CIRCOLARE: 2010914 – 2014.12.12 – Politica – Legge Stabilità 2015

CIRCOLARE: 2010914 – 2014.12.12 – Politica – Legge Stabilità 2015

Nell'area riservata sel sito, sezione Politiche e Comunicazioni, è stata pubblicata la circolare 

  • 2010914 – 2014.12.12 – Politica – Legge Stabilità 2015 con n. 1 allegati

Si ripota di seguito il testo:


LEGGE STABILITA’ 2015

A RISCHIO IL FUTURO DELLA RETE DI RACCOLTA

Gentile Associato,

Trasmetto in allegato copia di un emendamento presentato in Commissione Bilancio per modificare l’articolo 3 della Legge di Stabilità 2015 che, se approvato in questa versione, introdurrà una tassa a carico dei singoli punti vendita che vendono Giochi, stimata fino ad un massimo di € 4.700,00 a Negozio e di € 3.000,00 a Corner.

E’ evidente che il Governo, nella necessità di reperire maggiori entrate erariali, non sta tenendo in considerazione la già grave difficoltà che sta vivendo la Rete, che potrebbe non riuscire a far fronte a questo ulteriore costo inatteso e insostenibile per molti di noi, poiché andrebbe a colpire direttamente i piccoli e medi Concessionari indipendenti e i Gestori.

Inoltre, per com’è formulato l’emendamento, c’è il rischio che possa essere sfruttato per diventare una sorta di “sanatoria” per i punti di vendita che raccolgono gioco senza Concessione, unendo al danno che ci viene procurato, la beffa di vedere che chi ha lavorato in spregio delle leggi italiane possa essere definitivamente legittimato.

A.GI,SCO. ha già intrapreso tutte le vie possibili per tutelare le nostre imprese e fornirà aggiornamenti nel corso dell’Assemblea degli Associati prevista per il prossimo giovedì 18 dicembre presso la sede di Confcommercio a Roma, per la quale si rinnova l’invito a tutti gli Associati di essere presenti per discutere del futuro della nostra categoria.

E’ evidente che, qualora questo provvedimento dovesse passare, sarà necessaria una reazione compatta di tutta la rete, per far si che la situazione sia ripristinata in fase di attuazione dei decreti sui Giochi previsti dalla Delega Fiscale.

Seguiranno aggiornamenti, in attesa di vederci all’Assemblea A.GI.SCO. del 18 dicembre.

Cordiali saluti.

Francesco Ginestra


A.S. 1698

Emendamento Art. 3 n. 3.171 (Ranucci)

 

Sostituire i commi 22 e 23 con i seguenti:

 

  1. Al fine di contemperare l'esigenza di mantenimento ed incremento del gettito erariale con le esigenze di sicurezza e tutela dei minori e delle fasce sociali più deboli:

    1. la percentuale destinata alle vincite ed il prelievo fiscale per il gioco praticato mediante gli apparecchi di cui all'articolo 110 del Tulps, comma 6, b) sono così rideterminati: a decorrere dal 1° febbraio la percentuale destinata alle vincite fissata in misura non inferiore al 81 per cento ed il prelievo fiscale è elevato alla misura del 48 per cento, applicata ad una base imponibile costituita dalle somme giocate meno le vincite.
    2. a decorrere dal 1° gennaio 2015 è istituito il Contributo Obbligatorio per la Prevenzione e il Controllo del gioco. Contribuenti e soggetti passivi di imposta sono i punti vendita in cui si effettua la raccolta del gioco. Il contributo è versato direttamente dai punti vendita e la sua misura è determinata come segue:

      1. per le scommesse sportive ed ippiche a quota fissa: 1.000 Euro all'anno per punto vendita. Qualora nel punto vendita sia presente più di un gioco tra quelli di relativi alle scommesse sportive ed ippiche a quota fissa, il contributo è dovuto una sola volta per la totalità di tali giochi ed è fissato nella misura di 1.200 Euro all'anno per punto vendita;
      2. per gli apparecchi di cui all'art. 110, comma 6 a) del Tulps: 1.000 Euro all'anno per punto  vendita;
      3. per gli apparecchi di cui all'art. 110, comma 6 b) del Tulps e per il gioco del Bingo: 2.000 Euro all'anno per punto vendita. Qualora nel punto vendita siano presenti anche gli apparecchi di cui all'art. 110, comma 6 a) del Tulps, il contributo è dovuto una sola volta per entrambi i giochi ed è fissato nella misura di 2.500 Euro all'anno;
      4. per il Lotto, per le lotterie ad estrazione istantanea o differita, per i giochi numerici a totalizzatore: 500 Euro all'anno per punto vendita. Qualora nel punto di offerta sia presente più di un gioco tra Lotto, lotterie ad estrazione istantanea o differita e giochi numerici a totalizzatore, il Contributo è dovuto una sola volta per la totalità di tali giochi ed è fissato nella misura di 1.000 Euro all'anno per punto vendita.

Gli importi di cui ai precedenti punti i, ii, iii e iv, per ciascun punto vendita, si cumulano. Con apposito decreto del Ministro dell'economia e delle finanze sono dettate le disposizioni in materia di accertamento, riscossione, contenzioso e sanzioni, nonché ogni altra disposizione attuativa della presente lettera.

  1. Il prelievo sulla quota delle vincite per i giochi di cui al decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 16 dicembre 2011, nonché per il gioco del Lotto, è elevato da 6 per cento a 8 per cento a decorrere dal 1° gennaio 2015. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Economia e delle finanze, le entrate derivanti dal presente comma sono assegnate alle regioni in cui la raccolta di gioco viene effettuata al fine di finanziare il contrasto alla ludopatia e le attività di prevenzione e contrasto del gioco illegale;
  2. il Ministro dell'economia e delle Finanze, con regolamento da emanare, su proposta dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, disciplina il processo di evoluzione tecnologica degli apparecchi di cui all'art. 110, comma 6 lettera a) del Tulps nella direzione di una maggiore sicurezza e tutela dei minori e delle fasce sociali più deboli;
  3. con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, da emànare entro il 1° aprile 2015, sono definiti ruoli e caratteristiche di qualità ed affidabilità dei soggetti che a qualunque titolo operano sulla filiera del gioco, nella direzione di un incremento della sicurezza e trasparenza della filiera;
  4. le regioni e i comuni, nell'esercizio delle loro potestà normative ed amministrative, si astengono dall'introdurre o assumere azioni idonee a vanificare l'unitarietà del quadro regolatorio nazionale in materia di giochi pubblici, il cui ordinamento e la cui gestione sono riservati allo Stato.

 

  1. Le maggiori entrate derivanti dalle disposizioni di cui al comma 21, determinate annualmente a consuntivo, sono così ripartite:

    1. gli importi derivanti dalla misura di cui al comma 21,lettera a), alle Regioni in cui la raccolta viene effettuata per finanziare le attività di formazione / informazione sul gioco e la cura delle dipendenze;
    2. gli importi derivanti dalla misura di cui al comma 21, lettera b), ai Comuni in cui i punti vendita operano anche al fine di finanziare le attività di prevenzione e contrasto del gioco illegale;
    3. il 50 per cento degli importi derivanti dalle misure di cui al comma 21, lettera c) al fondo per il contrasto alla ludopatia di cui al comma 1dell'articolo 14;
    4. il 50 per cento degli importi derivanti dalle misure di cui al  comma  21, lettera  c)  al Ministero degli Interni per la prevenzione ed il contrasto del gioco illegale."

RASSEGNA STAMPA: Scommesse, Ughi (amm.unico Obiettivo 2016): “Ecco le prove della rabbia e delusione che provano i concessionari autorizzati di fronte alle contraddizioni del sistema italiano del betting che sta portando al collasso la rete autorizzata”

RASSEGNA STAMPA: Scommesse, Ughi (amm.unico Obiettivo 2016): “Ecco le prove della rabbia e delusione che provano i concessionari autorizzati di fronte alle contraddizioni del sistema italiano del betting che sta portando al collasso la rete autorizzata”

Scommesse, Ughi (amm.unico Obiettivo 2016): “Ecco le prove della rabbia e delusione che provano i concessionari autorizzati di fronte alle contraddizioni del sistema italiano del betting che sta portando al collasso la rete autorizzata”

“Quella che abbiamo ricevuto e che riportiamo integralmente è una manifestazione di delusione mista a rabbia, che riceviamo da un operatore in possesso di regolare concessione” – sottolinea Maurizio Ughi, amministratore unico di “Obiettivo 2016”, associazione in prima linea per il contrasto al gioco illegale e per la “battaglia” che vede da una parte gli operatori privi di concessione italiana e la rete autorizzata – “si tratta di una lettera aperta molto dettagliata e che riassume tutte le contraddizioni di un sistema che da anni danneggia e sta portando al collasso il sistema degli operatori autorizzati. L’unico passaggio che non condividiamo è quello dove si sostiene che avremmo dovuto andare all’estero e aprire così in Italia CTD. Riteniamo infatti utile denunciare combattere e mai aggirare. Quindi continueremo a combattere e prima o poi la spunteremo”.

Ecco il testo integrale della lettera:

“Cari colleghi del mondo del Gioco Regolamentato, leggo con grande attenzione l’intervista di Agimeg al Ceo di Stanleybet, Whittaker e non posso più astenermi dal commentare. Chiedo scusa sin d’ora per l’anonimato ma conosciamo sin troppo bene i meccanismi di questo “strano” Paese dove tutti sanno ma nessuno denuncia, dove alle lamentele generalizzate non seguono mai azioni comuni e dove “mors tua” non è “vita mea” da oramai troppi anni, almeno non la vita dei concessionari italiani.

Sappiamo come in questi duri anni di onesto e “regolamentato” lavoro, le poche voci fuori dal coro siano stranamente scomparse dalla scena e, in fondo, nessuno di noi si spiega come mai non sia mai stato realmente tutelato il settore del gioco telematico regolamentato: ognuno di noi ha commentato con soluzioni così banali e così facilmente applicabili che questi 8 anni di assoluta impotenza appiano più che inspiegabili, al limite, addirittura, sospetti. Il meccanismo dell’invecchiamento ha strani effetti: ti rendi conto di essere più vecchio solo quando metti a confronto due foto scattate a distanza di lungo tempo. Allo stesso modo, ci rendiamo conto di come il nostro mercato si sia deteriorato solo quando mettiamo a confronti la situazione di oggi con quella di partenza. In questo senso è quindi utile ripetersi un po’ la storia per comprendere come siamo deperiti pian piano letteralmente schiacciati da un sistema sclerotico che con la mano destra prende e con quella sinistra distrugge.

Nel 2006 decine di PMI costituite e costituende per l’occasione, hanno partecipato al cosiddetto “Bando Bersani” assumendo impegni economico/finanziari importanti e predisponendo piani industriali e business plan basati su un presupposto fondamentale: che il mercato del gioco telematico venisse regolamentato da AAMS con regole certe, univoche, tempi certi e parità di trattamento e, soprattutto, che il numero di punti fosse quello indicato. Principi fondamentali per un Bando di Gara Pubblico. Gruppi e singoli imprenditori hanno pianificato ed esposto le proprie aziende, i propri beni e infine la propria reputazione per rispondere alla chiamata dello Stato: scegliere di essere nel pieno rispetto delle regole. Nel caso dei Diritti Sportivi, ieri e oggi diretti e svantaggiati concorrenti della RETE PARALLELA, fu proprio AAMS a studiare la compatibilità dei punti rispetto alla popolazione attiva dei Comuni e a predisporre un Bando per collocazione territoriale. Ciò presupponeva che in quello specifico comune, spesso di poche anime, talvolta abbarbicato sul cucuzzolo di una montagna, potesse esserci soltanto un punto ovvero, come nel caso delle grandi città, che ce ne potessero essere non più di 150. Questo significava che, per avere un ritorno degli investimenti adeguato all’asta del Bando, bisognasse fare i conti con la presenza di un numero preciso e localizzato di punti sul territorio nazionale. Impegni, piani e investimenti furono presi su quella base.

Ebbene, non fu così: per ben 6 anni abbiamo cercato di aprire quei diritti sportivi spesso accontentandoci di riuscire semplicemente a non farceli “revocare” proprio da chi ci aveva tratto in inganno: abbiamo dovuto cercare esercenti disposti a prenderli e a scendere, nel migliore dei casi, ad allocazioni di subottimo quando non abbiamo semplicemente dovuto rinunciare. Nel mentre, chi aveva redatto il Bando e stimato il suo impatto, invece di far rispettare il sistema concessorio, si preoccupava di inviare ispettori a controllare che nei punti sportivi l’area mediamente utilizzata per il gioco fosse realmente il 25% e a irrorare multe e sanzioni sproporzionate per ritardi nei pagamenti delle imposte spesso di pochi giorni: abbiamo preso multe e sanzioni che definirei comiche se non fosse che l’epilogo, per i più, è stato tragico. Ad operare, lo stesso Ente che continuava a chiedere Canoni di Concessione come se avere una Concessione fosse il presupposto imprescindibile per aprire un punto sportivo. Siamo rimasti in trepida attesa di poter offrire altri prodotti e abbiamo ottenuto il minimo col massimo sforzo affrontando un mercato pieno di concorrenti che hanno venduto il nostro medesimo prodotto con una tassazione inferiore di 5-10 volte e con una ricchezza di offerta non paragonabile. Infine, abbiamo giustamente osservato tutte le norme accessorie sull’antiriciclaggio e sulla trasmissione dei dati nel mentre, nel locale a fianco, si accettavano scommesse superiori ai nostri limiti o si continuavano a pagare vincite per migliaia di euro. Personalmente, non ho mai affermato che i cosiddetti CTD fossero illegali perché illegale è qualcosa che, una volta scoperto, viene cessato con tutto quel corollario di sanzioni e condanne sia di tipo civile che penale. Invece, questo non è avvenuto e credo quindi che il tema non sia porre una critica a chi ha esercitato un’attività che lo stesso Stato Italiano, attraverso sentenze, ricorsi, Tar e Consigli di Stato ha di fatto legittimato.

Credo che il tema reale sia quello di CHIEDERE allo Stato Italiano perché non ammetta di aver indetto un Bando nullo e di aver causato centinaia di milioni di euro di danni ai partecipanti. Perché i concessionari italiani pagano ancora i canoni di concessione ? Per quale concessione ? Perché non abbiamo tutti aperto CTD e preso licenze nei Paesi della Comunità ? In questo Paese non puoi limitarti a rispettare le regole perché questo rappresenta il primo passo per la rovina. In questo Paese se il mio vicino realizza una veranda abusiva ed io non lo faccio, dieci anni dopo la vedrà sanata e il risultato finale sarà che lui avrà 50mq in più e un valore più alto del suo immobile ed io, che ho voluto rispettare le regole, avrò un danno. Sappiamo tutti di operatori che vendevano Poker quando in Italia il poker era vietato e li abbiamo visti acquistare concessioni telematiche per 300.000€ e spendere decine di milioni di euro in advertising mangiando l’intero mercato: parte di quei soldi li avevano guadagnati qui, mentre noi attendevano di poter proporre quel gioco ai nostri clienti. Oggi il mercato del Poker è caratterizzato da Monopolio e non mi riferisco a quello di Piazza Mastai.

Si parla di “sanatorie”, di Bandi nel 2016 ma pongo a tutti i colleghi, quelli che come me non hanno mai fatto .com, aperto CTD (e non sto dicendo che sia illegale, ma solo che non lo abbiamo fatto): quando mai si dovesse partecipare ad un altro Bando o investire per crescere, quale sarà la proporzione di forze in campo tra chi ha guadagnato cifre folli con i CTD e chi, come noi, ha pagato milioni di tasse e ora è in gravissima difficoltà ? Come verremo accolti da potenziali investitori se proprio noi abbiamo dimostrato di non aver compreso come girano le cose in questo Paese ? Oggi abbiamo un nuovo grande player sul mercato, un altro che fino a ieri accoglieva clienti italiani su piattaforme e licenze estere, prive di concessione italiana (non illegali, ma prive di concessione italiana)… et voilà… decine di milioni di raccolta, investimenti copiosi in personale, mezzi, advertising. Qualche briciola di quel denaro verrà pure dalla raccolta operata prima della licenza in Italia e carpita dal mercato italiano regolamentato ? Non so, domando a chi siede sereno a Piazza Mastai. E’ costato “solo” 300.000€ sanare quella situazione! Oramai il GAP è incolmabile, il danno è fatto: ha vinto chi ha costruito la veranda abusiva che oggi è pienamente legale.

Non si offendano i concessionari con i CTD: in fondo la veranda abusiva non lo è mai stata visto che nessuno, pur vedendola, l’ha realmente rimossa. Il problema è che noi abbiamo pagato perché quella veranda non doveva esserci. AAMS ha continuato ad operare nel rispetto del Bando e delle regole come se tutto quanto detto sinora non fosse mai esistito: con la sua burocrazia, le sue lentezze, un sistema di comunicazione centralizzato, limiti e vincoli all’espansione dell’offerta DETERMINANDO, DI FATTO, ESSA STESSA LA CONCORRENZA SLEALE, sleale da parte nostra che ci siamo auto inflitti la punizione e non dei concessionari esteri che altro non hanno fatto che ignorare quel Bando, contestandolo, impugnandolo e, infine, RENDENDOLO NULLO.

Se quel Bando è nullo non è forse corretto che almeno lo Stato ci restituisca i canoni di concessione e i costi del Bando ? Per non parlare degli investimenti buttati al vento e al danno di immagine: centinaia di milioni di euro se estesi e tutti gli operatori. E infine, se noi andremo a casa e loro rimarranno lì, chi dormirà in veranda domani sera?”.

lp/AGIMEG

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ASSOCIATI A.GI.SCO.

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ASSOCIATI A.GI.SCO.

Nell'area riservata del sito www.assoagisco.it, sezione Politiche e Comunicazioni, è stata pubblicata la circolare 2010714 del 05/12/2014 avente ad oggetto "Convocazione Assemblea Associati", che si riproduce di seguito.


Il Consiglio Nazionale A.GI.SCO., nella seduta del 26 novembre 2014 ha deliberato la convocazione dell’Assemblea degli Associati, che, ai sensi dell’art. 10, comma 4 dello Statuto, è fissata in prima convocazione il giorno mercoledì 17 dicembre 2014 alle ore 10.00 in (00186) Roma Largo Arenula, 34 presso la sede dell’Associazione ed, occorrendo, in seconda convocazione il giorno

GIOVEDI’ 18 DICEMBRE 2014 ALLE ORE 10.30

Piazza Giuseppe Gioacchino Belli, 2 (00153) ROMA

presso la Sala Orlando di Confcommercio,

per discutere e deliberare, dopo la relazione del Presidente, sul seguente

O R D I N E  D E L   G I O R N O

  1. Piano strategico dell’Associazione per il 2015;
  2. Operazione Lodi e Minimi: aggiornamento trattative con Agenzia Dogane e Monopoli;
  3. Rendiconto economico e finanziario anno 2013: proposta di approvazione;
  4. Budget preventivo anno 2015;
  5. Elezione organi Associativi: elezione di un membro del Consiglio Nazionale.

Stante la quantità e l’importanza degli argomenti trattati s’invitano tutti gli Associati ad essere presenti in Assemblea; ove non possibile la presenza diretta si  rammenta  che  è  possibile  la  presenza  in  Assemblea anche mediante conferimento di delega ad altro Associato, che sia allega in traccia alla presente.

Si prega la massima puntualità.

A.GI.SCO.

Il Presidente

Dott. Francesco Ginestra

La presente convocazione è resa disponibile a tutti gli Associati sul sito web associativo www.assoagisco.it ed è inviata a mezzo posta elettronica agli Associati che hanno fornito gli indirizzi mail alla Segreteria mediante la  compilazione dell’Anagrafica Associativa.