RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS Delega fiscale: nella bozza di decreto limiti alle slot e aumento tassa sulla fortuna

RASSEGNA STAMPA – AGIPRONEWS Delega fiscale: nella bozza di decreto limiti alle slot e aumento tassa sulla fortuna

16/02/2015 | 09:03

Delega fiscale: nella bozza di decreto limiti alle slot e aumento tassa sulla fortuna

ROMA – L’installazione delle slot machine consentita solo negli esercizi che hanno una superficie superiore a 20 metri quadrati, con un numero massimo di sei apparecchi per locale che dovranno essere, comunque, posti in uno spazio separato e dedicato: sono alcune delle misure più significative contenute nella bozza decreto relativo all’articolo 14 sui giochi della delega fiscale, che dovrebbe essere trasmesso dal Ministero dell’Economia a Palazzo Chigi tra domani e mercoledì, per poi essere presentato al Consiglio dei Ministri in programma venerdì 20 febbraio.

LIMITI E DIVIETI PER LE SLOT MACHINE – Secondo quanto prevede la bozza che Agipronews ha potuto visionare, l’installazione di slot machine sarà vietata negli esercizi generalisti secondari (alberghi, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari), mentre gli esercizi generalisti principali (bar, tabaccherie), con una superficie superiore a 20 mq, che vorranno mantenere l’attività di gioco dovranno disporre di "uno spazio appositamente separato o dedicato", dove l’ingresso "è consentito esclusivamente a pubblico maggiorenne". Vietati anche i totem, inclusi quelli di nuova generazione (tablet, smartphone), terminali irregolari che consentono di giocare online su siti non autorizzati: i punti vendita non potranno mettere a disposizione dei giocatori questo tipo di tecnologie per giocare. Via libera, invece, alle “gaming hall”, sale gioco (con non meno di 10/15 apparecchi) "che operano sotto presidio e responsabilità del concessionario e nell’ambito della rete fisica di raccolta dello stesso concessionario, dedicati al gioco pubblico ad accesso sorvegliato e limitato esclusivamente a pubblico maggiorenne". Semaforo rosso invece ai mini-casinò negli alberghi di lusso, come prevedeva una versione precedente del decreto.

TASSA SULLA FORTUNA – Salirebbe dal 6 all’8% la "tassa sulla fortuna", anche se nel testo non è definita la soglia di vincita, attualmente fissata a 500 euro, oltre la quale scatterà il prelievo. Tra le nuove regole fiscali, anche l’introduzione di una nuova base imponibile: non più la giocata, come è avvenuto fin qui, ma la differenza tra l’incasso e il totale di vincite, aggi e compensi del concessionario. In attesa di stabilire l’ammontare delle aliquote, sembra quindi probabile che ad essere tassato sarà – per tutti i giochi – il ricavo netto dell’operatore e non la giocata stessa.

RAPPORTO STATO ED ENTI LOCALI – La bozza del decreto specifica che "le disposizioni fondamentali in materia di gioco a livello nazionale, costituiscono altresì disposizioni di coordinamento nei riguardi delle Regioni. Eventuali disposizioni di fonte regionale o comunale, comunque incidenti in materia di giochi pubblici, devono risultare coerenti e coordinate con quelle del presente decreto". Per questo motivo "Stato, Regioni ed Enti locali, ferme le rispettive attribuzioni in materia legislativa e regolamentare, operano in materia di giochi pubblici in base al principio di leale collaborazione, anche mediante intese ed accordi".

DISTANZE MINIME – Escluse le distanze minime dei punti di offerta di gioco da luoghi sensibili (ovvero luoghi di culto e scuole) e le limitazioni orarie "nei riguardi dei punti di offerta di gioco che si conformano ai livelli organizzativi, di sicurezza e di legalità della rete fisica statale di raccolta del gioco con vincita in denaro" e che rispettino "gli standard quantitativi e qualitativi". I Comuni, dunque, dovranno garantire "massima chiarezza ed univocità delle misure adottate e delle relative giustificazioni" e agire in "conformità ai principi di ragionevolezza, proporzionalità, economicità, efficienza e non discriminazione". Saranno escluse, inoltre, misure che "si risolvono in forme di sostanziale espropriazione senza indennizzo di valori patrimoniali dei concessionari" e che "si risolvono in forme di sostanziale espulsione dal territorio comunale della locale articolazione della rete fisica statale di raccolta del gioco con vincita in denaro".

CRISI DEL CONCESSIONARIO – In caso di interruzione anticipata delle concessioni di gioco per le slot, la società può continuare ad operare per 90 giorni, mentre per lo stesso periodo di tempo le altre società concessionarie possono esercitare opzione di subentro.

TRACCIABILITA’ DEI FLUSSI – Al fine di assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari, finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali e il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, i concessionari "sono obbligati a tracciare tutti i riversamenti derivanti dalla raccolta dalle giocate e ai compensi spettanti ai soggetti operanti nella propria rete di raccolta. Tale obbligo non comprende i pagamenti delle vincite o dei rimborsi né i riversamenti a favore dello Stato o dell’Agenzia per pagamenti di imposte, tasse o utili erariali".

CONTRASTO ALLA LUDOPATIA – La bozza del decreto prevede l’istituzione della "Consulta permanente" dei rappresentanti governativi, regionali e degli enti locali, dei rappresentanti degli organismi organizzati del settore del gioco, nonché dei rappresentanti delle associazioni rappresentative delle famiglie e dei giovani per la individuazione e il costante aggiornamento di misure e interventi, comunitariamente compatibili, volti al contrasto del gioco online su siti “.com”.

PUBBLICITA’ – Il decreto vieta "la pubblicità di marchi e prodotti di giochi con vincite in denaro riferibili a soggetti non concessionari". La comunicazione commerciale dei giochi non deve, in particolare, "incoraggiare il gioco eccessivo o incontrollato, "negare che il gioco possa comportare dei rischi", "presentare o suggerire che il gioco sia un modo per risolvere problemi finanziari o personali", "rivolgersi o fare riferimento, anche indiretto, ai minori", "indurre a confondere la facilità del gioco con la facilità della vincita". La pubblicità del gioco, infine, rimane comunque vietata sui canali televisivi dedicati ai ragazzi e durante i programmi destinati ai minori, e nella fascia oraria tra le 16 e le 19, fatta eccezione per le trasmissioni sportive o di eventi sportivi a rilevanza nazionale o internazionale.

LEGA IPPICA – La bozza del decreto prevede, infine, l’istituzione della Lega Ippica e i requisiti necessari per l’iscrizione per allevatori, proprietari e società di gestione degli ippodromi, oltre ai principi fondamentali dello statuto. La Lega Ippica dovrebbe provvedere alla definizione del calendario degli avvenimenti ippici, alla gestione del fondo annuale di dotazione per lo sviluppo e la promozione del settore ippico, alla erogazione agli aventi diritto dei premi delle corse, alla gestione delle banche dati relative ai cavalli, alla regolarità delle corse, ai rapporti con i concessionari e con gli organismi ippici internazionali. Inoltre con il decreto delegato saranno disciplinati l’unificazione dei totalizzatori per la gestione delle scommesse ippiche, il payout tra il 74 e il 76%, il riordino del prelievo sulla raccolta delle scommesse su eventi ippici e la quota destinata alla Lega Ippica. SA/Agipro 

www.agipronews.it | agipro@agipro.it

RASSEGNA STAMPA – Condono CTD, Ginestra (Agisco): “Premiata concorrenza sleale, per operatori regolari serve indennizzo”

RASSEGNA STAMPA – Condono CTD, Ginestra (Agisco): “Premiata concorrenza sleale, per operatori regolari serve indennizzo”

03/02/2015 | 15:03

Condono CTD, Ginestra (Agisco): "Premiata concorrenza sleale, per operatori regolari serve indennizzo"

ROMA – "Non siamo felici di sapere che chi ci ha fatto concorrenza sleale per anni, sottraendoci gioco senza averne diritto, sia stato ’premiato’ con la possibilità di sanare la propria posizione. Sarebbe corretto un indennizzo da parte dello Stato agli operatori regolari che per 15 anni hanno lavorato senza tutela delle loro imprese". E’ quanto dichiara Francesco Ginestra, presidente di Agisco, dopo la scadenza dei termini per il condono delle agenzie senza concessione. "Ci aspettiamo che i Monopoli e le forze dell’ordine pianifichino da oggi controlli regolari e costanti sul territorio per verificare, punto per punto, le autorizzazioni a vendere scommesse di tutta la rete priva di concessione e licenza di pubblica sicurezza, come da anni fa con la nostra, procedendo ad applicare rigorosamente le leggi in materia di ordine pubblico, materia fiscale, prevenzione del gioco patologico e quelle del lavoro". L’associazione continuerà a lavorare per una soluzione definitiva: "Abbiamo richiesto, e confidiamo di ottenere presto, un incontro con le istituzioni finalizzato ad evidenziare le storture che hanno prodotto la regolamentazione adottata in questi anni e a proporre un differente scenario per la gara del 2016, con l’obiettivo di avere una sola rete di raccolta, nella quale tutti lavorino – finalmente – ad armi pari". LL/Agipro 

www.agipronews.it | agipro@agipro.it


Altre dichiarazioni sul condono

Condono CTD, Passamonti (Confindustria Giochi): «La legge ha funzionato, ora Governo riapra termini per l'adesione»

ROMA – L’adesione di circa 2.400 punti scommesse non autorizzati al condono previsto dalla legge di stabilità «mi sembra un risultato molto importante, raggiunto anche grazie alla chiarezza fatta dalla sentenza della Corte di giustizia europea. Per la prima volta, l’impianto normativo è stato costruito in modo tale da poter ottenere una risposta positiva in modo chiaro e sanza più rinvii. In questa parte, la legge di stabilità ha funzionato e bene». E’ il commento di Massimo Passamonti, presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia, dopo la scadenza dei termini per regolarizzazione dei centri di trasmissione dati prevista dalla legge di stabilità 2015. «In questo senso, credo sia opportuno e utile che il Governo e il Parlamento valutino anche la possibilità di una riapertura dei termini per l’adesione e una proroga del primo termine di pagamento del prelievo forzoso a carico dei concessionari per la tassa di 500 milioni. Sono convinto che una scelta di questo genere da una parte favorirebbe l’adesione di tanti altri soggetti del mercato non autorizzato e, dall’altra, permetterebbe la ricomprensione dell’intervento ispirato solo al prelievo all’interno di una più ampia logica di riforma del sistema di tassazione dei giochi previsto nella delega fiscale», ha concluso Passamonti. MSC/Agipro 

Condono CTD, Schiavolin (ad Cogetech): «Risultato sopra le attese, ora un tavolo di confronto con operatori e istituzioni»

ROMA – “Il risultato della sanatoria delle agenzie non autorizzate prevista dalla Legge di Stabilità ad oggi supera le aspettative. Non si tratta di un totale successo, ma non si può parlare nemmeno di un flop. Questo, grazie alla recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha dato una spinta decisiva all’adesione di importanti player internazionali. È un primo passo verso la creazione di una rete unica di raccolta scommesse,  dove le regole siano uguali per tutti, a tutela dei giocatori, dei diritti dei concessionari e degli obiettivi di finanza pubblica”. È il commento di Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Cogetech, uno dei principali Player del mercato dei giochi in Italia e Vice Presidente di ACADI – alla scadenza dei termini di adesione alla sanatoria per i centri scommesse non autorizzati, prevista dalla Legge di Stabilità. “La sanatoria non basterà – tuttavia – a risolvere il problema del gioco illegale, che resta ancora una piaga da combattere. Le diverse leggi che stanno approvando le regioni per contrastare il proliferare del gioco sul territorio stanno iniquamente limitando solo quello lecito, lasciando spazio all’emersione dell’illegale. Questa è dunque l’occasione giusta per aprire un tavolo di confronto allargato anche agli operatori esteri, per lavorare insieme al testo della Delega Fiscale – che nasce proprio con questo fine – e garantire un riordino serio ed efficace dell’intero comparto.”  RED/Agipro 

Condono CTD, Sandi (AD Snai spa):"Operazione tardiva, ora ricompensare rete dei concessionari"

ROMA – "Un’operazione tardiva, di cui ovviamente non ha colpa chi l’ha messa in pratica, che dimostra però come per anni migliaia di punti hanno operato attorno ai concessionari dello Stato".  E’ il commento di Giorgio Sandi, amministratore delegato di Snai spa, il giorno dopo la scadenza dei termini per il condono delle agenzie estere senza concessione. "Ora le agenzie storiche dovranno fronteggiare anche la concorrenza di chi ha ottenuto una patente dallo Stato, e credo sia arrivato il momento di ricompensare i concessionari stabilendo – per il futuro – scadenze meno brevi per le licenze e minori oneri concessori". Girando per l’ICE di Londra, Sandi sottolinea la differenza tra "un’industria riconosciuta anche a livello internazionale come quella che si incontra qui e l’Italia, dove il settore del gioco è considerato  una mucca da mungere.   L’esempio della recente legge di stabilità parla chiaro: le aziende rischiano di chiudere e le banche chiudono i rubinetti alle società, mentre all’estero i nostri competitor riescono a sviluppare il proprio business, pur nell’ambito di un’offerta che è controllata. Purtroppo il nostro modello di concessione viene interpretato solo per frapporre ostacoli al gioco legale, utilizzando temi come quello della ludopatia. Il contrasto con quello che si vede qui a Londra è davvero enorme". NT/Agipro 

Condono ctd, Giudetti (Coo Uniq Group): "Sanatoria non ci riguarda, attendiamo sentenza del Consiglio di Stato su bando Monti"

LONDRA – "Betuniq non aveva nulla da sanare: nel 2012 abbiamo partecipato al bando Monti, da cui siamo stati esclusi per la mancanza di una garanzia bancaria, fornita alla società dalla Bank of Valletta. Ora attendiamo una decisione nel merito del Consiglio di Stato, che dovrebbe arrivare presto. Siamo gli unici in questa posizione: abbiamo presentato regolare domanda e siamo stati esclusi dalla gara". E’ quanto dichiara a Agipronews Margherita Giudetti, COO di Uniq Group (che gestisce il marchio Betuniq), nel corso dell’ICE di Londra, spiegando il "no" al condono voluto dal Governo Renzi. "La sanatoria ha tutto l’aspetto di un condono fiscale e non penale e per questo non ci siamo sentiti garantiti. Anche la circolare del Viminale – che garantisce la licenza di polizia per chi ha violato la legge 401 sulle scommesse – e i chiarimenti dell’Agenzia delle Dogane sono arrivati troppo tardi per poter mettere in piedi un’operazione così complessa. Infine, c’è una contraddizione di fondo: se si sostiene a livello di Corte di Giustizia che le limitazioni alla presenza di operatori esteri in Italia sono dovute ad esigenze di tutela dell’ordine pubblico, perché si apre all’adesione di 7000 centri con l’unica finalità di incassare delle imposte?". Sul futuro della rete Betuniq Giudetti spiega: "La nostra strategia non cambia, in attesa della decisione del Consiglio di Stato, ci faremo valere in tribunale e siamo pronti a sottoporci a ogni controllo". NT/Agipro