nonche’ le relative probabilita’ di vincita devono altresi’ figurare sulle schedine ovvero sui tagliandi di tali giochi”.
 
Ecco il testo integrale degli articoli inerenti i giochi: ”
 
19. Al comma  2-ter  dell’articolo 10 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35 convertito con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64 , le parole: 31 dicembre 2014” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2015”.
 
20. In attesa del riordino della disciplina in materia giochi conseguentemente all’attuazione della delega legislativa di cui all’articolo 14 della legge 11 marzo, 2014,  n.23 per assicurare parità di condizione competitive fra imprese che, munite di concessione, offrono scommesse con vincite in denaro per conto del Stato e persone che, in assenza dio tale concessione e fino al momento in cui la conseguono, offrono comunque scommesse con vincite in denaro in Italia, per conto proprio o di soggetti terzi, anche esteri, senza essere collegati all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, non che in considerazione del fatto che in tale secondo caso il contratto di gioco è perfezionato in Italia e conseguentemente regolato secondo la legislazione nazionale, a decorrere dall’anno 2015, nei riguardi, del titolare dell’esercizio e del punto di raccolta trovano applicazione le seguenti disposizioni per esigenze di ordine pubblico e sicurezza, nonché di tutela dei minori di età e delle fasce sociali deboli:
 
a) il decreto legislativa 21 novembre 2007, n. 231, in materia di antiriciclaggio, ed in particolare le disposizioni di cui Titolo II, Capo I, del predetto decreto, in materia di obblighi di identificazione assumendo gli oneri e le responsabilità derivanti dall’applicazione del decreto legislativo 30 giugno 2013, n. 196 e successive modificazioni, in materia di protezione di dati personali;
 
b) è vietata la raccolta per eventi non inseriti nel palinsesto, anche complementare, reso disponibile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli;
 
c) è vietata la raccolta di scommesse che consentono vincite superiori ad euro diecimila;
 
d) continua ad applicarsi l’articolo 7, comme 5 e 8, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189;
 
e) il proprietario dell’immobile in cui ha sede l’esercizio o il punto di raccolta di cui all’alinea, ovvero il titolare dell’esercizio o del punto di raccolta, qualora diverso dal proprietario, comunicano i loro dati anagrafici e l’esistenza dell’attività di raccolta di gioco con vincita in denaro all’autorità di Pubblica sicurezza entro sette giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione e, successivamente, entro sette giorni dalla data nella quali l’attività è avviata;
 
f) continua ad applicarsi il divieto di installazione di apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, e in ogni caso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli non iscrive il titolare dell’esercizio e del punto di raccolta nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 533, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, e successive modificazioni, ovverno ne effettua la cancellazione, ove già iscritto;
 
g) l’imposta unica di cui al decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504, e successive modificazioni, è dovuta dal titolare di ciascun esercizio operante sul territorio nazionale in cui si offre gioco con vincite in denaro ovvero di altro suo punto di raccolta in Italia collegatovi telematicamente. L’importo si applica su di un imponibile forfettario coincidente con il triplo della media della raccolta effettuata nella provincia ove è ubicato l’esercizio e il punto di raccolta, desunta dai dati registrati nel totalizzatore nazionale per il periodo d’imposta antecedente a quello di riferimento, nonché con l’aliquota massima stabilita dall’articolo 4, comma 1, lettera b), numero 3.1), del citato decreto legislativo n. 504 del 1998. Per i periodo d’imposta decorrenti dal 1° gennaio 2015 non opera conseguentemente la disposizione di cui all’articolo 24, comma 10, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.
 
h) la violazione delle disposizioni di cui alle lettere da b) a f) è punita:
1) quanto alla lettera b), con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro diecimila a euro cinquantamila;
2) quanto alla lettera c), con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro cinquantamila a euro centomila;
3) quanto alla lettera d), relativamente alla violazione degli obblighi di cui all’articolo 7, comma 5, del decreto-legge n. 158, del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 189 del 2012, con la sanzione amministrativa pecuniaria prevista dal comma 6 del predetto articolo 7, nonché con la chiusura dell’esercizio ovvero del punto vendita;
4) quanto alla lettera d), relativamente alla violazione degli obblighi di cui all’articolo 7, comma 8, del decreto-legge n. 158, del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 189 del 2012, con le sanzioni previste dal medesimo comma 8;
5) quanto alla lettera e), con la sanzione amministrativa pecuniaria di euro mille;
6) quanto alla lettera f), con la sanzione amministrativa pecuniaria di euro millecinquecento per ciascun apparecchio installato.
 
20-bis. A decorrere dal 1° gennaio 2015:
a) la percentuale destinata alle vincite per il gioco praticato mediante gli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a), del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, è fissata in misura non inferiore al 70 per cento e il prelievo sulla raccolta di gioco è fissato nella misura del 17 per cento;
b) la percentuale destinata alle vincite per il gioco praticato mediante gli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera b), del predetto regio decreto n. 773 del 1931 è fissata in misura non inferiore all’81 per cento e il prelievo sulla raccolta di gioco è fissato nella misura del 9 per cento”. im/AGIMEG 

RASSEGNA STAMPA – AGIPROINEWS – Ughi: “Obiettivo 2016: Lo Stato ha perso il controllo, vogliamo una scommessa uguale per tutti”

RASSEGNA STAMPA – AGIPROINEWS – Ughi:  “Obiettivo 2016: Lo Stato ha perso il controllo, vogliamo una scommessa uguale per tutti”

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16/10/2014 Ore 10:25

Ughi: “Obiettivo 2016: Lo Stato ha perso il controllo, vogliamo una scommessa uguale per tutti“

 ROMA – Il conto alla rovescia è iniziato, fra 622 giorni il settore italiano delle scommesse ripartirà da zero: entro l`1 luglio del 2016 “lo Stato italiano dovrà riprendere il controllo del settore, stabilendo una volta per tutte se la rete deve rispondere alle norme pubbliche o può essere lasciata all`iniziativa privata“. E` quanto spiega ad Agipronews Maurizio Ughi, amministratore unico di “Obiettivo 2016“, già Snai Servizi Srl, che da oggi promuove l`iniziativa “Tutti Insieme“, nata con uno scopo chiaro e semplice: portare allo scoperto le incogruenze del sistema attuale ed eliminarle prima dell`azzeramento amministrativo. Per ribadirlo arriva anche il terzo appello sui giornali in tre mesi al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, con il quale si rimarca, ancora una volta, la forte e costante contraddizione che caratterizza il sistema italiano.

“Fino a quando questo obiettivo non sarà raggiunto – spiega Ughi – continueremo a rivendicare il fatto che in Italia dovrà esserci un`unica rete di gioco, privata o pubblica che sia, ma dovrà essere una sola. Una scommessa uguale per tutti, insomma. – prosegue – Con il Decreto Balduzzi lo Stato ha posto la questione dei pericoli per la salute e definito il gioco come settore a rischio: allora di certo non può essere controllato in 3500 punti autorizzati e abbandonato in altri 6 mila collegati a soggetti senza concessione. Gli operatori con licenza italiana hanno investito puntando sul monopolio statale per il gioco, ma sono stati sopraffatti da una rete non autorizzata che, per numero di punti vendita, è addirittura superiore. Oggi, di fatto, il settore è in mano ai transfrontalieri. Coloro che operano in regime di concessione, da anni sono costretti a confrontarsi con negozi di gioco non autorizzati che, come i funghi, nascono da un momento all`altro, magari sfruttando eventi come i Mondiali di calcio, per poi chiudere i battenti con la stessa rapidità. Tutto questo mentre i concessionari assumono impegni per sei anni con lo Stato, che dovranno onorare a prescindere, e con gli utenti“.

Poi, spiegato il punto di partenza, Ughi disegna il traguardo di “Obiettivo 2016“: “E` un progetto aperto – dice ancora Ughi – che con il movimento `Tutti insieme` riunisce concessionari, imprese di gestione e tutti coloro che ne vorranno far parte, anche semplici cittadini, puntando a risolvere un pericoloso problema di mercato, con evidenti ricadute sociali. Oggi – prosegue – esiste una differenza sostanziale tra gli operatori statali e i privati collegati a bookie non autorizzati: la presunta discriminazione è stata completamente ribaltata, tutta a vantaggio di chi non ha una concessione e può permettersi il lusso di cambiare le regole dalla mattina alla sera. Magari può anche essere un vantaggio per gli utenti, ma dall`altra parte ci sono imprenditori che vendono le scommesse pubbliche e rispettano tutte le norme economiche ed amministrative, anche le più onerose. Noi continueremo a evidenziare questa situazione in tutti i modi e a tutti gli interlocutori possibili, politici ed economici – conclude Ughi – finchè non si arriverà a fare chiarezza una volta per tutte: in Italia non possono esserci due modi differenti di rispettare le stesse regole“. PG/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse, da Ughi nuovo appello al presidente Renzi: “Lo Stato rinuncia a 500 milioni di euro l’anno”

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Scommesse, da Ughi nuovo appello al presidente Renzi: “Lo Stato rinuncia a 500 milioni di euro l’anno”

ANNUNCIO RENZI

 

 

 

 

 

16/10/2014 Ore 09:42

Scommesse, da Ughi nuovo appello al presidente Renzi: “Lo Stato rinuncia a 500 milioni di euro l`anno“

ROMA – “Lo Stato rinuncia a 500 milioni di euro l`anno“, e non ha assunto “comportamenti risolutivi“ di fronte a “una rete in forte espansione da circa un decennio che vende giochi e scommesse senza autorizzazione“. Con un nuovo appello, pubblicato oggi sui principali quotidiani italiani, tra cui “Repubblica“, “Corriere della Sera“ e “Il Messaggero“, Maurizio Ughi, amministratore unico di “Obiettivo 2016“, già Snai Servizi Srl, torna a scrivere al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Con il terzo appello in tre mesi Ughi ricorda al premier che “esiste una rete di giochi pubblici autorizzati e certificati dallo Stato italiano“ e che mancano 662 giorni al previsto riordino del settore. Viene, così, lanciato un vero e proprio “SOS“ chiedendo a Renzi di “prendere in esame la vicenda anche imponendo il rispetto delle scadenze risolutive“. RED/Agipro

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COMUNICATO AGLI ASSOCIATI – INCONTRO MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014

COMUNICATO AGLI ASSOCIATI – INCONTRO MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2014

Gentile Associato,

Mercoledì 15 ottobre alle ore 15.00 presso la sede di Confcommercio (Piazza G.G. Belli, 2 00153 Roma Trastevere) ho organizzato un incontro per confrontarci sulle problematiche riferite alla raccolta delle scommesse, di interesse delle nostre imprese che operano nel settore.

Molti colleghi saranno già a Roma per l’Assemblea SNAI Servizi e per Enada, per cui confido che saremo in tanti all’incontro per costruire insieme il nostro futuro.

In attesa di vederci il 15, Ti invio un cordiale saluto.

Francesco Ginestra

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi e fisco, Stanleybet su maxi sequestro da 56 milioni: “Regolamento di conti di Gdf e Aams contro la società”

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi e fisco, Stanleybet su maxi sequestro da 56 milioni: “Regolamento di conti di Gdf e Aams contro la società”

08/10/2014 Ore 11:16

Giochi e fisco, Stanleybet su maxi sequestro da 56 milioni: “Regolamento di conti di Gdf e Aams contro la società”

ROMA –  “Un regolamento di conti di specifici ambienti del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza e di AAMS contro la Stanley”. E’ quanto dichiara in una nota stampa Stanleybet, confermando di essere oggetto di un decreto di sequestro “per equivalente” per 56 milioni di euro, sul presupposto di aver evaso l`imposta sui redditi. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Roma, è “una misura punitiva a carico di un operatore dell`Unione Europea “colpevole” di aver perseguito per 15 anni la legalità e il suo diritto alla parità di trattamento. Tutto ciò all`interno di un Paese che, di contro, ha protetto un sistema concessorio caratterizzato da misure legislative discriminatorie e logorato da tre gare contrarie ai principi comunitari”. Il bookmaker riferisce di “suggestive ricostruzioni contabili-fiscali predisposte per la Procura della Repubblica dal Nucleo Tributario della Guardia di Finanza sono errate, parziali e prive di fondamento. E, considerato il livello di presunta competenza del Corpo, sorprendentemente fuorvianti”.

Il Gruppo Stanley – prosegue il comunicato – “non ha mai perpetrato comportamenti puniti dal codice penale o qualsivoglia omissione fiscale. Questo non è mai stato messo in dubbio da alcuna autorità dei paesi ove opera, a parte l`Italia, dove è stata oggetto in 15 anni di circa 5000 procedimenti penali contro i suoi CTD e i suoi dirigenti, tutti conclusisi a favore degli stessi”.  La Procura di Roma, è scritto, “non ha inteso procedere all`audizione dei dirigenti Stanley malgrado fosse stata espressamente richiesta, non ha approfondito i dati contabili, non ha sentito il bisogno di rivolgersi a periti esperti in materia fiscale: non ha accertato che la Stanleybet Malta Limited, pur essendo legalmente costituita a Malta, è residente fiscalmente nel Regno Unito secondo il principio di “place of effective management“ che è a Malta ai fini del rischio (trading) e nel Regno Unito ai fini della Gestione. Quindi è assoggettata nel Regno Unito, senza alcuna esenzione o benefici fiscali di altro tipo, ad imposizione sui redditi prodotti ai sensi dell`art. 4 della Convenzione contro le doppie imposizioni conclusa tra Regno Unito e Malta”. Nel Regno Unito, secondo la compagnia, le aliquote pagate dalla Stanleybet Malta sono state in alcuni anni più elevate di quelle italiane.

Secondo Stanleybet, “l`impianto accusatorio ha l`obbiettivo di impedire l`accesso al mercato nazionale da parte di Stanley e, quindi, il suo legittimo esercizio diretto delle libertà fondamentali. Lo Stato Italiano prospetta così una differente tipologia di reato, l`omessa dichiarazione delle imposte sui redditi, utilizzando allo scopo l`art. 5 del D.Lgs. 74/2000. In sostanza, le autorità italiane rimettono in discussione la legittimità del modus operandi di Stanley, pur ripetutamente riconosciuta da diverse sentenze della Corte di Giustizia”.

A parere della Stanley, l`ipotesi di reato impedirà di accedere al sistema concessorio Italiano nel 2016 e trovare una stabile sistemazione e organizzazione con la creazione di una Stanley Italia: “Non ci limiteremo a dimostrare l`estraneità al nuovo reato contestato, ma la difesa punterà anche alla risoluzione del grave problema della mancanza, di fatto, di rimedi risarcitori quando si subisce un procedimento penale ingiusto”.

John Whittaker, ceo della compagnia, ha confermato l`intenzione di proseguire le azioni legali in corso contro 71 funzionari dello Stato.  NT/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi e fisco, “Il Messaggero”: sequestro di beni per bookmaker estero

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS – Giochi e fisco, “Il Messaggero”: sequestro di beni per bookmaker estero

08/10/2014 Ore 10:05

Giochi e fisco, “Il Messaggero“: sequestro di beni per bookmaker estero

ROMA – Maxi sequestro della Guardia di Finanza ai danni di Stanleybet. Secondo quanto riporta “Il Messaggero“ in edicola oggi, le Fiamme Gialle hanno posto sotto sequestro beni riconducibili ai titolari della società fino a un ammontare di 50 milioni di euro, su disposizione della Procura di Roma, in particolare del responsabile per i reati fiscali, Pierfilippo Laviani. Secondo l`accusa, la società inglese avrebbe ottenuto guadagni senza versare le imposte previste sull`attività italiana. La Stanleybet – dal canto suo – ha sempre contestato le norme italiane di accesso alle concessioni, sostenendo che a far fede devono essere i regimi fiscali (e le autorizzazioni al gioco) del paese in cui è basata la società madre. NT/Agipro

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RASSEGNA STAMPA – LANCI STAMPA COMUNICATO AGISCO

RASSEGNA STAMPA – LANCI STAMPA COMUNICATO AGISCO

AGIPRONEWS

Scommesse: blackout Sogei, gli operatori pronti alla class action

ROMA – Una class action contro l`Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. E` quanto annuncia Agisco, l`Associazione Giochi Scommesse, dopo il blackout della raccolta delle scommesse sportive di domenica 5 ottobre. Una situazione che ha causato “problemi di ordine pubblico e operatori minacciati da clienti esasperati“ si legge in una nota dell`associazione. “L`Agenzia dovrà risarcire il mancato introito e i danni di immagine. Oltre a consentire l`esistenza e la permanenza sul territorio italiano di una rete parallela  – prosegue Agisco – l`Agenzia regala il fatturato di una domenica calcistica e non fornisce alcuna comunicazione ai suoi concessionari e relativi scommettitori“. Per questo “se l`ADM non procederà; autonomamente a risarcire i danni provocati l`associazione promuoverà una `class action` per chiedere il risarcimento“. RED/Agipro

AGIMEG

Giochi: “Adm rimborsi i danni causasti dal blocco delle giocate”

Il blocco della raccolta delle scommesse sportive di domenica 5 ottobre dalle 14.00 in poi è un’ulteriore conferma di come Adm tiene in considerazione il lavoro dei concessionari di scommesse. Oltre a consentire l’esistenza e la permanenza sul territorio italiano di una rete parallela ormai più radicata di quella della Stato Italiano gli regala il fatturato di una domenica calcistica e non si degna di alcuna comunicazione ai suoi concessionari e relativi scommettitori. Una vergogna. Se Adm non procederà autonomamente a risarcire i danni provocati l’associazione promuoverà̀ una “class action” per chiedere il risarcimento”.    cz/AGIMEG

GIOCONEWS

AgiSco: “Blocco raccolta scommesse di domenica, risarcimento o promuoveremo class action

Lo afferma in una nota AgiSco, Associazione giochi e scommesse, secondo la quale “oltre a consentire l’esistenza e la permanenza sul territorio italiano di una rete parallela ormai più radicata di quella dello Stato italiano, gli regala il fatturato di una domenica calcistica e non si degna di alcuna comunicazione ai suoi concessionari e relativi scommettitori. Una vergogna”. La nota si conclude annunciando che “se Adm non procederà autonomamente a risarcire i danni provocati l’associazione promuoverà una class action per chiedere il risarcimento”. Il blocco della raccolta delle scommesse sportive di domenica 5 ottobre dalle 14 in poi è un’ulteriore conferma di come Adm tiene in considerazione il lavoro dei concessionari di scommesse.

BLOCCO RACCOLTA SCOMMESSE SPORT DEL 5 OTTOBRE – COMUNICATO AGISCO E LANCI AGIPRONEWS

BLOCCO RACCOLTA SCOMMESSE SPORT DEL 5 OTTOBRE – COMUNICATO AGISCO E LANCI AGIPRONEWS

Comunicato Stampa AGISCO

AGISCO: DA ADM ALTRO REGALO AI CTD – IN TILT IL CERVELLONE DI AAMS SCOMMESSE SPORTIVE – PROBLEMI DI ORDINE PUBBLICO NEI PUNTI DI GIOCO – CONCESSIONARI MINACCIATI DA CLIENTI ESASPERATI – ADM DOVRÀ RISARCIRE IL MANCATO INTROITO E I DANNI DI IMMAGINE. 

Il blocco della raccolta delle scommesse sportive di domenica 5 ottobre dalle 14.00 in poi è un'ulteriore conferma di come ADM tiene in considerazione il lavoro dei concessionari di scommesse.

Oltre a consentire l'esistenza e la permanenza sul territorio italiano di una rete parallela ormai più radicata di quella della Stato Italiano gli regala il fatturato di una domenica calcistica e non si degna di alcuna comunicazione ai suoi concessionari e relativi scommettitori. Una vergogna.

Se ADM non procederà autonomamente a risarcire i danni provocati l'associazione promuoverà una "class action" per chiedere il risarcimento. 

 

Lanci di Agenzia

06/10/2014 Ore 10:01 – Scommesse sportive: domenica di black-out per il sistema Sogei, rete legale in difficoltà

ROMA – Una domenica di black-out per i gestori delle agenzie di scommesse e dei siti di betting-exchange. Secondo quanto riferiscono ad Agipronews fonti del settore, il sistema Sogei che gestisce le transazioni sullo sport è stato bloccato dal primo pomeriggio alla tarda serata di ieri. I concessionari non hanno così potuto offrire il consueto servizio – sia online che nei punti vendita – ai propri clienti: il danno medio è calcolabile attorno ai 2-3 mila euro per un`agenzia media dislocata in città, con conseguente, indubbio vantaggio commerciale per la rete di accettazione collegata ai bookmaker esteri privi di concessione.   NT/Agipro

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06/10/2014 Ore 14:09 – ​Scommesse sportive: black-out sistema Sogei, impennata degli incassi per i bookmaker senza concessione (+15-20%)

ROMA – Un incremento degli incassi valutabile attorno al 15-20% per chi opera in Italia senza autorizzazioni. E` questo l`effetto più evidente del “black-out“ del sistema Sogei, bloccato per tutto il pomeriggio e la serata di ieri, secondo quanto apprende Agipronews da alcuni bookmaker esteri privi di concessione. Il pomeriggio di domenica – spiegano i concessionari – è stato caratterizzato da lunghe file agli sportelli degli oltre 5mila punti vendita non autorizzati aperti in tutta Italia. Il mancato incasso per la rete legale, secondo stime del settore, può essere quantificato in circa 20 milioni di euro.  NT/Agipro

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06/10/2014 Ore 15:10 – Scommesse, black out Sogei: per la rete legale un buco da 15 milioni di euro

ROMA – Il black out alla rete delle scommesse made in Italy, gestita da Sogei, potrebbe aver causato un buco nella raccolta da circa 15 milioni di euro: è la stima di alcuni operatori interpellati da Agipronews, che ritengono il blocco delle giocate un danno diretto anche per le casse dello Stato, con le giocate tassate mediamente al 4% si traduce in circa 600 mila euro che mancano all`appello, tutto a vantaggio, invece, della rete non autorizzata, online e nei centri collegati con l`estero.

Domenica scorsa la raccolta totale è stata di circa 22 milioni di euro: ieri, con il big match Juve-Roma e altri incontri internazionali di cartello (come Chelsea-Arsenal in Premier League) gli incassi sono stati invece di molto inferiori al previsto.

Lo svantaggio ha colpito in particolare gli operatori dell`online e in negozi di gioco, meno accentuato – apprende Agipronews – il danno derivante dal blocco per i “corner“, i punti scommessa piazzati in bar ed altri esercizi pubblici, che solitamente nel pomeriggio di domenica sono chiusi.  PG/Agipro

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06/10/2014 Ore 15:20 – Scommesse, Allara (Paddy Power): “Black out Sogei: incalcolabili i danni d`immagine“

ROMA – “Non si tratta solo di un danno diretto al business degli operatori e alle entrate statali: il black out di Sogei ha causato danni di immagine incalcolabili agli operatori che domenica pomeriggio pubblicizzavano la propria offerta di gioco live“. E` il parere di Alessandro Allara, Direttore della Comunicazione di Paddy Power Italia, che ritiene il blocco delle giocate “un favore enorme a operatori illegali e non autorizzati. Credo che per il solo settore online la perdita complessiva di gioco sia stimabile sui 5 milioni di euro, per il settore scommesse nel complesso si può arrivare anche a tre volte tanto. Ma per chi in quel momento stava facendo pubblicità per il gioco live – e invece aveva il sito in “down“ – il danno d`immagine è incalcolabile“. PG/Agipro

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