Circolari: 2007912 – 2012.06.06 – Comunicazione – Errata Corrige – Ricorso avverso dinieghi attivazione punto vendita gioco del lotto
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Giochi, Stanleybet replica ad Assosnai: «Noi parte del circuito legale»
Calcioscommesse, SKS365: "Bookmaker italiani e internazionali: fronte comune contro le combine"
01/06/2012 Ore 10:42
Un`azione comune fra operatori italiani e internazionali per combattere il fenomeno del calcioscommesse: è quanto chiede in una nota il bookmaker SKS365. “E` arrivata l`ora di intervenire sul sistema punendo i silenzi – si legge nel comunicato – E arrivato il momento per gli operatori italiani di denunciare quanto già registrato dagli operatori internazionali. E` arrivato il momento di operare per il bene dello sport in modo collegiale azzerando la rete abusiva creata da personaggi ambigui e società prive di autorizzazioni comunitarie. E` arrivato il momento, per tutti, di spiegare i comportamenti dei propri quotisti in occasione di match caratterizzati da flussi anomali di gioco“.
SKS365 condivide l`analisi di Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, secondo cui per avere un contrasto efficace al fenomeno delle combine “non è necessario intervenire sulle scommesse“, ma ritiene che resti fondamentale per gli scommettitori, “come stabilito dalla Corte Europea, il diritto di scegliere la miglior offerta all`interno di regole comunitarie“.
FC/Agipro
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Calcioscommesse, Ginestra (Assosnai): "L'illegalità non si combatte con lo stop ai campionati"
31/05/2012 Ore 17:43
ROMA – Nessuno stop ai campionati o limitazioni alle scommesse in plainsesto, gli strumenti per contrastare il fenomeno del calcioscommesse sono già nelle mani dello Stato, che deve fare di più nel contrasto all`illegalità.
E` quanto crede Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, che commenta la provocazione lanciata dal Presidente del Consiglio Mario Monti (“Forse ci vorrebbe la sospensione del calcio per 2-3 anni“), a cui si sono aggiunte le dichiarazioni del portiere della Nazionale, Buffon, che ha chiesto di “intervenire sul palinsesto bloccando alcune giocate“.
“Capisco lo sfogo di Monti, ma credo che non sia questa la soluzione ai problemi“ dice Ginestra ad Agipronews, “Tutti siamo innamorati dello sport, e queste vicende infrangono un sogno. La stessa scommessa, che contribuisce ad arricchire la suspance della partita, adesso è sotto accusa perché ci sentiamo ingannati – ha spiegato Ginestra – In ogni caso la posizione di Monti non è condivisibile perché lui è un uomo di Governo. E in quanto Ministro dell`Economia dovrebbe essere il primo a muoversi per tutelare il sistema. Un atteggiamento simile mi lascia sgomento“.
In merito alla proposta di intervenire sui palinsesti Ginestra non è d`accordo.
“Non si tratta di intervenire sulle scommesse, ma sulla rete illegale – ha detto il presidente di Assosnai – Esiste una rete abusiva ed è proprio lì che avvenivano le giocate sulle partite di cui si parla. Per questo chiedo al Presidente Monti e ai vertici di Aams, di agire in questo senso. Sappiamo bene che il proibizionismo non serve – ha proseguito Ginestra – Il 90% delle giocate in Italia è sul calcio, e questo sistema, ora, è stato aggredito. A prescindere dal tipo di scommessa più o meno appetibile, bisogna agire sul sistema e tutelarlo. Non si blocca un mondo che crea erario e posti di lavoro, ma si agisce per evitare che si verifichino di nuovo simili situazioni. Anche se i siti bloccati da Aams sono più di 4mila ce ne sono tanti altri ancora visibili, e sappiamo tutti che in rete esiste il modo di aggirare i blocchi. Questo è quello che si deve evitare. Per evitare le rapine in banca non si chiudono le banche ma si rafforza la vigilanza. Dunque va bene lo sfogo di Monti ma non vedo ancora qualcuno che si sia mosso per risolvere la situazione attuale“. SA/Agipro
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Il Giornale – 31 maggio 2012 – Pag. 8
Intervista Giorgio Sandi
«Le scommesse aiutano il pallone»
Il presidente Snai : «Il gioco ufficiale fa da contrasto ai fatti criminosi» "Leggi più severe e forti sanzioni pecuniarie Gli «illegali» Chi gioca sporco utilizza canali diversi.
«La scommessa viene dopo, prima c'è la manipolazione. Come si fa a negare che il marcio sia nel calcio e attorno al calcio?», afferma Giorgio Sandi, presidente di Snai, che prende posizione sui recenti eventi facendo una netta distinzione fra gioco legale e illegale. L'indagine pare senza fine… «Noi operatori qualificati, noi concessionari dello Stato, siamo colpiti dalla portata di questi episodi malavitosi che mettono a dura prova il mondo del pallone e di conseguenza il settore dei giochi. Per fortuna le procure stanno lavorando al meglio. E noi, come cittadini e sportivi, ci schieriamo incondizionatamente al loro fianco».
C'è chi vorrebbe porre un taglio alle scommesse o almeno a quelle su certe partite. «Ma il problema è un altro perché ci sarebbe sempre qualche bookmaker pronto ad accettare puntate di ogni tipo. Se si abolisse il gioco legale, ci sarebbe il trionfo dell'illegalità. E questo permetterebbe alla criminalità di fare soldi ed espandersi in altri settori, come quelli della droga e della prostituzione. Inoltre costringerebbe lo stato a spendere ulteriori risorse per combattere la malavita. Il gioco ufficiale, garantito, sicuro e sorvegliato, rappresenta uno degli elementi di contrasto alla delinquenza».
La scommessa non è diabolica, insomma… «Al contrario. Le scommesse legali sono il modo migliore per canalizzare la passione degli sportivi verso una tipologia di gioco che porta soldi all'erario e allo sport. Chi gioca sporco e si pone ben altri obiettivi utilizza canali diversi, soprattutto all'estero. Ci vorrebbero leggi più severe, direi soprattutto più facili da interpretare e da applicare.
Ma non è facile per l'eccessivo garantismo predicato e voluto da più parti». Cosa fare, allora? Cosa consiglia? «Ci sarà un freno solo se la giustizia ordinaria e quella sportiva interverranno con sanzioni severe e forti pene pecuniarie. Non ci deve essere pietà per chi manipola i risultati. È quanto vogliono i concessionari che combattono senza armi un nemico neanche tanto invisibile».